Per Mitsubishi Electric l’unica direzione in cui guardare è avanti

MIRAI significa “futuro” in giapponese, ed è stato scelto come nome per la nuova sede di Mitsubishi Electric Europe Filiale per l’Italia. Questo perché la filiale nostrana vuole solo guardare avanti, ai prossimi 20 anni, costruendo già ora iniziative e soluzioni che traghettino la tecnologia nel futuro: formazione delle nuove generazioni, soluzioni software al passo (se non oltre) coi tempi e modi di lavorare all’avanguardia. Ce ne hanno parlato Matteo Cerutti, Factory Automation & Mechatronics CNC General Manager, e Gianmichele Piciocco, Factory Automation Marketing Manager di Mitsubishi Electric Italia.

di Rossana Pasian

L’anno fiscale di Mitsubishi Electric Italia, conclusosi a marzo 2023, è stato a dir poco incredibile: ha chiuso con la più alta crescita in assoluto di vendite. “Siamo andati oltre le nostre più rosee aspettative – commenta Matteo Cerutti – nonostante le problematiche che abbiamo dovuto affrontare, e che stiamo ancora affrontando, di shortage di componenti. Le nostre vendite hanno superato quelle record del precedente anno fiscale e i livelli pre-covid, quindi un grandissimo successo”. Questo risultato arriva in contemporanea con un altro importante momento per la filiale italiana: il trasferimento nella nuova, e più innovativa, sede di Vimercate. “A maggio 2022 ci siamo trasferiti nel MIRAI Building. La parola ‘mirai’ in giapponese significa ‘futuro’, che, oltre a essere un omaggio al Paese d’origine di Mitsubishi Electric, riassume la nostra visione, cioè guardare sempre avanti, pensare non all’oggi ma a quello che può succedere tra 10 o 20 anni e prepararsi adeguatamente. Infatti, è stato scelto attraverso un sondaggio tra i dipendenti, risultando il nome più significativo e adatto”. Il building, di circa 5.000 m2, possiede la certificazione di efficienza energetica e impronta ecologica “LEED Core and Shell”, ed è stato progettato pensando al benessere dell’ambiente e delle persone che dovranno viverlo. “Pensando anche alla diffusione dello smart working – racconta Matteo Cerutti – abbiamo deciso di non inserire scrivanie personali, ma la struttura è stata concepita come un open space con desk sharing per agevolare sia il lavoro che il networking. Sono state costruite anche diverse meeting room per agevolare gli incontri tra colleghi, clienti e visitatori; abbiamo anche allestito aree informali per incontrarsi e rilassarsi”.

Un building, dunque, che pensa al benessere dell’ambiente e delle persone, ma non manca l’area dove la tecnologia Mitsubishi Electric è protagonista assoluta. Il piano terra del nuovo edificio è quasi interamente dedicato allo showroom, dove vengono ospitati giornalisti, clienti, studenti e partner. Si accede a quest’area passando attraverso un portale, dove gli ospiti vengono accolti nel mondo Mitsubishi Electric grazie alla proiezione di contenuti istituzionali e storici, per poi entrare nell’area espositiva altamente moderna e tecnologica in cui poter visionare i prodotti delle diverse divisioni: Climatizzazione, Factory Automation, Automotive e Semiconduttori. “Abbiamo anche diverse sale training – spiega Matteo Cerutti – dedicate alla formazione grazie al programma AcadeMY, cioè ‘la mia accademia’, attraverso cui offriamo un’esperienza formativa customizzata a clienti, studenti e partner”.

Guardare alle prossime generazioni

La formazione è, infatti, uno dei focus su cui si sta concentrando Mitsubishi Electric negli ultimi anni. “Noi non pensiamo solo al business di oggi – spiega Matteo Cerutti – ma riteniamo di avere una responsabilità molto importante, quella di formare persone per il futuro. Nel caso della divisione Factory Automation, abbiamo creato un percorso dedicato alle scuole superiori, ITS e università. Sfruttare il nostro showroom dà loro la possibilità di toccare con mano la tecnologia più moderna; purtroppo, molte scuole non hanno la possibilità di avere nei propri laboratori componenti industriali come robot e macchine all’avanguardia”. Con un occhio di riguardo alle scuole superiori, l’azienda ha lanciato il progetto MentorMe, l’innovativa piattaforma di e-learning gratuita a supporto della didattica in ambito tecnico. Coinvolge tutte le divisioni di Mitsubishi Electric Italia ed è partito nel marzo del 2020 dopo un anno di lavoro e organizzazione. Complice l’inizio della pandemia, l’iniziativa ha avuto molto successo ed è stata accolta da insegnanti e studenti con entusiasmo. A oggi, oltre 21mila studenti hanno concluso i vari corsi disponibili sulla piattaforma MentorMe. “Non formiamo solo gli studenti, però – spiega Matteo Cerutti – ma anche gli insegnanti, per prepararli al meglio a trattare ogni tipo di tematica di automazione: un insegnante formato che trasmette le sue conoscenze quotidianamente vale molto di più della nostra formazione ai ragazzi, limitata nel tempo”.

Ma non solo scuole e università, anche i clienti devono essere formati. “Il percorso di valore di un cliente – spiega Gianmichele Piciocco – inizia dalla progettazione e dal manufacturing, poi la macchina viene venduta e sarà in attività dall’end-user per molti anni; questo significa che bisognerà effettuare delle manutenzioni; quindi, il cliente necessiterà di formazione e l’OEM di consulenza. La formazione, dunque, è importantissima per i clienti, perché permette loro di essere il più autonomi possibile nell’utilizzo e nella manutenzione della macchina”.

Una svolta software

Il cliente, per Mitsubishi Electric, è soprattutto un partner con cui fare un percorso insieme, che va oltre la vendita del componente o della macchina. “Uno dei nostri punti forti – afferma Matteo Cerutti – sono le persone e la loro intelligenza nel creare le soluzioni migliori per i nostri clienti, accompagnandoli in tutto il percorso; tutti collaboriamo per dare un valore aggiunto, focalizzandoci sull’esigenza del cliente e non sulla mera vendita”. Per essere ancora più d’aiuto ai clienti, Mitsubishi Electric si sta concentrando maggiormente sulle soluzioni software, non solo sulla parte hardware.

“Vogliamo dare ai nostri clienti un’esperienza completa – spiega Gianmichele Piciocco – completare la nostra offerta. Con la filosofia MAISART (“Mitsubishi Electric’s Artificial Intelligence creates the State of ART in Technology”), l’idea era quella di integrare all’interno dei prodotti hardware delle funzionalità che possono essere usate per estrapolare dati. Per esempio, un inverter può essere equipaggiato con sensoristica in grado di fornire non solo i dati sul consumo energetico, ma anche di tracciare la corrente sul cavo di collegamento al motore per vedere qual è lo stato di salute del motore; quindi, l’inverter potrebbe essere in grado di fornire informazioni di manutenzione preventiva”. In quest’ottica, Mitsubishi Electric ha inserito software di analisi predittiva, statistica e algoritmi di intelligenza artificiale nei PC industriali MELIPC, che danno la possibilità di raccogliere dati dall’impianto e associarli ad algoritmi scritti dall’operatore. Il mercato, però, si è scontrato con un problema: la mancanza di personale esperto nelle aziende, soprattutto PMI. “A questo punto – racconta Gianmichele Piciocco – Mitsubishi Electric ha fatto un passo ulteriore: abbiamo creato MaiLab, un software che integra al suo interno tutti i maggiori algoritmi di intelligenza artificiale; quindi, non è necessario che vengano scritti da un operatore. Inserendo un database e indicando cosa si vuole ottenere, il software gestisce tutti gli algoritmi possibili e permette di ottenere il risultato migliore; non c’è bisogno di manipolare i dati, ma è il software che fa tutto in automatico. Nel mercato italiano, fatto di PMI di dimensioni spesso molto ridotte e con una limitata forza economica, questo software può essere di grande aiuto. Ad esempio, immaginiamo un’azienda in cui sia prossimo il cambio generazionale di un tecnologo e non ci sia il tempo per il giusto passaggio di consegne; questa potrebbe essere l’occasione per ‘addestrare’ l’intelligenza artificiale da parte del tecnologo insieme al nuovo operatore, in modo da supportare il continuo dell’attività produttiva. In fondo, l’AI ha sempre bisogno di un operatore esperto che la ‘addestri'”.

L’“evoluzione software” di Mitsubishi Electric guarda anche all’automazione più spinta e al virtual commissioning, creando un gemello digitale della macchina. “Il digital twin, però, incontra spesso un problema – spiega Gianmichele Piciocco – quello di integrare tutti i componenti di una macchina anche approvvigionata da fornitori diversi. Serve qualcuno che unisca tutti i pezzi, quindi un software che integri i gemelli digitali di ognuno di essi in un’unica soluzione: è quello che fa il nostro GEMINI. Risolve, infatti, il problema della mancanza di una piattaforma in grado di integrare tutte le soluzioni digitali, anche di altri fornitori, per creare un digital twin completo. Mitsubishi Electric dà la possibilità di integrare, inoltre, tutti i simulatori dei software di programmazione, permettendo di vedere come funzionerà la macchina nel suo insieme. Non è una pura virtualizzazione, ma la sua costruzione digitale”.

Mitsubishi Electric, quindi, è totalmente proiettata verso i prossimi anni, ha scelto di “concentrarsi”, non solo sul proprio core business originale, cioè l’hardware, ma di fornire una soluzione completa che risponda a tutte le esigenze dalla progettazione alla manutenzione passando per la fase di Manufacturing con un focus importante sulla digitalizzazione. “Mitsubishi Electric non sarà più vista solo come specialista di hardware – afferma Matteo Cerutti – ma vogliamo proporci come un’azienda ‘totale’ che offre anche un forte know-how in ambito software. Vogliamo essere al servizio dell’esigenze dei clienti, e per farlo dobbiamo poter essere al loro fianco in tutti gli aspetti della tecnologia”.

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