La sfida del futuro è la presenza sul territorio

Fin dalla sua nascita, Samac ha lavorato per essere al passo con la tecnologia più innovativa, infatti, prima ancora dell’esplosione dell’Industria 4.0, le sue macchine erano già interconnesse; ora è in prima linea per la produzione di motori elettrici, settore che sta diventando sempre più importante nel mondo automotive. Le sfide, però, non si fermano: Samac vuole essere ancora più vicina ai suoi clienti, e per questo motivo a inizio 2021 apre la sua nuova sede produttiva in Cina.

Quasi mezzo secolo fa, nel 1975, in una zona della Lombardia a forte vocazione industriale nasce Samac, azienda che progetta, costruisce, e installa macchine e impianti customizzati. Questi impianti hanno l’obiettivo di automatizzare i processi di assemblaggio e collaudo di svariati prodotti, tra i quali componenti meccanici, elettromeccanici e idromeccanici. Gli impianti costruiti da Samac sono come dei “vestiti su misura”, progettati sulla base del capitolato e delle esigenze specifiche di ogni cliente. L’azienda è costantemente al passo con le innovazioni tecnologiche, a volte arrivando prima del loro effettivo exploit. Infatti sono stati sviluppati impianti 4.0 ready ben prima che questo diventasse un tema di interesse generale, lavorando sulla realizzazione di sistemi aperti che hanno permesso di installare linee aventi una interconnessione di fabbrica tecnologicamente all’avanguardia e molto radicata. Non a caso, per Samac l’aspetto software degli impianti costituisce una parte preponderante nella propria attività, infatti sono molte le risorse e gli sforzi impiegati nel dipartimento ricerca e sviluppo, dove si lavora con l’obiettivo di implementare nuovi feature e nuovi metodi per velocizzare le acquisizioni dati. L’obiettivo è quello di migliorare in modo continuativo l’esperienza dell’utilizzatore per esempio tramite continui aggiornamenti grafici dell’HMI e del supervisore. Ma non solo: è fondamentale anche implementare costantemente la gamma di strumenti per aumentare la fruibilità delle informazioni, attraverso app esterne, device quali smartphone e tablet, dispositivi wearable come smartwatch e smart glasses per le attività di manutenzione, che permettono di ridurre le distanze tra il tecnico in Samac e il personale presente in quel momento sull’impianto.
Altro processo di innovazione digitale su cui Samac sta puntando è quello inerente al cloud computing e al fog computing. Se da un lato, sfruttando i benefici derivanti dal cloud, è possibile condividere dati di produzione poco sensibili, sensoristica, allarmi, soglie critiche e tutte le informazioni che non necessitano di elaborazioni in tempo reale, con una gestione opportuna dell’infrastruttura hardware e software, il fog computing, grazie alla maggiore prossimità fisica con l’ambiente di produzione, permette di avere una capacità di risposta con performance nettamente più elevate. Tutto questo si traduce in diminuzione dei tempi di risposta in impianti tecnologicamente sempre più all’avanguardia.

Manutenzione 4.0 e l’impianto per le mascherine

Samac, negli anni, ha fatto molti passi avanti nell’ambito della manutenzione preventiva e predittiva legata all’Industria 4.0, sviluppando soluzioni elettriche e software in grado di monitorare i singoli elementi. Sugli impianti c’è, infatti, un monitoraggio costante dei consumi, aria ed elettricità in particolare, cosa che rappresenta un aspetto importante nell’ottica della sostenibilità, a cui Samac tiene in modo particolare. L’obiettivo della sostenibilità ambientale permea ogni aspetto dell’attività aziendale, sia nelle dinamiche quotidiane che sugli impianti progettati.
Nel 2020 l’azienda non si è fermata: grazie ai tool già messi in campo da Samac e alle collaborazioni strette in precedenza, le operazioni di manutenzione non si sono mai interrotte, dando continuità ai clienti. Grazie all’innovazione digitale, Samac ha potuto lavorare bene nonostante la situazione; molto è stato fatto ovviamente da remoto, ma prezioso è stato il supporto dei partner locali, i quali hanno permesso di andare avanti con le attività e di riuscire a installare nei tempi concordati con i clienti le diverse linee. Il 2020 ha certamente chiesto alle aziende come Samac di essere più flessibili, e di reinventarsi sulle varie piattaforme per portare avanti lavori con un’altra modalità. In un ambito professionale dove il contatto face-to-face con il cliente è fondamentale, portare avanti un progetto, quasi sempre un prototipo, tramite piattaforme digitali ovviamente ha richiesto delle skill in più e il personale Samac è riuscito ad adattarsi velocemente al nuovo contesto garantendo la consueta qualità del servizio fornito. Inoltre, anche a livello di fatturato, è riuscita a far fronte alla pesante crisi mondiale causata dall’emergenza sanitaria, chiudendo il 2020 con un fatturato che sarà leggermente superiore a quello del 2019. Per dare il proprio contributo alla lotta contro Covid-19, inoltre, Samac ha realizzato un impianto per la produzione di mascherine chirurgiche, in grado di realizzare circa 60-80 mascherine al minuto. Grazie ai materiali di buona qualità e certificati, questo prodotto è conforme ai requisiti di prestazione di tipo IIR secondo la normativa UNI 14683, attestante una capacità di efficienza di filtrazione batterica superiore al 99% e resistente agli spruzzi.

La sfida della mobilità elettrica

L’aspetto della ecosostenibilità, quindi, è fondamentale per Samac, anche per quanto riguarda le sue scelte di mercato: infatti, sta affrontando la sfida della mobilità elettrica e ibrida. Negli anni è stato sviluppato un forte know-how nei motori elettrici e oggi l’obiettivo di Samac è quello di proporsi come solution partner nei confronti dei clienti, arrivando a creare sempre una collaborazione molto stretta con i diversi team del cliente, non solo quelli dell’ingegneria di processo, ma spesso anche con quelli dell’ingegneria di prodotto.
Per quanto riguarda il settore automotive, Samac è specializzata nella realizzazione di soluzioni sia per i motori primari, quindi trasmissioni elettriche, sia motori secondari, quelli che movimentano per esempio tettucci e sedili; sta inoltre lavorando ai motori abbinati alle pompe, che permettono di passare dalla classica pompa meccanica acqua/olio, a una completamente elettrica. Negli anni, ha sviluppato particolari competenze in diversi processi, partendo da test funzionali, test passivi ed elettrici, a dosatura di colle poliuretaniche e bicomponenti, alla saldatura, fino ad arrivare ai sistemi di visione e ai controlli dimensionali che nell’automotive richiedono alta ridondanza. Anche a livello di accoppiamenti meccanici, Samac ha realizzato le proprie presse internamente e relativo software con interfaccia sul supervisore, in modo da essere più svincolati dai fornitori e permettere di dare una soluzione più customizzata possibile. Samac, grazie alle competenze sviluppate, alla tecnologia e alle esperienze dei diversi clienti che le hanno permesso di crescere negli anni, vuole essere tra i protagonisti di questo cambiamento.

La nuova sede produttiva in Cina

L’altra grande sfida che ha intrapreso Samac riguarda la nuova sede produttiva aperta a inizio 2021 in Cina. Un percorso iniziato già nel 2015, con una prima iniziativa per avviare una joint venture insieme a un partner locale e la registrazione del marchio, per arrivare nel 2019 alla creazione di un representative office nella città di Ningbo, che ha dato una forma concreta al progetto. L’esigenza di aprire una sede produttiva in Cina è nata perché molti dei clienti già serviti in Europa hanno sedi produttive in Cina, e chiedevano a Samac di essere loro vicine. In questo modo l’azienda può essere più reattiva alle loro richieste. Il piano di investimento si sviluppa su un arco di cinque anni, e la sede identificata si trova in una zona tecnologicamente avanzata, dove sono già stanziate importanti aziende multinazionali, sia clienti che potenziali: Samac vuole, infatti, creare un network commerciale parallelo a quello dell’headquarter italiano. Samac, inoltre, vuole creare una stretta sinergia con la Cina: saranno infatti formati in Italia tre operatori cinesi, e del personale italiano verrà trasferito in Cina. Inoltre, in loco vi è una persona di fiducia con cui Samac collabora da tempo per il mercato cinese: il partner che già ha seguito l’apertura del representative office è un cittadino italiano che però vive da anni in Cina, riesce perciò a essere un’efficace interfaccia tra le aziende locali e Samac, facilitando l’interazione e la fiducia tra le parti.
Il mercato cinese e dell’estremo oriente è importante per Samac, poiché al momento attuale i settori locali dell’automotive e dell’electro-mobility stanno vivendo una forte fase di espansione. L’azienda, inoltre, prevede un’ulteriore espansione nell’Est Asiatico, e sta rivolgendo la sua attenzione al mercato giapponese portando avanti le trattative per creare una joint venture con un’azienda che ha base in Giappone, un partner che possa fornire del service e fare delle manutenzioni. Ma il futuro non è solo in estremo oriente: negli Stati Uniti d’America Samac ha diverse installazioni in corso e, oltre a una rappresentanza commerciale già presente, sta potenziando la propria presenza siglando una partnership con un operatore locale, in modo da ovviare a eventuali problematiche a livello di mobilità che potrebbe portare con sé l’inasprimento delle restrizioni causate dalla pandemia. Al momento il focus è sulla Cina, ma Samac non esclude nel futuro di aprire uno stabilimento nel continente americano. È forte l’intenzione di trasformare Samac in uno dei maggiori player dell’automazione con un network internazionale e i team coinvolti stanno lavorando con forte dedizione affinché gli ambiziosi progetti in campo conducano ai risultati sperati.

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