La pannellatrice si evolve: arriva EVO DuoBend

EVO DuoBend è la nuova piegatrice tangenziale prodotta da Schröder Group e distribuita in Italia da Evomach; una vera game changer visto che garantisce massima flessibilità di piega senza nessun limite di geometria e di profondità di piega grazie al sistema traslante delle lame di piegatura. Ne abbiamo parlato con Piero Merlino di Evomach.

EVO DuoBend è la nuova piegatrice tangenziale per fogli di lamiera con spessore fino a 5mm prodotta da Schröder Group e distribuita in Italia da Evomach. È dotata di due travi di piegatura che operano in modo indipendente, aspetto che apre possibilità completamente nuove per la produzione di prodotti di grande formato con piegature contrapposte. “Questa piegatrice ha ricevuto best-Award 2023 dalla fiera Blechexpo – annuncia Piero Merlino di Evomach – e si tratta di un’evoluzione della pannellatrice semiautomatica di Schröder già ben conosciuta sul mercato. È una pannellatrice a doppia bandiera, unica nel suo genere perché, anziché avere una bandiera che lavora in positiva o in negativo, ha una bandiera dedicata al positivo e una dedicata al negativo. Questo permette di essere estremamente veloci nella produzione, e dà un grande vantaggio nella produzione dei particolari che si sviluppano molto in lunghezza, come ad esempio le lamiere grecate”.

La pannellatrice EVO DuoBend è disponibile nelle lunghezze di lavoro di 4.040 e 3.200 mm. Questa macchina è dotata di un cambio utensili di serie completamente automatico sulla trave di serraggio, che può essere equipaggiata con utensili alti fino a 500 mm. “La EVO DuoBend – prosegue Piero Merlino – può lavorare fino a 4 mm di lamiera, e 2 mm di acciaio inox. Permette, inoltre, di realizzare scatolate di grandi dimensioni, grazie alla possibilità di avere un’utensileria di elevate dimensioni”.

Una lavorazione più semplice, veloce ed ergonomica

La EVO DuoBend è una “game changer” di questo mondo, perché può essere vista come una macchina che lavora “normalmente”, quindi con la tecnologia Schröder già conosciuta e apprezzata, ma può anche lavorare tutti quei particolari molto difficoltosi per geometrie e spessori. “Prendiamo – racconta Piero Merlino – per esempio, l’industria dei container abitativi, che è diventata molto importante a causa degli eventi socio-politici: possono essere costruiti in maniera efficiente e con poco personale, mentre prima erano necessari molti operatori che facessero un lavoro pesante. Si tratta infatti di pezzi di grandi dimensioni, che hanno bisogno di essere basculanti per molte volte durante il ciclo di piegatura, quindi era indispensabile la presenza di un carroponte e diversi operatori. Con EVO DuoBend questo non è più necessario, il pezzo viene tirato fuori dalla macchina finito”.

Questa macchina è, come si diceva, un’evoluzione della tecnologia Schröder, quindi applica tutti i principi per cui l’azienda è nota, flessibilità, precisione ed ergonomia, ma li porta a un livello superiore: permette, infatti, di realizzare particolari fortemente a sbalzo in modo semplice e veloce, con una conseguente produttività estremamente elevata. “Ovviamente – spiega Piero Merlino – la EVO DuoBend, come tutte le macchine Schröder, ha bisogno di un’analisi e di una customizzazione per il cliente. La macchina viene creata sulle esigenze dell’utilizzatore, non è il cliente che si adatta alla macchina”.

EVO DuoBend permette di essere estremamente veloci nella produzione di particolari che si sviluppano molto in lunghezza alternando piega positive e negative.

La macchina è programmata con il sistema di controllo POS 3000 di Schröder, già utilizzato con successo su altre macchine del gruppo. Il sistema calcola il programma di piegatura, imposta l’utensile e infine produce il pezzo desiderato. Di conseguenza, la EVO DuoBend offre la flessibilità necessaria per essere utilizzata per essere utilizzata per grandi serie di produzione con elevata ripetibilità o per piccole serie e, come si è detto, pezzi particolarmente complessi. “Su EVO DuoBend – racconta Piero Merlino – viene utilizzata la versione nuova del software, però l’ambiente di programmazione è lo stesso di tutte le macchine Schröder, sia a livello ufficio che a livello macchina. Come sempre, una delle nostre priorità è rendere semplice la tecnologia, quindi la programmazione di questa macchina è estremamente agevole, permettendo una produzione a lotto uno molto snella”.

Le novità non finiscono

EVO DuoBend non è l’unica novità di Evomach: l’azienda piemontese ha presentato anche MAK 4 Evolution UD, una nuova e rinnovata versione della pannellatrice tangenziale semiautomatica prodotta della Schröder. Si tratta di una macchina con un’apertura più alta, che permette quindi la realizzazione di manufatti di 550 mm di altezza con bordo chiuso, spessore di 6 mm interno con lunghezze di 3 m. MAK 4 Evolution UD mantiene l’architettura meccanica delle precedenti, ma sono stati cambiati alcuni particolari ed è stata migliorata l’interfaccia grazie alla nuova versione del controllo POS 3000 3D.

“Si tratta di una macchina molto apprezzata sul mercato italiano – afferma Piero Merlino – infatti ne abbiamo installate già diverse. È una macchina che permette un ritorno di investimento molto veloce, elemento importante da considerare quando si fanno acquisti di questo tipo. Possiamo dire che la versione precedente soddisfa il 95% delle esigenze del mercato, ma noi siamo sempre alla ricerca della perfezione, quindi abbiamo voluto offrire una soluzione che ne soddisfacesse praticamente il 100%!”.

di Edoardo Oldrati & Rossana Pasian

0 Condivisioni