L’automazione migliora la produttività: il lavoro di squadra di Restart, ZF Group e ABB

Lo stabilimento di ZF Group di Ostellato aveva la necessità di eseguire l’assemblaggio di un modello di pompa in 15 secondi, si è dunque rivolta a Restart, azienda specializzata nella fornitura chiavi in mano di impianti automatici per l’industria, che ha creato una cella di assemblaggio ad hoc, dove uno dei punti di forza sono i robot ABB. Ce ne hanno parlato: Gil Gonçalves, General Manager (Gardone & Ostellato Plants) & Pump Portfolio Director presso ZF Group; Flavio Pistocchi, socio fondatore di Restart insieme a Rossano Cioni; Roberto Zambardi, Engineering Manager presso ZF Group; Roberto Pattaro, Innovation Officer di ZF Group.

di Rossana Pasian

ZF Group, azienda che è tra i primi tre fornitori di componenti automotive nel mondo, aveva bisogno di automatizzare la propria linea di produzione dell’elettropompa VA-VE nel suo stabilimento di Ostellato (in provincia di Ferrara), che vanta 11.000 m2 e 380 dipendenti. “Siamo l’unico stabilimento del gruppo – racconta Gil Gonçalves, General Manager (Gardone & Ostellato Plants) & Pump Portfolio Director presso ZF Group – a produrre questo tipo di pompe, e siamo riusciti a tenere tutto a ‘chilometro zero’, dallo sviluppo alla fornitura; ora ne produciamo circa 2 milioni di pezzi l’anno. Recentemente, il cliente finale ci aveva chiesto una riduzione del 30% del prezzo di questa elettropompa. Abbiamo quindi ridotto il numero di componenti, mantenendo lo stesso standard qualitativo e di performance, ma non bastava: dovevamo automatizzarne interamente la produzione”. Ed è qui che è entrata in gioco Restart, azienda della provincia di Livorno nata nel 2001 nata come assistenza ai robot ABB e macchinari Siemens e che nel corso del tempo ha iniziato a creare applicazioni di propria produzione. “Nel 2011 – racconta Flavio Pistocchi, fondatore di Restart – siamo entrati in società con MASMEC, cosa che ci ha permesso di ampliarci sia come organico che come dipendenti; infatti, abbiamo aperto un’officina meccanica di precisione, chiamata MECSTART, dedicata al mondo delle macchine per la realizzazione di pezzi complessi”.

“In Restart – afferma Roberto Zambardi, Engineering Manager presso ZF Group – abbiamo trovato un partner che ci aiutasse a trovare il concetto di linea automatica giusto, restando anche all’interno del budget che ci viene richiesto dal cliente e dalla casa madre, operazione non semplice”. Questa linea è frutto di un progetto di localizzazione, in modo che i volumi europei di produzione dell’elettropompa serie VA-VE rimanessero in Europa, senza dover delocalizzare in paesi più “economici”. Non essendo più sostenibile un assemblaggio totalmente manuale, come in precedenza, la linea è stata automatizzata quasi al 100%, ed è prevista la presenza di un solo operatore dedicato alla cella, che gestisce l’impianto senza dover seguire anche le tutte le operazioni di assemblaggio.

Il funzionamento della linea

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I robot (3 IRB 1200 di ABB) prelevano i singoli componenti e, assieme alle diverse automazioni presenti, li assemblano.

Come funziona la linea che assembla la pompa VA-VE? È presente un Transfer che fa avanzare i corpi pompa nelle diverse stazioni dove sono assemblati i componenti, tra cui ingranaggi e boccole. I robot (3 IRB 1200 di ABB) prelevano i singoli componenti e, assieme alle diverse automazioni presenti, li assemblano; operazione non semplice, perché si lavora con tolleranze nell’ordine dei micron. Dopodiché, la pompa assemblata viene trasferita sul banco di collaudo, dove viene certificata. Le uniche due operazioni ancora a carico dell’operatore sono l’inserimento di una guarnizione, in quanto azione molto complessa da automatizzare, e il feeding del materiale. Si tratta di una linea ad alta produttività, infatti è in grado di assemblare una pompa in 15 secondi.

“Restart – afferma Roberto Pattaro, Innovation Officer di ZF Group – ha inoltre lavorato molto bene sul software di controllo e gestione: si tratta di un sistema integrato con la tracciabilità; ogni OP della linea viene monitorato direttamente dal sistema e viene storicizzato. L’ambiente di supervisione è stato sviluppato tutto online, quindi dall’ufficio possiamo accedere ai dati di funzionamento, assemblaggio e collaudo direttamente da una pagina web. Si tratta quindi di un sistema molto semplice da utilizzare per tutti, infatti gli operatori si sono trovati subito a loro agio. Per quanto riguarda la parte di robotica abbiamo dato come diktat a Restart di utilizzare robot ABB, un nostro capitolato da anni ma anche un loro partner storico”. “Oltre a essere partner da anni e un capitolato di ZF – spiega Flavio Pistocchi – la scelta è caduta sui robot ABB soprattutto per le loro caratteristiche meccaniche, che si sposano perfettamente con le operazioni da fare su questa linea. I robot ABB, infatti, hanno una rigidità torsionale che è unica nel suo genere, che ci permette di ottemperare a dei posizionamenti che altri robot non riuscirebbero a fare. Inoltre, nel nostro HMI il robot è gestito in trasparenza nel software, quindi non è necessario un pannello operatore dedicato”.

Automazione imprescindibile

“Fin dai primi anni – racconta Gil Gonçalves – nello stabilimento di Ostellato abbiamo puntato sull’automazione, infatti abbiamo 70 robot ABB all’interno della fabbrica. ABB è un partner importante per noi: abbiamo sottoscritto anche il contratto ABB Robot Care, un programma di manutenzione. L’assistenza per noi è fondamentale, perché non possiamo fermarci in quanto la competitività è tanta, quindi una risposta immediata dai nostri fornitori è grosso vantaggio, e sia ABB che Restart riescono a fornircela”.

Dopo la pandemia di Covid-19, si è vista un’accelerazione generale per quanto riguarda digitalizzazione e automazione. “In Europa occidentale – afferma Gil Gonçalves – abbiamo un vantaggio in questo senso: quando introduciamo dei robot nella produzione, il ROI è molto veloce”. Conclude Flavio Pistocchi: “L’automazione è forse l’unico modo per salvare la produttività italiana ed europea: il mercato asiatico è cresciuto molto dal punto di vita qualitativo, oltre che quantitativo. Dobbiamo essere in grado di affrontare le sfide del futuro e non farci scavalcare, e in questo l’automazione e la robotica sono la chiave di svolta”.

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