Faza: la strategia della collaborazione

Faza è un’attività storica del territorio veneto che, da una dimensione familiare, diventa negli anni una realtà di riferimento nella lavorazione della lamiera in conto terzi. Fondamentale strumento della sua crescita, la strategia perseguita: investire pensando sempre a domani, puntare su tecnologie rispondenti alle proprie necessità attuali e future, un esempio è la cella robotizza di piegatura o i nuovi controlli numeri interconnessi, e scegliere i partner con cui collaborare in modo continuativo ed efficace come successo con RPC Piegatrici.

Nata oltre cinquant’anni fa nella progettazione e costruzione di macchine e attrezzature agricole, Faza srl è sempre stata una realtà ben radicata nel territorio d’origine, la provincia di Venezia, e da queste solide radici ha saputo crescere seguendo le evoluzioni del mercato. A reggere le redini dell’azienda di Gruaro, c’è da sempre la famiglia Zanin, partendo dal fondatore Silvano che ha avuto, sin dagli esordi, la capacità di guardare al futuro, di anticiparlo, e di aver saputo scegliere i collaboratori giusti per affrontare e raggiungere questi obiettivi lavorativi e professionali. Negli anni l’azienda cresce e si ritaglia il proprio spazio nel mercato di riferimento. Insieme al nuovo millennio arriva però la svolta: la società Faza decide di spingersi anche sul mercato delle lavorazioni meccaniche conto terzi. Senza abbandonare il settore di provenienza, si dota, oltre che di macchine laser, di nuove presse piegatrici, punzonatrici e cesoie, e acquisisce al proprio interno anche le lavorazioni che in passato aveva esternalizzato o eseguito solo come contoterzista. Inizia così a produrre cabine per trattori, stufe a pellet o a legna, automazione di cancelli e ingressi; e gestisce al proprio interno ogni fase della lavorazione della lamiera: il taglio, la piegatura, la saldatura e l’assemblaggio del prodotto finito. Faza diventa un’azienda esperta nella lavorazione di una lamiera, con spessori che vanno da 0,8 decimi fino a 15 mm e che è chiamata a rispettare normative spesso stringenti. «Non è stato facile» racconta Viviano Zanin che oggi, insieme alla sorella Cinzia, è titolare della società. «È stato un passaggio reso ancor più difficile dagli anni di crisi che abbiamo però saputo affrontare facendoli diventare un ulteriore stimolo per andare avanti».

Strategia di partnership: la cella robotica 

La strategia dell’azienda veneta non si è però limitata all’acquisto di nuove attrezzature, ma si è spinta oltre, facendo di quella tecnologia una soluzione ad hoc per le proprie esigenze. Fondamentale è stata la collaborazione con un partner fornitore: RPC Piegatrici, costruttore di presse piegatrici e realtà specializzata in interventi di retrofit e assistenza.
«La nostra fortuna è stata trovare l’azienda giusta con cui collaborare e che ci ha aiutato ad arrivare al livello a cui oggi siamo. Sono convinto – prosegue Zanin – che la strategia migliore sia l’unione tra chi lavora la lamiera e chi produce le macchine per la lavorazione della lamiera, trovando insieme la tecnologia rispondente ai propri bisogni per restare competitivi e poter proseguire a crescere. Questo è ciò che abbiamo fatto con RPC: da tre presse piegatrici oggi siamo arrivati ad averne installate undici, una delle quali dotata di una stazione robot antropomorfa». Si tratta, spiega il titolare, di una piegatrice HPA 100-3 di RPC, da tre metri, con cella di piegatura automatica con robot antropomorfo ABB. «Avevamo già una cella con un robot su un’altra presso piegatrice da 4 metri – che ancora utilizziamo – ma si tratta di un robot cartesiano che avevamo rilevato usato, mentre questa nuova cella antropomorfa, operando su più assi, ci ha permesso di fare lavorazioni differenti».
«L’esigenza – aggiunge Stefano Tamai, direttore di produzione di Faza – era di avere una tecnologia che ci permettesse di lavorare prodotti anche di dimensioni più piccole delle nostre usuali e che fosse, soprattutto, più innovativa per ampliare la gamma di lavorazione di pezzi di diverse dimensioni». Faza ha potuto contare su una collaborazione con RPC e ABB, venendo coinvolta attivamente realizzazione del progetto, «è stata una sfida, una triangolazione tra le tre aziende che hanno collaborato in tutte le fasi, dalla realizzazione all’installazione e programmazione in sede». La nuova cella robotica è stata innovativa non solo per Faza, ma anche per RPC che non aveva mai realizzato nulla di simile e che ora ha potuto aprirsi una nuova strada sul mercato con una proposta di celle di piegature robotizzate di grande successo. Il contributo di ABB, invece, è stato prezioso per creare un’interfaccia avanzata, all’avanguardia tra i sistemi oggi in commercio, e per avere un pacchetto software completo e ideale per le esigenze di una realtà come Faza. Altrettanto importante la parte di assistenza, «RPC è stata sempre al nostro fianco occupandosi dell’assistenza del nostro intero parco macchine per la pressa piegatura» aggiunge Zanin, sottolineando come l’azienda garantisca, da un lato, il supporto nel trovare le soluzioni più adatte alla risoluzione delle loro problematiche produttive, dall’altro, la massima libertà di scelta tecnologica e operativa. «Il punto è la possibilità di essere autonomi nello scegliere, pur avendo il supporto tecnologico di RPC che ci sostiene. E questo per noi è indispensabile».

Smart e interconnesse

Sempre in termini di innovazione tecnologica, Faza ha scelto di dotarsi anche di un’altra pressa piegatrice di RPC, pressa piegatrice ibrida Reactiva HPA 100-XL. «In questo caso abbiamo fatto la scelta di installare una macchina diversa dal solito, optando per una XL, quindi con dimensioni maggiorate – spiega Tamai – Dotata di uno spazio di apertura maggiore, questa pressa piegatrice garantisce la possibilità di realizzare prodotti che, con le altre macchine, non si riescono a fare, ampliando quindi le nostre capacità di lavorazione». RPC non ha fornito a Faza solo le due nuove presse piegatrici, ma ha aggiornato anche il parco macchine di presso piegatrici già presente in azienda, sostituendo tutti i controlli numerici con un nuovo modello di cnc Rock 17 e secondo monitor. Parte della serie di controlli Rock, questo modulo offre elevate prestazioni di programmazione e gestione delle presse piegatrici. Il modello scelto è, come l’intera serie, dotato di funzioni per la gestione della produzione, della manutenzione e della programmazione e supervisione da remoto, in ottica l’Industria 4.0. I nuovi controlli installati da RPC hanno reso tutti i sistemi di Faza interconnessi. «Le nostre macchine ora hanno lo stesso controllo, diventando quindi intercambiabili. Inoltre ora sono tutte collegate in rete, i programmi si possono gestire da una macchina all’altra e, in aggiunta a tutto questo, abbiamo installato anche il backup automatico». Il collegamento in rete delle macchine agevola di molto l’operato in azienda. «Abbiamo cercato di standardizzare il nostro processo – dice Zanin – Abbiamo fatto in modo che diventasse più semplice e che ogni controllo potesse essere utilizzato da qualsiasi operatore. Questo ci ha permesso di semplificare il sistema produttivo». E i risultati sono stati tangibili, «abbiamo notato che, con i nuovi sistemi, anche la produttività è aumentata, lo stress lavorativo è diminuito – aspetto da non sottovalutare – e c’è persino maggiore collaborazione tra gli operatori». L’automazione riguarda anche la parte di gestione delle macchine. «Da un secondo monitor, presente su tutte le piegatrici, si effettua l’accesso al gestionale, si controlla il disegno di ogni pezzo e per ognuno viene fornito un codice a barre contenente tutte le informazioni che lo riguardano e le caratteristiche dei componenti della stessa serie. Essendo tutti dati in rete, inoltre, non solo ogni operatore è informato sulla lavorazione in corso, ma anche dal gestionale dell’ufficio si riesce a sapere in tempo reale in quale fase di realizzazione sia il prodotto e a monitorare l’andamento del ciclo produttivo». L’intera mole di dati così raccolta permetterà all’azienda anche di trarre le informazioni necessarie alla scelta di eventuali successivi investimenti. Un’evoluzione tecnologica, dunque, voluta e cercata, in cui Faza ha precorso i tempi, riuscendo a essere, ancora una volta, lungimirante e completando la transizione verso Industria 4.0 in modo compiuto.

Futuro d’automazione

A essere facilitata e smart, spiegano dall’azienda, è anche la parte di programmazione. Il tutto avviene a bordo macchina, ma lo studio delle problematiche eventuali che si possono riscontrare durante la piegatura avviene prima della lavorazione. A questo scopo, prosegue Tamai, «abbiamo introdotto la simulazione offline che permette di risolvere a monte, nella fase di campionatura o di test, determinate criticità dei prodotti che si andranno a lavorare. Questo evita problemi in fase di lavorazione e riduce i fermi macchina», consentendo quindi una maggiore efficienza produttiva. Lo step evolutivo seguente – a cui RPC sta già lavorando – sarà di avere un software di programmazione offline specifico per i sistemi robotizzati di pressopiegatura. Questa innovazione tecnologica è al momento in fase di sviluppo da parte di RPC e potrebbe essere testata proprio sulle macchine installate presso Faza. Certamente, commenta Zanin, l’automazione è il futuro del settore della lavorazione della lamiera; «uno degli obiettivi dei prossimi anni e su cui si sta già ragionando sarà, per esempio, l’automazione del cambio utensili». Ogni innovazione, sottolineano, deve però essere commisurata alle esigenze dell’azienda utilizzatrice e all’uso che ne farà. Un esempio in merito è il controllo dell’angolo: introdotto sin dal principio proprio nella nuova cella robotizzata installata presso Faza, è uno strumento che, per dare i risultati attesi, deve essere utilizzato in modo corretto e nei frangenti per i quali è previsto. Interessante sottolineare come RPC stia sviluppando, sempre per quanto riguarda la gestione dell’angolo, anche un controllo in più punti della piega per calibrare la macchina e avere maggiore precisione nella piega su tutta la lunghezza. Di sicuro l’intenzione di Faza è continuare a investire in automazione. I prossimi passi riguarderanno però anche un ampliamento degli spazi. «Stanno aumentando i lotti, il lavoro si sta incrementando per cui il prossimo obiettivo sarà di ingrandire l’azienda – dice il titolare -. Siamo cresciuti molto anche come numero di collaboratori e il nostro intento è di non fermarci. Del resto, abbiamo sempre affrontato sfide nuove, accettando il rischio di impresa e decidendo, nei momenti di calma, di fare scelte che ci rendessero pronti per nuove ripartenze e nuovi inizi»; una strategia mutuata dal fondatore Silvano e che i figli hanno fatto propria. La sfida ad oggi è la risoluzione di problematiche che, sempre più spesso, esulano dalla realizzazione del pezzo e che il cliente ormai delega al fornitore. Oggi i prodotti sono sempre più complicati, ricorda Viviano Zanin, «ma il fattore fondamentale e» sottolinea il titolare «imprescindibile è la qualità. È questo l’elemento capace di differenziare un’azienda nel mercato e consentirle di sopravvivere anche durante le fasi più difficili della nostra economia».

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