Pressopiegatura e piegatura tangenziale a confronto

Presso l’Accademia della Piegatura è andato in scena un esclusivo confronto tra tecnologie nell’esecuzione di diverse tipologie di pezzi. Un’occasione utile per capire i punti di forza e i vantaggi della piegatrice Power Bend Professional Schroeder, la gamma di macchine per la piegatura tangenziale a lama variabile distribuite in Italia da Evomach.

In Italia, la piegatura tangenziale è ancora poco diffusa, nonostante l’ampia esperienza che ci caratterizza come paese nel settore della pannellatura e della piegatura, con una grande tradizione di costruttori di macchine. Anche per questo motivo Evomach ha deciso di organizzare presso l’Accademia della Piegatura di Buttapietra (VR) un esclusivo confronto tra due tecnologie di piegatura per capire i punti di forza e i vantaggi della piegatrice Power Bend Professional Schroeder, distribuita in Italia proprio da Evomach. “il nostro obiettivo – spiegano Piero Merlino e Renato Gastaldo, titolari di Evomach – era quello di spiegare e far comprendere le peculiarità della tecnologia Schroeder, che si differenzia dalle macchine tradizionalmente utilizzate dalle aziende per piegare. Per questo abbiamo previsto delle sessioni formative gratuite che hanno messo a confronto le tecnologie di pressopiegatura e piegatura tangenziale nell’esecuzione di diverse tipologie di pezzi. Le due macchine e i relativi operatori si sono confrontati nell’esecuzione di cinque pezzi attraverso quattro sessioni di interazione tecnica e pratica”. Da questa sfida, amichevole ma schietta, i partecipanti hanno potuto individuare i casi in cui risulta preferibile rispetto alla piegatrice tradizionale, attraverso un confronto imparziale dal punto di vista tecnologico.

Semplice, flessibile e sicura

“Ciò che sorprende sempre gli operatori a cui mostriamo la macchina in azione – spiega Piero Merlino – è la semplicità di programmazione della macchina Schroeder, che consente di ottenere profili complessi in modo facile ed efficiente. Durante la dimostrazione, è stato evidenziato come un errore di programmazione sulla piegatrice tradizionale possa causare problemi, mentre sulla Schroeder il rischio di errori è estremamente basso. Inoltre, l’operatore della piegatrice tangenziale ha un ruolo meno impegnativo rispetto a quello della pressopiegatrice. Mentre quest’ultima richiede l’accompagnamento e la basculazione del pezzo, soprattutto per quelli di grandi dimensioni che richiedono l’intervento di due persone, la piegatrice tangenziale consente all’operatore di eseguire il pezzo da solo, riducendo così la fatica e migliorando l’efficienza”. Ciò si traduce nella possibilità per l’operatore di dedicare il tempo risparmiato alla logistica e alle attività correlate alla produzione, come la preparazione del pezzo successivo o l’esecuzione di altre operazioni non legate direttamente alla piegatura. “Non eravamo certo qui per stabilire quale tecnologia sia migliore in assoluto – confida con un sorriso Piero Merlino – crediamo però sia invece molto importate capire quale sia la più adatta a realizzare determinati tipi di prodotti. Ad esempio la piegatrice tangenziale si rivela particolarmente adatta per la produzione di particolari con profili stretti e lunghi, garantendo una maggiore precisione angolare e planarità rispetto alla pressopiegatura. Inoltre, questa tecnologia è altamente ripetitiva, offre quindi risultati costanti e precisi. A seconda delle dimensioni del pezzo e delle esigenze specifiche, la scelta tra pressopiegatrice e piegatrice tangenziale può variare. Ad esempio, per lavorare su piccole dimensioni di pezzi, la pressopiegatrice risulta spesso più efficace, mentre per lavorazioni più complesse l’utilizzo della piegatrice tangenziale può essere preferibile”. Ma la scarsa conoscenza di questa tecnologia favorisce anche tanti luoghi comuni che spesso non corrispondono al vero. “Dal punto di vista economico – prosegue Merlino – un’analisi completa spesso riserva sorprese, con aziende che confermano come l’investimento in una piegatrice Schroeder possa essere ammortizzato in meno di due anni. Ciò vale sia per le aziende attive nel conto terzismo sia per quelle che impiegano la macchina nella propria produzione”. Questa giornata di educazione tecnica è stata quindi l’occasione di colmare il gap di conoscenza su uno strumento potente ma ancora poco conosciuto come la presso piegatrice Schroeder. “Troppo spesso- conclude Merlino – la scelta della tecnologia da adottare per piegare un particolare si basa su abitudini consolidate, ma l’analisi dell’investimento e la valutazione delle esigenze specifiche possono portare a sorprese positive, sia in termini di risultati produttivi che economici”.

La piegatura tangenziale, questa sconosciuta

Nonostante il crescente successo di Evomach sul mercato italiano, tanti operatori non hanno ancora ben chiaro di cosa si parli quando si usano termini come “presso-piegatura”, “piegatura tangenziale” o “piegatura del terzo tipo”. “Quando abbiamo deciso di portare questa tecnologia in Italia – spiega Renato Gastaldo – eravamo spinti dalla volontà di mettere a disposizione delle aziende italiane una macchina capace di rispondere a delle loro esigenze concrete e specifiche. Questa tecnologia rappresenta infatti un’evoluzione che unisce caratteristiche della pannellatrice e della piegatrice tradizionale, offrendo massima flessibilità e possibilità di realizzare qualsiasi tipo di piega all’interno del range dimensionale della macchina. Inoltre la piegatrice tangenziale consente di attivare un processo di re-ingegnerizzazione del prodotto, semplificando le fasi successive di lavorazione. Per questo motivo siamo convinti che una macchina per la piegatura tangenziale sia un’opportunità da valutare per tante aziende, spesso da affiancare alle piegatrici tradizionali in modo sfruttare al meglio le caratteristiche di ciascuna tecnologia”. Il confronto tra pressopiegatura e piegatura tangenziale ha permesso infatti di raggiungere questo obiettivo: evidenziare i vantaggi della tecnologia Schroeder e di comprendere quale sia la tecnologia più adatta a realizzare specifici prodotti. 

La presso piegatrice sotto la lente

Protagonista della giornata è stata senza dubbio la piegatrice automatica tangenziale a lama variabile PowerBend Professional di Schröder. Si tratta di un restyling radicale di un prodotto storico del costruttore tedesco, che ha portato miglioramenti significativi in termini di prestazioni e concetto di utilizzo. La macchina è stata progettata per coniugare precisione, facilità d’uso e costi di investimento competitivi, mantenendo la popolarità della versione precedente. Da segnalare come l’asse D sia completamente automatizzato, contribuendo a migliorare le prestazioni sia in termini di velocità che di ripetibilità delle pieghe. La dotazione di servomotori e la rinnovata centinatura automatica consentono una piegatura costante e precisa su tutta la lunghezza del materiale, anche in caso di pieghe multiple in sequenza. Questa caratteristica garantisce la realizzazione di lavorazioni complesse senza la necessità di piegatori esperti, riducendo i costi di processo. PowerBend Professional è in grado di piegare lamiere d’acciaio fino a 3 mm di spessore. La macchina offre un investimento paragonabile a quello di una pressa piegatrice tradizionale, rendendo accessibile questa tecnologia avanzata a un’ampia gamma di aziende. Tante le migliorie rispetto al passato, a partire dall’apertura premilamiera che è stata aumentata da 350 a 500 mm, consentendo la realizzazione di pieghe più alte e casse di dimensioni maggiori, migliorando la flessibilità della macchina. Gli azionamenti completamente servocontrollati e rinforzati permettono una commutazione continua della traversa e un posizionamento più veloce e preciso. La PowerBend Professional è dotata di un doppio armadio refrigerato opzionale, che assicura maggiore longevità e affidabilità alla macchina grazie al raffreddamento del motore e dell’intero armadio elettrico. Tra le caratteristiche da evidenziare, spicca il sistema di misurazione ottica dell’angolo di piegatura, che consente il controllo automatico della qualità. Il sistema di misura è programmato sul controllo software della macchina POS 3000, sviluppato appositamente da Schröder, e che rende semplice eseguire ogni operazione di piegatura.

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