A Monaco, riflettori puntati sulla trasformazione digitale dell’automazione

Ad automatica 2018, che si svolgerà a Monaco di Baviera dal 19 al 22 giugno, i temi di punta saranno la trasformazione digitale in produzione, la collaborazione fra uomini e robot e la robotica di servizio, affrontati attraverso esposizioni, congressi e presentazioni, per tutta la durata del salone.

Secondo i dati della International Federation of Robotics (IFR) il fatturato globale della robotica nel 2016 è aumentato del 18% raggiungendo 13,1 miliardi di dollari. Nel 2016 il numero di robot venduti è stato pari a 294.312 (+16% rispetto al 2015). Patrick Schwarzkopf, direttore generale di VDMA Robotik + Automation, ne sottolinea il potenziale economico e sociale: “Il boom della robotica e dell’automazione non è un caso: queste tecnologie sono il cuore della produzione digitale connessa che porta maggiore produttività e competitività. Nella Smart Factory l’uomo resta al centro e lavora in stretta collaborazione con le macchine. I luoghi di lavoro diventano più efficienti, ergonomici e attrattivi”. Affrontando i temi della trasformazione digitale in produzione, della collaborazione fra uomini e robot e della robotica di servizio, automatica 2018 offre un contributo di rilievo al Lavoro 4.0, nel quale la figura umana riveste un ruolo più importante che mai. Questi temi saranno trattati in modo concreto durante il salone, a Monaco di Baviera dal 19 al 22 giugno.

Superato il record di espositori

automatica ha già raggiunto una superficie espositiva superiore all’edizione 2016. L’aumento degli spazi occupati da aziende estere è del 16%, quello di nuovi espositori del 12%, con nomi importanti. “Prevediamo nuovi record di espositori e visitatori. Un chiaro segnale dell’interesse crescente per la robotica e l’automazione in tutto il mondo“, dice Armin Wittmann, Exhibition Group Director di automatica.
“I riflettori sono puntati sulla trasformazione digitale della produzione, sulla collaborazione fra uomini e robot, sulla robotica di servizio e sul futuro del lavoro”. “La propensione agli investimenti nei settori automobilistico ed elettronico stimolerà la crescita in tutto il mondo. L’elettromobilità e i relativi componenti, soprattutto le batterie, richiedono impianti di produzione nuovi o aggiuntivi. L’automazione della produzione elettronica, soprattutto in Asia, sosterrà nei prossimi anni anche la domanda di robotica e automazione europea”, aggiunge Patrick Schwarzkopf.

Orientamento per utilizzatori ed esperti

La fiera presenta un ricco programma di presentazioni e dibattiti, illustrando i trend attuali e gli scenari futuri del settore: un esempio è il congresso Automobil Produktion, in collaborazione con l’omonima rivista, che analizzerà l’evoluzione verso la produzione autonoma e l’impatto della digitalizzazione e dell’intelligenza artificiale sulla fabbricazione di autoveicoli. Anche l’edizione 2018 dell’International Symposium on Robotics (ISR), il principale appuntamento mondiale della robotica, si svolgerà il 20 e 21 giugno all’interno di automatica.
Oltre 150 presentazioni poi forniranno una panoramica dello stato dell’arte delle tecnologie robotiche. In più, il padiglione B4 sarà la piazza dell’innovazione e del futuro ad automatica. Accanto a IT2Industry saranno illustrati gli ultimi sviluppi nella robotica di servizio; saranno inoltre presentati i progetti europei ROBOTT-NET ed European Robotics Challenge (EuRoC). A questi si aggiungono Makeathon e l’area espositiva delle start up, punti d’incontro per le nuove generazioni e i giovani imprenditori del settore della robotica e dell’automazione.

Maggiore produttività grazie alla digitalizzazione

La velocità con cui la connettività digitale avanza nelle fabbriche sorprende anche gli addetti ai lavori. Il motivo è semplice: per quanto “diventare smart” sia costoso, gli investimenti si ripagano. Lo conferma anche uno studio recente intitolato “The Digitalization Productivity Bonus: Sector Insights”, realizzato da Siemens Financial Services (SFS). Secondo questo rapporto, tramite l’automazione e la digitalizzazione dei sistemi produttivi, le aziende possono conseguire un incremento della produttività annua fino al 9,8% grazie alla riduzione dei costi di produzione. I guadagni di produttività si traducono in maggiore liquidità a disposizione delle aziende per finanziare investimenti in nuove tecnologie.

In Italia l’automazione dell’industria avanza a grandi passi

Ad oggi, l’Italia è il secondo mercato della robotica in Europa: aumenta costantemente il numero di robot industriali nell’industria manifatturiera. Secondo i dati più recenti della International Federation of Robotics, il numero complessivo è arrivato a 62.100 unità (2016), il livello più alto da cinque anni. Nel 2016 l’Italia ha installato complessivamente 6.465 robot industriali, collocandosi al settimo posto della classifica mondiale.
La domanda di robot è trainata soprattutto da alcuni settori: lavorazione metalli e metalmeccanica, gomma e plastica, alimentari e bevande, farmaceutica e cosmetica. I fornitori dell’industria automobilistica avevano stabilito tre anni fa il record d’installazioni di robot industriali; nel 2016 gli investimenti si sono più che dimezzati e le vendite all’industria automobilistica italiana si sono ridotte complessivamente del 46%. Il governo italiano attualmente offre forti incentivi per sostenere la modernizzazione di macchine e impianti dopo la crisi economica: fino al 2027 saranno stanziati parecchi miliardi di fondi pubblici. Partendo dai dati dell’associazione italiana di robotica SIRI, l’IFR prevede un tasso di crescita medio dal 5 a 10% fra il 2017 e il 2020, secondo l’andamento dell’economia globale.

Robotica e automazione in forte crescita anche in Germania

La Germania è di gran lunga il più grande mercato europeo di robotica e automazione. L’associazione di settore VDMA ha ritoccato al rialzo le previsioni di crescita relative al 2017, dal 7 all’11%. Per la prima volta verrà superata la soglia record di 14 miliardi di giro d’affari. Dati positivi anche per il 2018: la VDMA prevede un incremento del fatturato di un ulteriore 10%. L’andamento positivo si conferma anche nell’incremento della quota di esportazioni al 57%. Tutti i tre segmenti della robotica e automazione tedesca (robotica, visione industriale e sistemi di assemblaggio) hanno superato le previsioni di mercato per il 2017.

La robotica, secondo i dati previsionali della VDMA, ha realizzato un fatturato di 4,1 miliardi di euro, in crescita del 15%. La visione industriale raggiungerà un incremento del giro d’affari del 18%, per un valore pari a 2,6 miliardi di euro. Le soluzioni di assemblaggio, manipolazione e movimentazione sono il comparto più rilevante, in crescita del 6% verso il nuovo record di 7,4 miliardi di euro.

I robot industriali alla conquista degli stabilimenti produttivi

L’avanzata della robotica prosegue senza sosta in tutto il mondo: nel 2016 sono state installate 294.000 unità, con un incremento del 16%. L’IFR stima che, entro il 2020, saranno venduti circa 1,7 milioni di nuovi robot industriali. Dopo l’industria automobilistica, il settore che più investe in robotica, soprattutto in Asia, è l’industria elettronica. A livello mondiale, il 74% delle installazioni di robot industriali si concentra in cinque Paesi: Cina, Corea del Sud, Giappone, Stati Uniti e Germania. La Cina ha così consolidato la sua leadership con una quota di mercato del 30% sulle forniture totali del 2016. Con circa 87.000 unità vendute, la Cina si è avvicinata alle vendite sommate di Europa e America (97.300 unità).

La densità media dei robot (cioè il numero di robot industriali ogni 10.000 occupati) è arrivata in Europa a 99 unità, in America a 84 e in Asia a 63, secondo le ultime statistiche dell’IFR. L’Italia è all’ottavo posto con 185 unità, ampiamente sopra la media. I primi cinque paesi più automatizzati sono Corea del Sud, Singapore, Germania, Giappone e Svezia. Questi paesi sono fra le nazioni industriali più evolute e testimoniano l’impatto positivo dell’automazione robotica sulla competitività. L’innovazione non è quindi importante solo per i grandi gruppi industriali, ma anche per le piccole e medie imprese. È qui che si creerà il maggior numero di posti di lavoro oggi e in futuro.

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