Una famiglia di Imprenditori con la “I” maiuscola

L’affidabilità degli impianti, la qualità dei prodotti realizzati e l’innovazione tecnologica in essa integrata sono aspetti e valori che rispecchiano una filosofia produttiva ben precisa che i fondatori della Dallan S.p.A. hanno sempre perseguito.

Una famiglia di imprenditori che in occasione delle celebrazioni per il 40° anno di attività, abbiamo incontrato. Sergio Dallan e Maria Gomierato, fondatori della società e Andrea Dallan, attuale Amministratore Delegato, con cui abbiamo ripercorso questi primi quarant’anni e tracciato la rotta per i successivi.

Quarant’anni anni di attività sono una tappa importante che merita di essere celebrata nel migliore dei modi. È quello che ha fatto la famiglia Dallan per festeggiare e raccontare quel percorso di sviluppo e successo che l’ha vista protagonista assoluta di una storia fatta di innovazione tecnologica e valori umani. La visione imprenditoriale lungimirante dell’ingegner Sergio Dallan e della moglie, la dottoressa Maria Gomierato – insieme hanno fondato l’azienda il 14 marzo del 1978 – è, infatti, sempre stata accompagnata dai valori più nobili che un imprenditore possa avere: l’umiltà, e per questa ragione la grandezza di chi ha saputo, nel tempo, rimanere se stesso e coerente con le proprie idee e il territorio in cui sono insediati, nonché una sfrenata passione per il proprio lavoro e il rispetto per quello altrui.

Un rispetto rivolto innanzitutto alle persone che hanno contribuito, con il loro lavoro, al successo dell’azienda per i quali l’Ingegnere (come viene affettuosamente chiamato in azienda Sergio Dallan) non ha lesinato parole di gratitudine nel corso del discorso con cui ha ripercorso le tappe salienti del cammino fin qui compiuto. Una gratitudine reciproca e ampiamente condivisa da tutti i dipendenti presenti all’evento celebrativo dello scorso 14 marzo cui siamo stati invitati e durante il quale abbiamo avuto modo di rivolgere qualche domanda all’Ingegnere e a sua moglie, da prima, e all’ingegner Andrea Dallan, che da qualche anno riveste la carica di Amministratore Delegato di Dallan S.p.A., poi. Con lui abbiamo parlato del prossimo futuro dell’azienda.

Le persone al centro

Da spettatore, ho potuto percepire tra tutti i dipendenti un forte senso di appartenenza a una realtà che porta, con orgoglio, in giro per il mondo il cosiddetto Made in Italy tecnologico più evoluto; abbiamo quindi voluto iniziare l’intervista proprio da questo aspetto.
Ingegnere. “In quarant’anni abbiamo costruito una reputazione che ci permette oggi di collaborare con i principali player europei e mondiali in diversi settori della profilatura e della punzonatura della lamiera, che per noi costituisce il core business aziendale. Le nostre macchine rispecchiano la nostra filosofia e organizzazione. Ci sono dettagli che fanno la differenza e fanno sì che i nostri clienti, che sono poi i nostri più importanti partner, continuino a sceglierci. Solidità, qualità e facilità d’uso sono valori riscontrabili in tutti i macchinari della gamma di prodotto Dallan ed esprimono la nostra filosofia produttiva. Insieme a mia moglie Maria siamo riusciti a fare tutto questo perché abbiamo avuto con noi una squadra compatta, determinata e con qualità umane non indifferenti. I nostri clienti ci dicono continuamente che in Dallan la differenza viene fatta dalla qualità delle nostre persone. Quando sono all’esterno, i nostri uomini e le nostre donne sanno che sono la Dallan.

Gli impianti automatizzati che realizziamo presentano ogni giorno nuove sfide: la differenza sta nel modo in cui decidiamo di affrontarle. Credo molto nel talento delle persone, ragion per cui, da sempre, cerchiamo di avvalorarlo e dargli importanza. È il “tocco umano”, quel “The Human Touch” usato come promo aziendale, che campeggia sulle pareti di questo evento celebrativo e che ci caratterizzerà per gli anni a venire”.

Attenti al valore del lavoro di tutti

Maria Gomierato. “Come si è ben capito dalle parole di mio marito, questa è una delle tante piccole/medie imprese del Veneto che hanno un valore aggiunto: una famiglia che ha creduto nel lavoro come valore, che ha investito energie, risorse, passione e che continua a credere nel valore di un’impresa che stringe legami forti col territorio per aprirsi da qui verso il mercato globale: io dico che siamo un’azienda “GLOCALE” come è definita in estrema sintesi una realtà come la nostra. Che in questo territorio, in questo Nordest, trova un’importante rete di supporto. Nei nostri distretti industriali ci sono, infatti, le realtà essenziali per chi vuole investire nella manifattura di qualità, nel Made in Italy che trova poi spazio e apprezzamento nel mondo.
Da anni seguo mio marito nelle diverse fiere di settore – sono un osservatorio molto interessante – e ho visto crescere il rispetto e l’apprezzamento per la Dallan, un’azienda italiana che porta nel mondo – oltre a una tecnologia d’avanguardia e alla qualità dei suoi prodotti – anche un’etica e una correttezza nei confronti di clienti, concorrenti e operatori del settore. E insieme al rispetto per le nostre aziende si fa crescere anche il rispetto per il nostro Paese.

A questo aspetto tengo molto, anche perché ho servito le istituzioni di questo Paese: ho fatto per 10 anni il sindaco a Castelfranco Veneto e so quanto è importante ben rappresentare un territorio. So anche quanto può fare un sindaco per lo sviluppo del suo territorio; è importante che le istituzioni rispettino e valorizzino le realtà che portano crescita e sviluppo, collaborando quando è necessario, accompagnando gli imprenditori nei percorsi che portano a creare lavoro e occupazione, quindi a contribuire alla crescita economica, culturale e sociale delle nostre comunità. Perché c’è una responsabilità sociale delle imprese che operano in un territorio e noi, che abbiamo scelto di restare, di non delocalizzare, di continuare a credere nell’Italia e di investire nella nostra azienda, ne siamo ben consapevoli. I nostri dipendenti lo sanno; contano su di noi e noi su di loro. Così cerchiamo di operare per continuare su questa strada iniziata 40 anni fa. Attenti al valore del lavoro di tutti, alla correttezza dei rapporti che si creano tra le persone all’interno dell’azienda, perché è importante chiedere “per favore” e dire “grazie”, perché sono importanti il rispetto, la gentilezza e anche l’umiltà, perché c’è sempre da imparare e si può sempre sbagliare. Questo c’è nella “policy” di Dallan, nella nostra filosofia aziendale. Noi siamo consapevoli che la nostra azienda è ricca anche di un capitale di fiducia che è stato costruito negli anni, giorno dopo giorno, passo dopo passo, all’interno e all’esterno, con impegno, determinazione e pazienza e che ha un valore inestimabile: quello dell’etica, della correttezza, della lealtà. Sono i nostri valori, sono la nostra linea-guida”.

Lei è stata la prima a credere in me

Qualcuno ha detto che “al fianco di un grande uomo c’è sempre una grande donna”: direi che nessun altro detto o proverbio possa essere più calzante di questo pensando alla dottoressa Maria e all’ingegner Sergio che ne ha sottolineato l’importanza e il ruolo fondamentale avuto nella storia e nello sviluppo dell’azienda Dallan. Ingegnere. “Mia moglie è stata il mio primo socio; lei è stata la prima a credere in me. Studiavo ingegneria mentre lavoravo, e negli ultimi due anni dell’università avevo lasciato il lavoro per concentrarmi nello studio. Eravamo sposati da poco, lei insegnava e abbiamo vissuto due anni con il suo stipendio: una cosa quasi scandalosa per quei tempi.

Terminata l’università, ho ricominciato a lavorare in un’industria di profilatura dove sono rimasto per cinque anni e dove ho affinato le mie competenze in materia. Poi, nel 1978, sono partito con un piccolo studio tecnico, in un seminterrato, nella casa di mia suocera. Avevo 33 anni e progettavo rulli di profilatura a freddo. Inizialmente non era facile farsi pagare per i soli disegni, ed è per questo che, con i primi collaboratori, ho iniziato a produrre le prime attrezzature e poi le prime macchine. Già nell’80 costruivamo profilatrici con testate tradizionali. Nel 1984, però, ho dovuto affrontare la prima crisi: perché il lavoro mancava. Ma anche in quel momento lei c’era. Io e Maria, con i nostri ultimi risparmi, abbiamo infatti deciso di costruire una profilatrice compatta e innovativa per poterla portare in fiera a Bologna. Ed è andata bene direi: abbiamo venduto la macchina direttamente in fiera, e a quella ne sono seguite molte e molte altre. Da allora mi convinsi che quando si crede fermamente in un sogno, scatta qualcosa di importante che spesso ti porta a realizzarlo”.

Specializzazione e innovazione vanno a braccetto

Francamente era la prima volta che visitavo la realtà produttiva di Dallan – per mia mancanza – ma una cosa mi è parsa assolutamente evidente entrando in azienda: specializzazione e innovazione vanno di pari passo e anche in questo caso le parole dell’ingegner Sergio sono state illuminanti.
Ingegnere. “Credo molto nella specializzazione e nella focalizzazione della nostra azienda. Ma anche a questa convinzione ci sono arrivato man mano. A quel tempo, parlo del lontano 1984, non avevo ancora una strategia precisa per la Dallan. Realizzavo macchine per profili da 0,2 fino a 6 mm di spessore e fino a 1.500 mm di larghezza e francamente su alcune macchine guadagnavo, ma su altre no. Fortunatamente però, adoro leggere libri di economia. Nel 1986 mi dovevo recare in America. Durante il viaggio, lessi un libro di Michael Porter: “La strategia competitiva”, che spiegava come una buona strategia sia quella di concentrarsi sulle attività e tipologie di macchinari su cui si guadagna, e lasciare perdere tutto il resto. Così analizzai tutti gli ultimi progetti, e presi una decisione: Dallan si sarebbe specializzata negli spessori sottili, da 0,2 fino a 2 mm. Fu molto difficile dire di “No” ai clienti che chiedevano macchine per alti spessori. Però la specializzazione diede presto i suoi frutti; nel giro di due anni, ci aprimmo al mercato internazionale, iniziammo a partecipare alle fiere in Germania e poi nel resto del mondo. Iniziò uno dei periodi di maggiore crescita dell’azienda, al punto che il mercato estero rappresenta da tempo l’80% del nostro fatturato, arrivando in qualche periodo a oltre il 90%.

Negli anni abbiamo poi fondato la Dalcos, per produrre punzonatrici, Elda per produrre componenti elettrici e software, Simeoni per produrre attrezzature, rulli e stampi e, infine, Ada per le automazioni che oggi sono il tratto distintivo dei nostri impianti nel mercato.
Ho sempre creduto molto anche nella ricerca e nell’innovazione, tanto che ogni anno depositiamo in media 12 nuovi brevetti. Negli ultimi cinque anni, ne abbiamo depositati più di 60. Nel 2013 abbiamo riunificato le diverse unità fondendole in Dallan S.p.a., consolidando il patrimonio di tecnologia, di relazioni e di competenze delle nostre aziende e presentandoci al mercato come un’unica entità capace di sviluppare sistemi altamente performanti in grado di far competere i clienti ai massimi livelli del mercato. Oggi, con oltre 7.000 profili sviluppati nei diversi settori di mercato, 100 brevetti e oltre 3.000 impianti installati nel mondo possiamo offrire un’esperienza e un know-how con pochi eguali nel campo della lavorazione della lamiera sottile da coil per produrre prodotti di qualità destinati alla finitura d’interni, alla protezione solare, al trattamento dell’aria, ai mobili metallici, all’illuminazione, all’agricoltura e al settore energetico. Abbiamo una gamma completa di sistemi di produzione e soluzioni di imballaggio per T-bar, tapparelle, veneziane e profili speciali oltre a un’intera gamma di macchine punzonatrici e taglio laser da coil”.

Il cambio generazionale

Ciò che per molte realtà imprenditoriali del nostro Paese ha rappresentato un problema – in alcuni casi insormontabile tanto da segnarne il destino – il cosiddetto cambio generazionale, in Dallan, è motivo di vanto come hanno appunto spiegato i due coniugi fondatori.
Ingegnere. “Da dieci anni sto lavorando per passare le consegne alla nuova generazione, e da cinque anni ormai la guida è saldamente nelle mani di nostro figlio Andrea e della nuova squadra di direzione, di cui fa parte anche nostra figlia Lucia. La gioventù in azienda porta aria nuova, nuovo entusiasmo e nuovi progetti. Anche questo, a mio avviso, fa parte dello Human Touch di cui abbiamo parlato. Introdurre le macchine laser è stato per esempio un passo che senza la passione e la pressione delle nuove generazioni forse non avrei intrapreso. Eppure, oggi è il settore della nostra azienda che cresce di più. Il passaggio generazionale non è però qualcosa che riguarda solo me e i miei figli: tutti noi della prima generazione stiamo passando le nostre competenze ai più giovani affinché la nostra azienda possa continuare a crescere”.

Maria Gomierato. “Ci tengo a sottolineare il fatto che in azienda registriamo un turnover bassissimo, inferiore al 2% e questo crea i presupposti migliori affinché il ricambio generazionale non rappresenti un problema da affrontare ma un’opportunità da “sfruttare” per continuare a crescere. Un buon clima aziendale significa lavorare serenamente e proficuamente, nell’interesse di tutti e quest’aria si respira poi anche all’esterno dell’azienda, quando si affrontano le strade del mondo”.

Il 2018: un anno importante

L’aver parlato di passaggio generazionale ha, di fatto, rappresentato un assist per passare virtualmente il microfono ad Andrea Dallan, l’altro ingegnere di famiglia con cui la vicinanza di età, e la conoscenza di anni, favorisce la confidenza. Ad Andrea ho quindi chiesto di parlarci del futuro dell’azienda che da cinque anni guida in qualità di Amministratore Delegato, senza però tralasciare il racconto delle sue emozioni e del cosa rappresenti per lui questo traguardo dei quarant’anni. Andrea. “Non è stato un percorso facile, ecco perché voglio innanzitutto ringraziare i miei genitori per quanto hanno fatto. Oggi vediamo la conferma di un fatto semplice ed evidente: quando così tante persone di talento uniscono le loro forze in una direzione comune, i risultati sono sorprendenti. Quello che abbiamo di fronte è il risultato del lavoro di una squadra di persone: in quarant’anni, Dallan è passata da un piccolo studio tecnico a un’azienda di più di 150 persone, 32 milioni di euro di fatturato, oltre 450 clienti attivi e più di 3.000 macchine e impianti già installati nel mondo. Veniamo da un anno di risultati importanti, sia in termini di produttività che di sviluppo di nuove tecnologie; e di ottime commesse acquisite per il 2018 tanto che stiamo iniziando a prendere le prime commesse per il 2019. Questo è il risultato dello sforzo di tutti i nostri collaboratori e aggiungo dei nostri agenti e fornitori storici di Dallan, che ci hanno accompagnato e sono cresciuti con noi. Questa serata è quindi un ringraziamento per tutti, per i risultati raggiunti e per affrontare al meglio le sfide future”.

Le sfide future

Il programma delle sfide future è piuttosto corposo, complesso ma affascinante allo stesso tempo. La chiarezza e la determinazione con cui ne parla Andrea sono già quasi una garanzia del risultato. Andrea. “Prima di parlare del prossimo futuro tengo a dire che in quest’ultimo anno, in particolare, abbiamo avuto ottimi risultati soprattutto in Europa, Nord Africa, e fino in Sudafrica, Argentina e Australia. Lavoriamo direttamente in più di ottanta paesi e siamo impegnati oggi per consolidare la nostra presenza nei nostri mercati storici, aprirne di nuovi e rafforzare le nostre relazioni con i clienti esistenti. Con questa occasione, presentiamo il nuovo catalogo Dallan che riflette, a pieno, la comunicazione che stiamo tenendo con i nostri clienti. Come potrete vedere, intendiamo restare focalizzati nella produzione di profilatrici e sistemi di produzione specializzati e automatici. In particolare, macchine per profili cartongesso e controsoffitti, per profili di tapparelle e veneziane in alluminio con i sistemi Dallan Coil-To-Window. In questi settori siamo riconosciuti leader a livello mondiale, e stiamo fornendo gli impianti ai principali produttori: ma per mantenere una posizione di leadership, sono necessari continui investimenti, costante impegno e sempre nuova innovazione. Oltre ai nostri settori storici, negli ultimi anni abbiamo aggiunto alla nostra offerta i sistemi di taglio laser, un mercato in grande crescita a livello globale. Per questo, la nostra divisione laser e punzonatura è quella su cui abbiamo maggiormente investito negli ultimi cinque anni, anche perché sono queste le tipologie di macchine che più stanno crescendo in Europa e America. A questo proposito, sono felice di condividere con voi un’importante novità.

Il 23 febbraio, abbiamo aperto la nostra prima filiale negli Stati Uniti: Dallan America, che si occuperà di presidiare questo grande mercato, dove siamo già presenti con i nostri impianti già da oltre 20 anni. Inizialmente opererà come sede commerciale, e affiancheremo in futuro anche il servizio tecnico e il servizio di ricambistica. Sappiamo che servirà del tempo per rendere operativa pienamente questa nuova azienda, e questo è un investimento che ci permetterà di aumentare la base di clienti per le macchine profilatrici, punzonatrici e laser. I risultati che generiamo sono essenziali poter investire e adattarci ai cambiamenti che nel nostro mercato, altamente tecnologico, sono rapidi e continui. Le tecnologie che svilupperemo saranno sempre più snelle, flessibili e sostenibili. Gli impianti Dallan, partendo da lamiera in coils, già oggi permettono di produrre di più, utilizzando meno materia prima rispetto ai sistemi da foglio. Questo rappresenta un importante vantaggio economico per i nostri clienti, e allo stesso tempo è un segno di grande rispetto delle risorse naturali. Inoltre stiamo sviluppando tecnologie sempre più pulite e a basso consumo, come il taglio laser e la punzonatura servo-elettrica. Ma non solo: stiamo continuando a sviluppare dietro le quinte anche nuove procedure di lavoro interne: per esempio, stiamo portando avanti un progetto di ottimizzazione dei nostri magazzini con l’Università di Padova, e una volta terminato questo daremo il via all’investimento per ampliare gli spazi produttivi con il completamento della BU4 – Dallan Sistemi con cui aggiungeremo 3.500 m2 alle nostre aree di montaggio.
Sono risultati ambiziosi, per i quali serve tempo, unità di visione e determinazione: e sono certamente alla nostra portata, con l’energia e il talento di questa squadra”.

Ascoltare, risolvere e innovare

Sono gli anni dell’Industria 4.0 e ovviamente non potevo esimermi dal chiedere qualcosa in merito, ma anche da questo punto di vista Dallan si dimostra pronta alla sfida. Andrea. “Anche l’Industria 4.0 sta dando un grande impulso al mercato interno e richiede un sempre maggiore contributo da parte del nostro reparto softwaristi. Abbiamo constatato che, grazie alla struttura dei nostri impianti, alla lungimiranza dei nostri tecnici e ingegneri e alle richieste dei nostri clienti, le macchine Dallan incorporano i concetti fondamentali dell’Industria 4.0 da più di cinque anni. Quindi ascoltare i nostri clienti, costruire con loro partnership forti e durature e offrire soluzioni efficaci ai loro problemi è la chiave per sviluppare prodotti innovativi che generano valore. È questa la strada della smart manufacturing. Per fare questo serve il tocco umano, “The Human Touch”. Trovo che nel lavoro di chi come noi produce impianti, la complessità – che è anche la bellezza del lavoro qui in Dallan – richiede un alto livello di interazione tra le persone. Tra noi e i nostri clienti, nella nostra squadra, con i nostri fornitori e con la nostra comunità. Come dicono i nostri clienti, “The Human Touch” è un tratto distintivo della Dallan: allora vogliamo valorizzarlo e investire ancora di più in persone di talento, e riconoscere ancora una volta l’importanza del contributo di tutti al risultato di oggi e per affrontare le sfide e i progetti che abbiamo davanti, sin da subito”.

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