La passione unisce il passato al futuro: i 30 anni di Automac!

Nel 1993 Franco Perico, Claudio Previtali e Luca Opreni hanno dato vita ad Automac, azienda specializzata nella creazione di impianti e soluzioni di assemblaggio, e per festeggiare il 30° anniversario è stata organizzata una festa a Modena, presso Museo Enzo Ferrari. A tre decenni dalla fondazione molte cose sono cambiate, ma i valori sono rimasti gli stessi e continueranno a guidare la nuova generazione per il futuro.

“Non si può descrivere la passione, la si può solo vivere”. Per i 30 anni della “sua” Automac, il Presidente Franco Perico prende in prestito le parole di Enzo Ferrari, che nel 1947 diede il via alla storia della scuderia più vincente della Formula 1 e del marchio più famoso ed evocativo delle quattro ruote. Una frase sintetica, che però condensa alla perfezione la visione dell’azienda bergamasca. Nata dall’entusiasmo e dal coraggio di tre giovani intraprendenti – lo stesso Franco Perico, Claudio Previtali e Luca Opreni, che ancora ne rappresentano i pilastri – Automac ha tracciato la propria ascesa non solo nei numeri, con un fatturato che tocca i 3 milioni e mezzo di euro, ma anche e soprattutto nella qualità.

Oggi Automac celebra un anniversario importante cambiando pelle, ma non DNA. A tre decenni dalla fondazione, mentre affronta un percorso di managerializzazione che trasformerà radicalmente l’azienda, dei primi passi dell’attività restano immutati solo la dedizione, la tensione all’eccellenza e l’etica nelle relazioni. Tutto il resto è ricerca e sviluppo costante che porta Automac ad affrontare il futuro rinnovandosi nei processi, nella gestione di tempo e risorse e nell’intera struttura. “Il passaggio generazionale – spiega Giuseppe Marra, Manager di Automac – è un progetto complesso, che richiede la collaborazione di tutto il team. Innovazione continua, affidabilità e talento come prima risorsa: è per questo che i nostri clienti ci riconoscono la capacità di rispondere alle sfide con successo”.

L’importanza del capitale umano

Al centro di questa evoluzione, perno solido di un meccanismo che lavora alla perfezione, c’è il capitale umano. “Se siamo arrivati fin qui – dichiara Franco Perico – ma ancora di più, se oggi abbiamo un domani tutto da scrivere, il merito va alle persone che, con il loro talento e il loro impegno, hanno trasformato il lavoro in una grande passione. Questa passione è stata il nostro propulsore sulle salite e nei momenti decisivi, il carburante per affrontare le lunghe distanze e il collante per tenere la squadra compatta”.

Proprio ai suoi 15 dipendenti Automac ha voluto rendere merito, coinvolgendoli con alcuni clienti e amici in un weekend speciale. Meta dei festeggiamenti è stata Modena, terra di grandi tradizioni e di eccellenze industriali, emblema della convivialità del piacere di stare insieme. Il gruppo si è lasciato ispirare dai simboli del territorio: il prezioso aceto balsamico da un lato, la Ferrari dall’altro. Due mondi lontani, ma accomunati da una storia importante e dalla continua spinta verso l’innovazione, proprio come Automac. “È l’innovazione – spiega Perico – che ci permette di dar vita a progetti sempre più ambiziosi. Connette tra loro visione, per tradurre le esigenze in obiettivi. Ingegno, per costruire nuove possibilità. Sapienza manuale, perché ogni dettaglio possa rendere reali i pensieri di quell’evoluzione costante che attraversa il mondo, e ancora di più un settore ad alta competitività come quello della meccatronica”.

Festeggiare i valori

Una visione solida, quella di Automac, che ha trovato risonanza perfetta nella location scelta per la cena del trentennale. Il Museo Enzo Ferrari, inaugurato nel 2012 a Modena, ha accolto gli ospiti in uno spettacolo immersivo dedicato alla magica storia della vita di Enzo, guidata dai sogni e plasmata dal coraggio con cui ha saputo affrontare le difficoltà. La cena è stata occasione per il Presidente per rivolgere alla propria squadra un ringraziamento sincero per il percorso compiuto in 30 anni. Al suo fianco, oltre alla famiglia, erano presenti i soci storici e la nuova generazione rappresentata dal Manager Giuseppe Marra e da Michele Viscardi (CEO del gruppo Cosberg di cui Automac fa parte). Perico ha dichiarato: “In mezzo a voi che siete seduti qui vedo i volti di tantissime altre persone. Alcune c’erano da prima che Automac esistesse anche solo come idea, ma ne hanno gettato i semi. Altre hanno condiviso pezzi più o meno lunghi di strada, dentro e fuori l’azienda. Infine, ci sono le persone che ancora non abbiamo incontrato, ma che già fanno parte della nostra storia. Stiamo già lavorando per loro, perché la Automac del futuro sia sempre la versione migliore di sé”. 

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Automac è stata fondata nel 1993 da Franco Perico, Claudio Previtali e Luca Opreni.

La cena è stata anche un momento per regalare ai presenti una riflessione sui valori dell’azienda e sulle qualità che fanno grande una squadra. Per farlo ha scelto di affidarsi alle parole di Massimo Tammaro, pilota militare, Comandante delle Frecce Tricolori, Executive Consultant del Team Principal di Formula 1 e poi Corporate Risk Manager di Ferrari, che ha condiviso il suo approccio alla vita: desiderare ardentemente, lavorare duramente con metodo e razionalità. In uno speech incalzante, Tammaro ha raccontato come umiltà, rispetto, spirito di sacrificio, dedizione, senso del dovere e lealtà abbiano nel tempo tracciato la direzione del suo percorso esistenziale, in cui le sfide vengono accolte come opportunità e il talento del singolo si è sempre rivelato ricchezza per il gruppo. Valori che Automac condivide da sempre e che oggi non solo guidano il suo business, ma definiscono anche il suo impegno sociale. In un ecosistema formato da componenti sempre più interconnesse, Automac si impegna per alimentare quella che oggi viene definita “cultura d’impresa”. In quest’anno particolarmente significativo, l’azienda sceglie di prendersi cura dei più fragili, rinnovando una vicinanza di lunga data a progetti di ricerca oncologica pediatrica e a Together for Life, in favore della ricerca per la fibrosi cistica. Di sostenere il progetto ImpresaCultura, che valorizza le eccellenze artistiche e culturali del nostro territorio. E di essere partner di tappa del Giro d’Italia, che promuove la lealtà, l’impegno e lo spirito di squadra che caratterizzano il meglio dello sport.

I festeggiamenti – sempre all’insegna dello sport, proprio per rimarcarne i tratti positivi – sono proseguiti il giorno successivo al Museo Ferrari di Maranello, dove gli ospiti hanno potuto scoprire alcuni tra i più indimenticabili modelli del Cavallino Rampante, protagonisti di gare sofferte, di storiche vittorie e talvolta di sconfitte dolorose. In una simbolica gara contro gli inarrivabili primati della Scuderia Ferrari – 31 titoli mondiali, di cui 15 titoli piloti e 16 costruttori – tutti i partecipanti si sono messi alla prova sui simulatori di guida e nella prova pit stop, riuscendo persino a stabilire il miglior tempo assoluto di cambio gomme mai registrato al museo.

La fiducia è fondamentale – spiega Franco Perico – così come la capacità di trasferire la nostra identità e volontà produttiva ai giovani, spiegando loro che il nostro lavoro è complesso, ma anche dinamico e avvincente: ogni impianto per noi è una nuova sfida da superare”. Ed è anche in quest’ottica di passaggio di consegne che si è vissuto questo weekend che vede al fianco dei fondatori i nuovi manager, al fianco degli ingegneri con maggiore esperienza le giovanissime nuove leve, mentre sfidano sui simulatori oppure quando si emozionano vedendo in mostra lo stesso componente sul quale si sono passate, chi tante chi meno, ma comunque tante ore.

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