Basler Italy vuole diventare un punto di riferimento per la visione artificiale

Nata da un anno, Basler Italy, filiale della tedesca Basler AG, vuole diventare un punto di riferimento per il gruppo grazie al suo know-how più che ventennale come distributore. Non, quindi, semplicemente un fornitore di prodotto, ma di una soluzione a tutto tondo che venga incontro alle esigenze dei clienti. Ce ne ha parlato Davide Nardelli, Managing & Sales Director di Basler Italy.

di Rossana Pasian

“La strategia di Basler Italy è chiara – afferma Davide Nardelli – oggi non si può più essere soltanto un produttore di una specifica tecnologia, ma bisogna essere fornitore di una soluzione. La soluzione, nel nostro caso, è un sistema di visione artificiale con molti elementi: telecamere, illuminatori, ottiche, software e altri”. Basler Italy affronta il mercato con uno sguardo ampio, approccio che si traduce in strette collaborazioni con fornitori di terze parti, creazione di prodotti a marchio Basler (soprattutto nel campo di ottiche e illuminatori), e grossi investimenti nello sviluppo di una libreria software che permetta di sviluppare applicazioni di visione attraverso delle soluzioni software validate.

“Il passaggio da Advanced Technology a Basler Italy avvenuto circa un anno fa – spiega Davide Nardelli – è stato quasi, in realtà, continuare quello che già facevamo prima, perché abbiamo portato la nostra esperienza di distributori, che è molto diversa da quella di produttore. Questo ci permette di poter essere un punto di riferimento per tutto il gruppo, modificando in meglio la sua modalità di lavoro. Noi, grazie ai precedenti 25 anni di esperienza, siamo abituati a fare consulenza ai clienti e fornire una soluzione a 360°; è un approccio completamente diverso rispetto a chi produce e vende un prodotto singolo, e noi stiamo esportando questa diversa modalità al resto del gruppo Basler”.

Le tecnologie di punta

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Davide Nardelli, Managing & Sales Director di Basler Italy.

La visione artificiale è una tecnologia complessa, che necessita sempre di validare la soluzione che viene proposta. Basler Italy, infatti, ha un team di ricerca e sviluppo che, basandosi su requisiti ed esigenze del cliente, cerca di studiare quella che può essere la soluzione migliore. “L’obiettivo è sempre lo stesso – afferma Davide Nardelli – permettere al cliente di avere poco rischio tecnico e accelerare il time-to-market, quindi cercare di essere il più possibile proattivi nella proposta di soluzioni che siano sin da subito spendibili”.  

Uno dei grandi trend del momento, su cui Basler Italy si sta concentrando nel suo sviluppo, è quello dell’intelligenza artificiale, che permette di creare dei classificatori robusti e validi in grado di interagire con i sistemi e definire, in modo anche predittivo, quelli che possono essere problemi o difetti di produzione, senza la necessità di fare un grosso investimento. “A livello corporate – racconta Davide Nardelli – sono già iniziati dei percorsi in questo senso, con la creazione di prodotti che sono ancora in piena evoluzione, e vengono migliorati di volta in volta”.  

Un altro settore sempre più in crescita è quello della visione 3D, perché rigidi controlli qualità e guida robot efficaci, per esempio, necessitano un sistema di visione che operi nell’ambito del tridimensionale piuttosto che bidimensionale. “Inoltre, stanno nascendo nuovi prodotti – spiega Davide Nardelli – che escono dal campo del visibile: l’occhio umano ha purtroppo dei limiti, ma la tecnologia può venirci in soccorso, perché ci permette di effettuare analisi su informazioni che noi non possiamo vedere a occhio nudo. Questo si traduce in un ulteriore miglioramento del controllo qualità. Per fare un esempio, ci sono dei sistemi di visione artificiale in grado di analizzare i diversi tipi di plastiche, permettendo di fare una cernita e dividere lo scarto, così da avere un ‘ciclo del riciclo’ molto virtuoso”. Oltre al settore del riciclaggio rifiuti, anche altri comparti hanno “fame” di tecnologie di visione all’avanguardia, come per esempio quello alimentare. “Il settore food – spiega Davide Nardelli – ha sempre più la necessità di garantire la qualità del prodotto; la visione artificiale viene utilizzata per garantire, nella parte di confezionamento, che il prodotto sia integro e abbia tutti i requisiti, anche sanitari, di conservazione. In generale, comunque, qualsiasi processo di automazione richiede la visione artificiale, perché è un mercato che va in parallelo con la qualità dell’elettromeccanica, che ha fatto dei grandissimi salti in avanti e ha accelerato moltissimo la produzione. Dove una volta potevamo permetterci di avere una persona a fare il controllo, oggi i ritmi produttivi sono talmente elevati che non è più possibile farlo con l’occhio umano quindi bisogna rincorrere per forza a sistemi informatici, come appunto i sistemi di visione artificiale”. 

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