I trend del mondo della robotica secondo Mitsubishi Electric

La robotica è sempre sull’onda del cambiamento, grazie alle nuove tecnologie che vengono sviluppate, ma anche perché nuovi segmenti di mercato si avvicinano a essa e cercano di adattarla alle proprie esigenze. Mitsubishi Electric cavalca quest’onda, promuovendo servizi ad hoc per i suoi clienti e accettando la sfida di inserire le sue soluzioni robotiche in mondi prima inesplorati. Simone Farruggio, Product Marketing Specialist di Mitsubishi Electric Italia, durante i Robotic Days ci ha parlato dei trend del mondo della robotica che l’azienda nipponica vede in questo momento storico. 

Quali trend vede Mitsubishi Electric nella sua quotidianità? Penso a digitalizzazione, robotica, intelligenza artificiale eccetera…

Andando molto spesso in aziende diverse, abbiamo riscontrato alcune esigenze comuni. Innanzitutto, la flessibilità: pensiamo a dei periodi in cui il mercato è turbato da incertezze, quindi le aziende chiedono lotti molti piccoli e customizzazione elevata. Un’altra esigenza non trascurabile è la produttività: molti nostri clienti vendono macchine all’estero, soprattutto in USA e Cina che richiedono volumi di produzione notevoli. Infine, l’esigenza di formazione e competenza, soprattutto per le PMI: avere competenze interne significa principalmente ottimizzare tempo e risorse. L’integrazione della robotica conferisce flessibilità ai sistemi, perché un robot può essere programmato per eseguire diverse attività in funzione della richiesta di mercato. Inoltre, la sua introduzione comporta un aumento di produttività, in quanto un robot può lavorare h24 tutti i giorni mantenendo le medesime performance.

Una tendenza che diventa sempre più presente all’interno delle aziende è la collaborazione e l’interazione tra uomo e macchina, che permette il connubio di capacità e competenze tipiche dell’uomo con le performance tipiche del robot. Vedendola da questo punto di vista, decade anche la “narrativa cupa” dei robot che rubano lavoro alle persone; anzi tassi di automazione molto alti corrispondono a tassi di disoccupazione bassi, come ci dimostrano i modelli di Giappone e Korea. Le piccole e medie aziende italiane, però, hanno un basso tasso di digitalizzazione rispetto alla media europea, che è uno dei trend principi del mercato attuale. Digitalizzare significa implementare sistemi MES, avere macchine industry4.0-ready, IoT, integrate con i livelli edge e cloud computing. Ultimo ma non meno importante, la formazione: ci sono lacune di competenza nelle aziende italiane, per diverse ragioni, questo ha dato un impulso alla creazione di sistemi sempre più semplici da utilizzare, rendendo la robotica a portata di tutti, ma non basta. La necessità di formazione ha dato il via a diverse attività dedicate al trasferimento di competenze.

Mitsubishi Electric ha creato AcadeMy, un progetto dedicato sia ai nostri clienti sia per gli studenti, con percorsi personalizzabili sulle nuove tecnologie. È solo attraverso il trasferimento di know-how e l’aggiornamento continuo che ci può essere quell’incremento di flessibilità e produttività di cui il mercato globale ha bisogno. Inoltre, con questo progetto vogliamo colmare il gap che c’è tra ciò che viene insegnato a scuola e ciò che i ragazzi troveranno nelle aziende. Pensando sempre a queste esigenze, Mitsubishi Electric ha lanciato MentorMe, un progetto di e-learning con cui gli studenti possono formarsi rispetto ai nuovi temi delle tecnologie.

Sempre pensando ai trend, quali sono quelli su cui si sta maggiormente concentrando Mitsubishi Electric al momento? Per esempio, collaborazione uomo-robot e intelligenza artificiale: avete delle soluzioni e dei prodotti in questo senso?

I trend che stiamo esplorando di più, oltre alla formazione, sono diversi. In primis possiamo parlare di interazione uomo-robot. Grazie a un approccio collaborativo completo che Mitsubishi Electric ha sviluppato, riusciamo anche a soddisfare quelle applicazioni che si identificano in una “sfumatura di grigio”, superando la dicotomia di robotica collaborativa e industriale. Questo approccio si basa su due aspetti fondamentali, il tempo di interazione uomo-macchina e la produttività richiesta dal sistema: non dimentichiamoci che la robotica collaborativa si sposa bene con sistemi a bassa produttività, mentre quella industriale riesce a sostenere produttività molto elevate.

Grazie a una centralina di sicurezza, che noi chiamiamo MELFA Safe Plus, riusciamo a soddisfare le esigenze “ibride” dei clienti, partendo dalla robotica industriale fino alla collaborativa pura. La soluzione MELFA Safe Plus abilita delle funzioni che limitano la velocità e gli spazi di movimentazione del robot; quindi il robot in assenza dell’operatore può andare alla massima velocità, mentre nel momento in cui l’operatore entra nelle aree monitorate dalla centralina, il robot diminuisce la sua velocità fino a 250 mm/s. Con la robotica collaborativa si lega bene un fattore di cui abbiamo parlato in precedenza, ovvero la semplicità di sviluppo che la rende alla portata di tutti. Grazie alla funzione “guida manuale” è possibile programmare il robot in modo semplice e veloce; è disponibile, inoltre, un software dedicato, molto intuitivo, con funzioni drag&drop, fruibile quindi anche a chi non ha esperienza di robotica. Un altro trend che si sta imponendo il mercato, e che abbraccia sia piccole che grandi aziende, è la digitalizzazione.

In questo senso, Mitsubishi Electric si rifà alla filosofia giapponese Kaizen, cioè miglioramento continuo, che trasportata nell’industria si traduce in Smart Manufacturing Kaizen Level: è un approccio che guida l’utente verso la digitalizzazione dei processi, secondo una road map definita in base all’esperienza. Il primo passo è collezionare i dati; dopodiché si va a visualizzarli, analizzarli e infine ottimizzarli. Abbiamo delineato anche una road map per capire a quali livelli aziendali digitalizzare: dalla singola stazione di lavoro, per poi eventualmente essere estesa alla linea, all’azienda e poi a tutta la filiera. Un fattore da aver chiaro nel percorso è la definizione di obiettivi concreti e KPI misurabili.

Altro trend molto forte in questo momento per noi è quello dell’intelligenza artificiale, infatti, Mitsubishi Electric ha creato il brand MAISART (Mitsubishi Electric’s AI Create the State of Art in Technology) che sviluppa algoritmi di intelligenza artificiale, in particolare deep learning, machine learning e reinforcement learning, integrati successivamente all’interno dei nostri prodotti. Per esempio, lo decliniamo nel mondo della manutenzione: prediligiamo un approccio predittivo, ovvero la pianificazione delle attività sulla base del consumo dei motori del robot. Possiamo parlare a tutti gli effetti di Digital Twin che permette di prevedere in anticipo eventuali guasti grazie a una semplice notifica nel software. Con questo approccio si registra un aumento della produttività, perché possiamo eliminare i fermi macchina.

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Simone Farruggio, Product Marketing Specialist di Mitsubishi Electric Italia.

Dalla teoria alla pratica: quali sono gli ambiti applicativi e i mercati a cui vi state rivolgendo? Ci sono dei nuovi mercati in cui prima la robotica non era presente e ora si sta inserendo?

Ormai il robot è uscito dalla gabbia delle applicazioni più tradizionali e ha pervaso settori che prima erano impensabili, per esempio il settore tessile e il packaging alimentare, dove con la robotica abbiamo dei notevoli vantaggi perché si abbassa molto il rischio di deformazione del prodotto. Ancora, i robot sono entrati prepotentemente nell’ambito medicale: Mitsubishi Electric in Polonia ha installato un robot su una macchina che fa analisi di tamponi e lavora h24, completamente automatizzata. Un’altra applicazione interessante è sicuramente il testing di schede elettroniche.

Grazie ad una linea di modelli speciali, è possibile eliminare il rischio di scariche elettrostatiche durante le attività di test, prevenendo il rischio di danneggiare irreparabilmente i componenti. Abbiamo diversi tipi di robot, antropomorfi, SCARA, delta e collaborativi, certificati per lavorare in ambienti potenzialmente esplosivi (ATEX) o per il mondo dell’elettronica con certificazione ESD.

Per concludere, qual è la chiave del successo di Mitsubishi Electric? Quanto pesa il servizio ai clienti in questo senso?

Il servizio e il supporto al cliente rappresenta un notevole valore aggiunto. Il supporto non si limita alla fase di progettazione e di definizione del prodotto perché noi vediamo i nostri clienti come partner, ciò significa che non vendiamo il prodotto e basta, ma offriamo servizi in tutte le fasi, dallo studio di fattibilità ai servizi post-vendita come estensioni di garanzia e piani di manutenzione. Spesso i nostri clienti hanno a che fare con impianti installati molto lontano dalla propria sede, perciò, hanno bisogno di un supporto tecnico immediato per qualsiasi problema possa emergere quando l’impianto è già in funzione. Noi possiamo garantire un supporto tempestivo, grazie alla nostra presenza capillare in tutto il mondo.

L’integrazione, inoltre, è un altro valore aggiunto che Mitsubishi Electric porta ai suoi clienti. Non siamo solo produttori di robot, ma integriamo i nostri prodotti facendoli dialogare in maniera nativa tra loro. Parliamo di integrazione orizzontale a livello shop floor, grazie ai nostri robot disponibili in due versioni: stand-alone con il solo controller e in versione integrata con il nostro PLC modulare iQ-R. Ma parliamo anche integrazione verticale, in quanto tutti i dati collezionati a livello robot e PLC possono essere inviati in modo trasparente ai diversi livelli aziendali (MES, Cloud o Edge Computing). Si tratta di integrazione che coinvolge anche i CNC, in quanto è possibile grazie alla funzione Direct Robot Control programmare i robot Mitsubishi Electric direttamente dal CNC in G-Code.

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