Da robotica tradizionale a robotica safe: il racconto di Tiesse Robot

Tiesse Robot è ormai da tantissimi anni partner ufficiale di KAWASAKI Robotics, con cui ha un accordo di rappresentanza diretta. Il ventaglio di robot offerti è ampio, così come le applicazioni, passando da robotica tradizionale a robotica safe. Durante i Robotic Days, Dario Daprà, Tecnico Commerciale di Tiesse Robot, ci ha fatto una panoramica dei robot KAWASAKI e di come possono essere applicati. 

Per iniziare, vorrei che mi raccontasse un po’ chi è TIESSE ROBOT e della vostra partnership con KAWASAKI Robotics, che dura da molti anni ormai.

Tiesse Robot è una delle aziende leader sul mercato dell’automazione e della robotica industriale, la nostra storia inizia nel 1976 con la creazione della TECNOMECC, azienda specializzata nella costruzione di macchine speciali. Nel 1987 è iniziata la collaborazione con l’azienda giapponese KAWASAKI HEAVY INDUSTRIES, con la sottoscrizione di un accordo per la rappresentanza diretta dei suoi prodotti e con la costituzione della società SIROBOT. Nel 1991 nasce la TIESSE ROBOT nella quale confluiscono la TECNOMECC e la SIROBOT, questa nuova realtà interessa a tal punto il partner Giapponese da spingere KAWASAKI a entrare in società con il 24,9% di quote.

Oggi TIESSE ROBOT ha un know-how trasversale che riesce a coprire molti settori industriali, permettendoci di essere di supporto sia tecnologico che tecnico a tutti gli integratori che privilegiano il marchio KAWSAKI nella robotica. KAWASAKI ROBOTICS è pioniere e leader mondiale nella fornitura di robot industriali per l’automazione. È una realtà apprezzata nel mondo per affidabilità, qualità e competenza. Utilizza nei propri robot le più moderne tecnologie. Al momento, sono più di 225.000 i robot KAWASAKI installati nel mondo.

Restando sempre in ambito KAWASAKI, può farmi una panoramica dei robot che distribuite? So che potete proporre SCARA, robot delta e antropomorfi, ognuno progettato per un’applicazione particolare, corretto?

Si esatto, KAWASAKI offre una vasta gamma di robot suddivise in differenti serie alcune dedicate a coprire differenti settori. Quella più classica è la serie R, robot antropomorfi di manipolazione, che parte da robot piccoli da 3 kg di carico utile e 620 mm di sbraccio fino a 80 kg e 2.100 mm. Vantano grande ripetibilità, sono molto precisi, hanno un vasto range di portate e peso, ma soprattutto sono tutti pressurizzati, perché KAWASAKI è nata per lavori pesanti quindi ha pensato i robot fin da subito con requisiti di alto livello.

Altri robot per la manipolazione li troviamo nelle nostre serie Z e B, che hanno payload molto più alti, infatti partono da 100 kg e raggiungono i 300 kg, così come sbracci molto più lunghi fino a 3.412 mm. Anche la serie Z è storica, viene prodotta da Kawasaki da circa 30 anni e ha subito una serie di evoluzioni tecnologiche negli anni; sono dei tipi di robot molto rigidi, meccanicamente studiati per resistere agli ambienti ostili e sono perfetti per applicazioni di sbavatura, pulitura metalli e luoghi dove ci sono molte polveri. La serie B, invece, è un modello diverso perché ha il polso cavo, è nata per la saldatura a punti per poi essere spostata anche nella manipolazione perché ha il vantaggio di riuscire a nascondere i cavi e gli accessori della pinza.

Arriviamo poi ai robot di pallettizzazione e per la movimentazione extra large, le serie M e CP-RD. La serie M arriva a manipolare oggetti fino a 1.500 kg, ed è stata studiata da KAWASAKI per avere grandissima precisione, con una ripetibilità di mezzo millimetro: per esempio, un’applicazione è il settore aerospaziale per movimentare i pezzi di fusoliera, ed era importante la precisione per effettuare l’assemblaggio dei pezzi. La serie CP-RD è stata sviluppata apposta in ottica pallettizzazione, per spostare le scatole il più velocemente possibile. Alcuni modelli hanno due motori alla base, che permette movimenti molto veloci sull’asse 1; tutti i modelli, inoltre, hanno un controllore speciale che riesce ad abbattere i costi dell’energia.

Proseguendo nel nostro viaggio, arriviamo alla serie BA-RA fatta da robot specifici per la saldatura ad arco, che vede alcuni modelli con il polso cavo e che quindi hanno maggiore facilità di movimento. La serie Y, invece, sono i robot a cinematica parallela, sono ad altissima velocità per linee di confezionamento, sono in grado di muovere 2 pezzi al secondo. La serie K è specifica per la verniciatura, in particolare automotive, e possono raggiungere requisiti altissimi, infatti sono certificati ATEX categoria G2 T4.

Passando a un settore completamente diverso, la serie MC-MS è stata sviluppate per il settore medicale e farmaceutico; anche questi robot hanno il polso cavo e i cavi passano internamente al braccio, e soddisfano le altissime esigenze di precisione, efficienza e igiene di questo settore particolare. Infine, duAro è il nostro robot collaborativo, SCARA e a doppio braccio. 

Può portarci qualche esempio di applicazione reale in cui vengono utilizzati questi robot?

KAWASAKI ha studiato modelli per specifiche applicazioni, non ci sono robot che vanno bene per cose molto diverse, ma sono settoriali. Come applicazioni reali un esempio potrebbe essere la saldatura, che è il core business di TIESSE ROBOT dove realizziamo differenti isole in base alla richiesta. Un altro esempio può essere il settore farmaceutico dove forniamo i robot e il supporto tecnico a un importantissimo integratore bolognese che realizza isolatori utilizzati dai principali clienti mondiali di questo settore.

La pelle protettiva Touché Solutions trasforma letteralmente il robot tradizionale in un robot collaborativo. da robotica tradizionale a robotica safe Da robotica tradizionale a robotica safe: il racconto di Tiesse Robot image 2 tiesse robot online min
La pelle protettiva Touché Solutions trasforma letteralmente il robot tradizionale in un robot collaborativo.

Le innovazioni robotiche di KAWASAKI hanno a che fare con diverse tipologie di robotica, tradizionale, collaborativa e safe. Può raccontarci qualcosa di più su quest’ultima?

Possiamo suddividere la robotica in tre gruppi. La robotica tradizionale non è altro che l’utilizzo dei robot industriali in isole tradizionali. Sono in pratica le classiche applicazioni che vediamo installate nel 95% dei casi nell’industria attuale. La robotica collaborativa intesa per robot collaborativo è arrivata pochi anni fa e aveva l’obbiettivo di trasformare l’industria attuale semplificando gli impianti attualmente installati. La realtà dei fatti ha dimostrato che il solo robot collaborativo non basta: quello che realmente serve nell’industria e l’intera isola collaborativa, quella che KAWASAKI chiama robotica safe.

Ci si riferisce, in pratica, all’applicazione collaborativa, ossia l’intera isola utilizzando però il robot tradizionale; questo perché così riusciamo a garantire l’elevata produttività richiesta nell’industria, aumentando però la sicurezza e l’interazione con l’operatore. Per trasformare un’isola standard in un’isola safe con i robot KAWASAKI servono tre passi. Il primo è l’introduzione di una scheda di sicurezza che si chiama CUBIC-S e che aggiunge tutta una serie di funzioni. Il secondo passo è l’utilizzo di sensori laser scanner che ci permettono di rimuovere le barriere di protezione, garantendo comunque la sicurezza dell’operatore. Il terzo passo è l’utilizzo della pelle protettiva Touché Solutions che trasforma letteralmente il robot tradizionale in un robot collaborativo. Questa pelle è composta da pannelli sensibili collegati a un hardware specifico, a sua volta gestito dalla scheda KAWASAKI Cubic-S, che lo rende collaborativo.

Il robot quindi può muoversi velocissimo e a piena potenza quando l’operatore è lontano, per poi rallentare quando si avvicina e fermarsi al tocco; al rilascio del contatto fisico e all’allontanarsi dell’operatore, il robot riprende la piena velocità.

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