Una collaborazione 4.0

FPT Industrial utilizza all’interno del suo stabilimento il cobot AURA di Comau, in grado di sollevare fino a 170 kg e aiutare senza pericoli l’operatore umano nel montaggio. Una collaborazione 4.0, infatti il cobot è dotato di ben 6 sensi.

Con il cobot AURA di Comau, in FPT Industrial l’Industria 4.0 è realtà. Alto quasi 3 m e dal peso di circa 3 t, AURA è un robot industriale collaborativo, capace di affiancare l’uomo, senza barriere e nella medesima postazione di lavoro, per aiutarlo ad assolvere le mansioni più faticose e ripetitive e all’occorrenza, pronto a farsi guidare manualmente da lui.

Nello specifico, AURA preleva in totale autonomia un pezzo dal carrello di approvvigionamento e delicatamente lo passa all’operatore con cui condivide la postazione. È l’addetto umano a prendere, a questo punto, il comando delle operazioni, guidando il robot attraverso un apposito manubrio, in modo che il braccio meccanico avvicini il pezzo al banco di lavoro dove viene accoppiato con una leva. Una collaborazione e una sinergia perfette, dove ognuno dei soggetti coinvolti riesce a dare il meglio di sé.

AURA utilizza sei sensi per lavorare e muoversi nello spazio. collaborazione 4.0 Una collaborazione 4.0 image 2 1
AURA utilizza sei sensi per lavorare e muoversi nello spazio.

Un cobot con 6 sensi

Il robot svolge con metodo e senza sforzo il lavoro pesante, è in grado di sollevare fino a 170 kg, mentre la delicata fase del montaggio è comandata dall’uomo che sfrutta così la propria capacità di adattarsi a situazioni operative e a strategie di assemblaggio che variano anche di molto da modello a modello.

Nella sua veste di macchina collaborativa, AURA deve essere in grado di percepire una presenza, che sia un altro macchinario oppure una persona in carne e ossa, all’interno dello spazio in cui opera e modulare il proprio comportamento di conseguenza. E per farlo utilizza al meglio i propri “sensi”. Una “pelle sensibile che gli consente di decidere se ridurre la velocità alla quale si muove o se arrestarsi completamente. Una “vista” nella forma di una telecamera 3D che il robot impiega per scansionare il pezzo da prelevare per capire in che posizione si trova. E infine “il tatto” che si esprime tramite una pinza, capace si sollevare il componente da spostare con una presa salda ma al tempo stesso delicata.

Per poter lavorare senza barriera alcuna a fianco di un essere umano sulla linea di montaggio driveline di FPT Industrial, AURA è stato dotato di un vero e proprio “sesto senso”: un avanzato e complesso di sistema di scansione laser che indaga e controlla lo spazio di lavoro quando il braccio è in funzione.

0 Condivisioni