Guzman Polymers ha lanciato la campagna PlastiCare

Per favorire l’uso più consapevole delle plastiche in diversi ambiti produttivi, tra cui lo stampaggio a iniezione, Guzman Polymers ha lanciato la campagna PlastiCare, un modus operandi pro-attivo che invita ad un uso più consapevole delle materie plastiche in ambiente industriale. Attraverso dati e informazioni oggettivi ed utilizzando un approccio scientifico e non più olistico, scopriamo infatti i benefici dell’utilizzo di questo materiale, spesso demonizzato da un punto di vista ambientale.

di Adriano Moroni

Lo smaltimento e l’impiego, talvolta improprio, della plastica contribuisce in modo determinante a diffondere nell’opinione pubblica un’immagine troppo spesso negativa di questo materiale, quando invece esso rappresenta una preziosa risorsa, versatile e riciclabile.
Sempre più frequentemente si tende a sostituire la plastica con altri materiali senza che l’intero ciclo di vita dei prodotti venga seriamente e attentamente analizzato, con la conseguenza che in certi casi la soluzione adottata possa risultare non solo inadeguata ma persino più dannosa per l’ambiente. Occorre in realtà un cambio di prospettiva, operato attraverso un approccio completo e scientifico, perché se il mondo delle materie plastiche sta cambiando, la percezione di queste resta spesso immutata.
È in quest’ottica che nasce la nuova campagna PlastiCare promossa da Guzman Polymers, società di Castelfranco Veneto (TV) specializzata nella distribuzione di polimeri ad alte prestazioni, tecnopolimeri e polimeri standard. PlastiCare ha infatti lo scopo di favorire un uso più consapevole delle plastiche, per imparare a utilizzarle al meglio, rendendole preziose alleate ad una produttività sempre più rispettosa.
Mai come negli ultimi anni, la plastica è stata demonizzata ed etichettata come qualcosa di brutto, di cattivo e che nuoce gravemente all’ambiente. C’è la convinzione che solo ciò che esiste in natura faccia bene, e quello che non esiste in natura no.
Evidentemente, forse pochi sanno che la plastica è un prodotto che nasce proprio dalla natura e che viene successivamente trasformato”, spiega Fulvio Confalonieri, Managing Director di Guzman Polymers. “Con la campagna PlastiCare intendiamo quindi informare e sensibilizzare l’opinione pubblica sui benefici dell’utilizzo di questo materiale, fornendo dati e informazioni oggettivi in relazione ai singoli materiali. Per fare ciò, fondamentale è attingere a fonti scientifiche serie e riconosciute in grado di supportare la tesi. Per valutare la “bontà” della plastica rispetto a un altro materiale si utilizza – ad esempio – il calcolo della LCA (Life Cycle Assessment), un metodo oggettivo di valutazione e quantificazione dell’impronta ambientale associata a un prodotto. Con il calcolo della LCA, spesso si resta stupiti di quanti manufatti in plastica abbiano un impatto ambientale decisamente più basso rispetto a quelli realizzati in altri materiali”.

Guzman Polymers ha lanciato la campagna PlastiCare
Fulvio Confalonieri, Managing Director di Guzman Polymers

Guzman fornisce servizi e supporto tecnico altamente qualificato

Nata nel 2016 sotto la guida di Guzman Global dalla fusione di due imprese radicate da decenni nel territorio, Tecno e Bilco, oggi Guzman Polymers è una realtà attiva su tutto il territorio nazionale. La sede principale è a Castelfranco Veneto, con tre magazzini di stoccaggio situati a Mantova, Pieve Del Grappa (TV) e Marghera (VE).
Il nostro core business è la distribuzione di tecnopolimeri principalmente di origine fossile (polipropilene, policarbonato, nylon, ecc.), i quali sono anche disponibili nelle versioni bio, a basso impatto ambientale ed in linea con la filosofia PlastiCare. Grazie a processi certificati e alla disponibilità di esperti locali presenti in 27 paesi, Guzman Polymers (entrata a far parte del gruppo Hromatka nel 2020) contribuisce attivamente nel processo di creazione del valore, accompagnando il cliente in tutte le fasi del progetto attraverso una serie di servizi e supporto tecnico altamente qualificato”, afferma Confalonieri.
Forniamo quindi soluzioni Drop In, basate sul bilancio di massa e certificate ISCC Plus, ossia con minore incidenza in tema di carbon footprint. Tra i materiali a fonte fossile alcuni sono sicuramente più green e hanno quindi un impatto sull’ambiente e sulla salute più basso rispetto ad altre, grazie anche alla totale assenza di sostanze nocive, fra cui la formaldeide. Quest’ultima ad esempio completamente assente nel Polichetone (PK) il quale diventa pertanto un valido sostituto della resina acetalica POM.
In qualità di distributori, il nostro compito è quello di consigliare lo stampista e lo stampatore a scegliere il materiale più idoneo in base al prodotto da realizzare. Abbiamo inoltre un catalogo dedicato ai materiali di plastica riciclata meccanicamente e uno dedicato ai prodotti di origine bio
”.

Una campagna per informare e sensibilizzare

Con la campagna PlastiCare, Guzman Polymers intende quindi abbattere uno dei luoghi comuni che circolano da tempo sulla plastica, ovvero la sua nocività. Da quanto spiegato da Confalonieri (e con dati alla mano) la plastica non fa male, non è “cattiva” a priori e spesso risulta la soluzione più sostenibile fra tanti materiali da lavorazione e costruzione.
Per veicolare e promuovere questo concetto, Guzman Polymers opera con diversi strumenti, utili a comunicare messaggi corretti ed ispirare le imprese ad un approccio sempre più consapevole e rispettoso, PlastiCare appunto.
Per cominciare, una particolare attenzione viene riservata all’informazione, che deve essere sia scientificamente corretta che capace di educare ad un uso intelligente e responsabile della plastica. A questa attività, ne affianchiamo altre come i nostri webinar, la partecipazione a convegni in qualità di relatori e la diffusione attraverso contenuti editoriali informativi. Passiamo poi nella fornitura di prodotti, i quali devono avere un basso impatto ambientale ed essere più salubri. Guzman assiste infine i propri clienti affinché ottimizzino i loro processi produttivi in modo da riuscire a ridurre l’impatto ambientale degli stessi”, spiega Confalonieri.

Una campagna per informare e sensibilizzare
La campagna PlastiCare, promossa da Guzman Polymers, ha lo scopo di favorire un uso più consapevole delle plastiche, per imparare a utilizzarle e sfruttarle al meglio
Una campagna per informare e sensibilizzare
Se scelte e utilizzate in modo corretto, le materie plastiche rappresentano la soluzione ideale per garantire una produzione sostenibile, incluso lo stampaggio a iniezione

Quattro macro famiglie di prodotti

Il portfolio prodotti proposto da Guzman Polymers è piuttosto ampio e comprende polimeri ad alte prestazioni, tecnopolimeri e polimeri standard di diverse case produttrici come Sabic, Radici, Victrex, Sax Polymers, Hyosung, LG Ghem, Ampacet, Actega, NaturePlast, Polyscope, Vesticolor e Mastercrom.
I prodotti a basso impatto ambientale di cui parla Confalonieri sono suddivisibili in quattro macro famiglie: approccio BMB, approccio Riciclo Chimico, riciclo meccanico PIR o PCR e biopolimeri. “L’approccio BMB consiste nella vendita di prodotti plastici ottenuti da fonti Bio secondo il cosiddetto BMB (Biomass Balance) e certificazione di prodotto ISCC”, afferma Confalonieri. “In questo modo il cliente può continuare a usare il materiale che ha sempre usato e proveniente da fonte fossile, passando però ad una versione prodotta al 100% da fonte Bio. Si tratta di una soluzione Drop In, per cui il cliente – ovvero lo stampista o il progettista – non ha bisogno di rivalidare il materiale poiché i due sono indistinguibili. Questo approccio è consigliabile per tutti i settori, e in modo particolare per quello dell’E&H, dell’imballaggio, dell’automotive, ecc. dove i costi di riomologazione di un materiale sarebbero troppo elevati”.
L’approccio Riciclo Chimico invece è una tecnologia basata sul riciclo chimico di scarti di materiali plastici PCR, il quale permette di ottenere un olio di pirolisi che successivamente va al cracking petrolchimico per ottenere i monomeri del polimero. “L’ambizione di questa tecnologia – sottolinea Confalonieri – è quella di non differenziare gli scarti plastici sulla base della loro natura chimica. Purtroppo si tratta di una tecnologia ancora giovane e costosa, per cui ci vorranno ancora anni prima di poterne sviluppare appieno il potenziale. Ci sono già applicazioni interessanti nel settore dell’imballaggio e nell’H&C. Anche in questo caso, si parla di una soluzione Drop In con gli stessi vantaggi di cui sopra”.
Il Riciclo meccanico PIR o PCR è una tecnologia particolarmente nota e utilizzata sul mercato. “La nostra azienda commercializza alcuni prodotti che contengono sia la parte di prodotto vergine sia riciclato da PIR e/o PCR”, spiega Confalonieri.
Concludiamo con i prodotti Biopolimeri ottenuti da fonti bio, i quali possono essere in alcuni casi anche biodegradabili.

Come ridurre l’impatto ambientale a 360°

Se scelte e utilizzate in modo corretto, le materie plastiche rappresentano quindi la soluzione ideale per garantire una produzione sostenibile, inclusa la costruzione di stampi e nello specifico nello stampaggio a iniezione.
Per noi il concetto di impatto ambientale è a 360°. Questo vuol dire che spingiamo molto sull’utilizzo di materiali a basso impatto (come, ad esempio, il Polichetone che rispetto a una resina acetalica è privo di formaldeide), ma aiutiamo anche le aziende a individuare e a mettere in pratica processi di trasformazione più green. Ad esempio, utilizzando un determinato materiale che richiede tempi ciclo più bassi oppure impiegare temperature di trasformazione ridotte e realizzare così prodotti in tempi più rapidi e, conseguentemente, a un costo energetico più contenuto.
I prodotti a basso impatto ambientale vengono già utilizzati con successo in diversi campi, come imballaggio, moda, arredamento (il famoso brand Kartell ad esempio realizza numerose sedie scegliendo materiali plastici da fonte Bio). Ma anche in ambiente medicale, dove il materiale deve essere omologato secondo specifici criteri e normative.
Possiamo dire quindi che la plastica non rappresenta di per sé un nemico, ma se trattata con opportuni accorgimenti ed accompagnata dunque da un radicale cambio di mentalità, diventa invece un prezioso alleato
“.

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