La meccanica italiana va all’estero

La meccanica esporta più della metà di quello che produce, precisamente il 60,8%. Questo è il dato a consuntivo 2017, anno in cui le esportazioni sono cresciute del +4,5%. Nel corso dell’anno è previsto un ulteriore aumento del valore pari a +2,9%. I dati sono elaborati dall’Ufficio Studi Anima. “In questo nuovo e originale contesto di competizione commerciale tra Stati Uniti e Cina, con una Russia che si vuole riaffermare fortemente e l’Europa compressa tra forze contrastanti, situata al centro di una posizione geo-economica cruciale, la visione delle aziende italiane della meccanica potrebbe divenire sempre più complicata”, afferma Alberto Caprari, Presidente Anima Confindustria. “Tutte quante sono, infatti, destinazioni di grande rilevanza per le nostre tecnologie, con crescite importanti”. Ricordandoci anche le sanzioni USA/UE verso la Russia e le difficoltà a operare nel circuito finanziario internazionale negli scambi commerciali con l’Iran, appare oggi più ristretto e limitato il nostro perimetro d’azione così come risulta assai più complessa una buona pianificazione dello sviluppo internazionale nel medio periodo. Credo, quindi, che in questo contesto di barometro politico variabile, le aziende italiane debbano riflettere, con grande distacco e razionalità, su quali possano essere i mercati effettivamente aperti e ben ricettivi per i propri prodotti”.

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