In ricordo di Sergio Gallo

Lo scorso maggio è mancato il professor Sergio Gallo, indiscussa autorità mondiale nel campo dell’alluminio, che all’instancabile impegno nella ricerca e sviluppo di nuovi processi e applicazioni del metallo leggero ha unito non comuni capacità manageriali e strategiche alla presidenza di Teksid

Il 30 maggio scorso è mancato il professor Sergio Gallo, indiscussa autorità mondiale nel campo dell’alluminio e protagonista dello sviluppo di nuovi processi e applicazioni del metallo leggero fin dai primi anni ’60 del secolo scorso. Libero docente di Metallurgia dal 1960 presso il Politecnico di Torino, dove si era laureato in Chimica industriale nel 1945, Sergio Gallo ha sempre giocato un ruolo attivo nella comunità scientifica e metallurgica internazionale e ha formato generazioni di metallurgisti e ricercatori che hanno poi raccolto successi in Italia e all’estero. Direttore della rivista Metallurgia Italiana dal 1975 al 1994 e fondatore della pubblicazione “Metallurgical Science and Technology”, che diresse fino al 1982, Sergio Gallo fu un tecnologo dalle intuizioni geniali, ma dimostrò anche di possedere capacità manageriali e strategiche molto raffinate quando, nel 1987, fu nominato chairman e in seguito presidente onorario di Teksid, incarico che mantenne fino al 2005. In Teksid, il prof. Gallo riuscì a inserire tecnologie modernissime in grado di mantenere un vantaggio sui migliori concorrenti e fu tra i sostenitori dell’apertura dello stabilimento di Verrés (Aosta) della canadese Meridian (settembre 1995), dove Teksid era entrata con una quota di capitale, per aggiungere la tecnologia del magnesio a quelle della ghisa e dell’alluminio nelle fonderie del gruppo Fiat.

Sergio Gallo con Claudio Mus all'inaugurazione dello stabilimento Meridian di Verrés (1995)
Sergio Gallo con Claudio Mus all’inaugurazione dello stabilimento Meridian di Verrés (1995)

Le qualità umane e professionali di Sergio Gallo hanno lasciato un segno indelebile in tutti coloro che hanno collaborato con lui, come testimoniano le parole di Claudio Mus, Technical – R&D Director di Endurance Overseas, e di Riccardo Ferrario, General Manager di Idra, due dei “Gallo boys” della squadra di Gallo in Teksid.

I Gallo Boys

Sono tra coloro che hanno avuto il privilegio di conoscere il professor Sergio Gallo. Con me, molti della mia generazione. A distanza di anni e percorsi che la vita ci ha riservato, ci chiamiamo ancora “Gallo boys”. Un affettuoso e simpatico epiteto che ci unisce e ricorda a tutti noi la squadra Teksid. Molto di più: la “famiglia” Teksid.
Proprio così. Avere il professor Gallo, Sergio, in squadra è stato sempre poter contare su un capitano, un presidente, un presidente onorario ma, soprattutto, un riferimento sempre pronto ad ascoltare, condividere, decidere, sostenere e realizzare grandi e piccoli progetti della grande famiglia Teksid.

Nata e diventata grande grazie al suo intuito, professionalità, determinazione che, unite ad una curiosità senza confini, l’hanno portata – pionieri nel gruppo FIAT – a giocare importanti trasferte oltre oceano.
I Gallo boys, nati e cresciuti professionalmente sotto la sua guida, sono andati così alla conquista del mondo, quando la metallurgia italiana giocava ancora in casa e la fonderia di alluminio si studiava sui libri di aeronautica.
Senza mai dimenticare i settori che lo hanno visto innovare con concretezza prodotti e processi di fonderia (il medicale e le prime valvole cardiache in cera persa, l’aeronautica e le scatole ingranaggi in alluminio e magnesio), l’automobile e i suoi volumi era quello a cui riferirsi per le sfide di domani. Ed allora quel sogno ambizioso di convertire le teste cilindri all’alluminio lasciava spazio solo a quello di diventare un tagliatore esperto di pietre preziose: entrambi divenuti realtà!

Sergio vedeva, ha sempre visto lontano! Ma il fascino, per lui, era arrivare lontano.

Per farlo sapeva raccontare, avvicinare, coinvolgere tutti coloro che avrebbe poi accompagnato nel percorso per farli scendere in campo motivati, ricchi di entusiasmo e, perché no, carichi di quel giusto orgoglio piemontese, a cui mi unisco dalla piccola Valle d’Aosta.
Se la squadra doveva giocare all’estero, Sergio ci era vicino sempre!

Sergio Gallo con Claudio Mus in Teksid Aluminum
Sergio Gallo con Claudio Mus in Teksid Aluminum

I social network? Ma per favore!

L’umanità di chi non mancava mai di avvicinarsi all’addetto del banco di colata, della spara anime, all’isola automatica di pressocolata (subito di alluminio e poi di magnesio) con umiltà e curiosità.
L’umanità di chi era cresciuto sapendo quanto vale una stretta di mano all’inizio di una giornata di lavoro, un sacrificio per imparare ancora facendo, una parola sincera insieme, un pensiero alla propria famiglia.
Senza un gesto così, le sue giornate di lavoro non avevano senso.
Se la visita di persona a tutti gli stabilimenti Teksid (diventati nel frattempo 19 nel mondo, dagli Stati Uniti alla Cina passando per Brasile, Messico, Polonia, Argentina, Francia, Portogallo) non gli era più possibile con la frequenza a lui indispensabile per dare un senso alle giornate di lavoro, ecco la telefonata, una lettera, un pensiero per ciascuno di noi.
Rimando ad altre sedi l’interminabile elenco di partite vinte grazie alla sua guida, di riconoscimenti internazionali alla sua professionalità, di iniziative a favore di istituti di formazione e cultura della metallurgia.
Vorrei invece ricordare l’entusiasmo con cui, l’allora già presidente onorario Teksid, era in campo con il team di innovazione da lui fortemente voluto.
Sergio “prendeva servizio” ogni mattina a Borgaretto per essere al fianco di un gruppo di giovani neo assunti che, dopo aver colato basamenti in alluminio, li analizzava per vedere se “quel ritiro che ieri ci ha rovinato il lotto” era sparito, almeno migliorato un po’con la pressatura isostatica a caldo.
Nell’ambiente illuminato dalla luce che restituiva il verdetto delle lastre RX, leggeva nei nostri occhi l’entusiasmo che ci aveva trasmesso nel raccogliere un successo o, sovente, l’energia positiva per riprovarci domani. Amava allora congedarsi: “Ragazzi ci siamo: il tarlo metallurgico tarla! Non preoccupatevi, accompagnerà anche voi come me, per tanti anni”.
Gli anni sono passati ed eccoci qui, a ricordare il suo saluto a fine giornata, calzando il basco che lo accompagnava nelle stagioni fredde.
Riconoscenti.

Per tutti i Gallo boys: Claudio Mus

Sergio Gallo e la famiglia Teksid

Conobbi il prof. Gallo nel lontano 1983, quando entrai a far parte della grande famiglia Teksid. Ero un ragazzino, che si affacciava al mondo della grande industria metallurgica, catapultato in produzione dopo un breve periodo di formazione in Qualità. Mi sorprese subito per le sue qualità umane e l’enorme competenza tecnico scientifica. Non so cosa vide in me, ma io vidi subito il mio tutore, la persona per la quale avrei affrontato turni di lavoro e trasferte all’estero, desideroso di apprendere tutto quanto possibile sulle leghe leggere.
Mi volle subito in missione alla Ford, in Canada, per insegnare loro a produrre le teste cilindro in lega leggera. Io, che dovevo ancora imparare tutto. “Non ti preoccupare” mi disse, “imparerai da Giovanni durante il turno di notte e insegnerai ai canadesi durante il giorno, ma mi raccomando, scrivi le procedure da ingegnere quale sei”.

Mi sono sempre sentito profondamente legato a Sergio, un uomo che mi fece amare un mestiere, la fonderia, nel quale trovano posto tutte le discipline scientifiche ma anche l’esperienza personale. Mescolava, da buon chimico, scienza e intuito, trascinandoci con la sua umanità e visione lungimirante attraverso anni di incredibili successi e di sviluppi innovativi.
Divenni subito un Gallo Boy, e lo sono tuttora. Mi manca Sergio, con la sua arguzia, il suo ottimismo e serenità, il suo esempio nel lavoro, e la sua determinazione nel non mollare di fronte a qualche insuccesso sperimentale.
Gli innumerevoli riconoscimenti ricevuti da tutte le Associazioni industriali di settore testimoniano la persona e le sue riconosciute competenze metallurgiche, ma a me piace ricordarlo sempre pronto in officina e in laboratorioal fianco dei suoi boys, quelli che mettevano in pratica le sue idee “rivoluzionarie”.

Un giorno ci convocò in officina, per annunciarci l’acquisizione del primo mega ordine di teste cilindri per la GM, 10.000 al giorno, prodotte a Carmagnola. “Questa è la buona notizia. La meno buona è che non potete ripararle né con saldatura, né con impregnazione”. In quegli anni saldavamo e impregnavamo alla grande. Fummo costretti a rivedere tutto il processo produttivo per eliminare i difetti tanto odiati dal professore, porosità e ossidi. Ma che soddisfazione vederlo poi soddisfatto del nostro lavoro!
Da buon Gallo boy appresi che le cose non sono complicate, basta saperle comprendere, e se poi le sai spiegare vuol dire che ce l’hai fatta. Ci fece conoscere applicazioni in alluminio straordinarie, non solo in ambito automotive, ma anche medicale e aerospaziale, poi il magnesio, suo grande amore, da me condiviso nella mia esperienza in Meridian.
Mi manca il Professore. Sarebbe stato orgoglioso di quanto han continuato a fare i suoi Gallo boys, e ci avrebbe sempre continuato a spostare l’asticella da saltare più in alto.
E noi l’avremmo saltata.

Ciao Grande Sergio

Riccardo Ferrario