Conference Imballaggi d’alluminio, un’occasione di formazione e di confronto anche on-line

La tradizionale conferenza dedicata al packaging d’alluminio organizzata dall’Istituto Italiano Imballaggio si è svolta quest’anno in forma webinar, confermando la capacità del settore di proporre soluzioni innovative e sostenibili

Era il 20 febbraio del 2020 quando nella tradizionale location di Firenze si teneva l’annuale conference “Imballaggi d’alluminio” organizzata dall’Istituto Italiano Imballaggio e moderata dal suo vicepresidente Ciro Sinagra. Eravamo a poche ore da un cambiamento epocale. Un anno è passato e il 18 febbraio 2021, a causa della pandemia, si è tenuta la prima versione on-line della conference. Molte cose sono cambiate, a partire dalla forma webinar, la più corretta visti i tempi, ma che non riesce a vincere la nostalgia per un evento in presenza. Altre cose sono rimaste uguali, a partire dall’ottimo moderatore, qualche relatore e l’eccellente livello delle slides che accompagnano le presentazioni. L’introduzione di Ciro Sinagra ha ricordato ai partecipanti come la pandemia abbia sottolineato la necessità di concentrarci sul ruolo dell’alluminio nel Green Deal europeo. L’alluminio è una materia prima chiave per gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra del prossimo Green Deal, tanto che dovrebbe emergere una “nuova” materia prima, con un suo brand (Green Aluminium) e un prezzo di mercato proprio. L’industria del packaging avrà grandi responsabilità nell’ulteriore sviluppo del metallo secondario, grazie all’elevata riciclabilità raggiungibile con opportuni adeguamenti di design.

Nel beverage l’alluminio è l’alternativa più sostenibile alla plastica

All’interno del settore packaging, la quantità maggiore di alluminio è utilizzata nel comparto beverage, sotto forma di lattine, coperchi e bottiglie. Claudio Scarmagnani di Ball Beverage Packaging Italia ha illustrato l’insieme dei diversi prodotti. Se un tempo il mercato si concentrava su pochi modelli di lattina, ora si ha una vasta possibilità di scelta tra forme e volumi da 250 ml sino a 1000 ml con diversi diametri e tipi di chiusure (figura 1).
Vi sono, inoltre, bottiglie richiudibili sia ottenute con un processo di imbutitura e stiratura di lamiere sottili come per le lattine sia prodotte per estrusione a rimonta di pastiglie d’alluminio. Le prime possono avere il tappo a vite mentre per chiudere le seconde si deve ricorrere a un tappo a corona (figura 2).
L’industria degli imballaggi beverage in alluminio ha di fronte la potenziale sostituzione dei circa 93 miliardi di bicchieri e tazze monouso in plastica usati ogni anno nel mondo, che non potranno essere più utilizzati nel prossimo futuro. Una possibile risposta è data dal bicchiere in alluminio, facilmente riciclabile o riutilizzabile (figura 3), che Ball ha introdotto in Usa nel 2019 con un progetto pilota focalizzato sui grandi eventi sportivi, ricevendo una risposta molto favorevole da parte dei consumatori. I prodotti in alluminio del settore beverage offrono la migliore predisposizione al riciclo: sono il prodotto da imballaggio più riciclato al mondo; sono fondamentali per lo sviluppo esemplare di un’economia circolare; si caratterizzano per tempo breve di ritorno ai centri di rifusione, contengono in media circa il 70% di materiale riciclato; il 75% dell’alluminio prodotto storicamente è ancora in uso.

Alluminio e alimenti

Un ostacolo allo sviluppo del packaging in alluminio è stato nel passato la poca disponibilità di dati sul comportamento del metallo posto a contatto con gli alimenti. Oggi la situazione è radicalmente mutata e tale migliorata conoscenza ha portato anche alla definizione di norme e leggi nei diversi stati. La memoria presentata da Raffaella Bonacina, Quality Deputy Director & Food Contact Expert presso Carcano Antonio Spa, e i riferimenti ricordati alle più importanti legislazioni, rendono la memoria stessa uno strumento di lavoro da tenere ben in vista per affrontare i complessi argomenti presenti nel rapporto tra contenitore e contenuto. Barbara Iascone di Istituto Italiano Imballaggio ha presentato le recenti statistiche dell’Istituto sul mercato del packaging italiano, che vale circa 40 miliardi di euro. Il peso dell’imballaggio in alluminio è ridotto, circa 200.000 ton/anno pari a circa l’1 % del totale, ma il valore è quasi il 10% del valore complessivo del packaging prodotto in Italia, come mostrato in figura 4. Paolo Masciotta di SLIM Aluminium ha presentato e discusso il processo di produzione del foglio d‘alluminio, approfondendo le criticità delle differenti fasi del processo illustrato e riassunto nello schema di figura 6. Stefano Stellini di CiAl ha ancora una volta ricordato come gli imballaggi in alluminio, grazie all’infinita riciclabilità del materiale, siano un’ottima soluzione “green”. Risulta quindi di fondamentale importanza che essi siano compresi per le loro qualità e i loro benefici ambientali, così da poter essere percepiti/menzionati/inseriti tra i cosiddetti imballaggi “buoni” nelle discussioni e nelle diverse disposizioni normative che caratterizzano il processo decisionale per tracciare le linee della transizione ecologica del Paese. Occorre pertanto utilizzare la comunicazione allo scopo di informare e rendere consapevoli i decisori pubblici e a questo proposito Stellini ha illustrato la nuova campagna di comunicazione promossa da CiAl, che sottolinea come gli imballaggi d’alluminio sono “imballaggi responsabili”.