Almet Italia, accanto ai clienti anche durante l’emergenza Covid-19

Pochi giorni di sospensione dell’attività e rapido adattamento delle procedure aziendali alle misure di contenimento della pandemia: Almet Italia ha superato con successo una delle situazioni più difficili dei suoi 85 anni d’attività nella distribuzione di semilavorati d’alluminio. E guarda al futuro puntando su servizi e soluzioni innovative sempre più specializzati

Giovanni Colonnesi, direttore generale di Almet Italia
Giovanni Colonnesi, direttore generale di Almet Italia

Stretti tra le limitazioni dell’attività imposte dai decreti governativi, la tutela della salute dei dipendenti e l’urgenza di alimentare filiere industriali essenziali, i distributori di prodotti e semilavorati hanno dovuto superare difficoltà inedite durante le fasi più acute dell’emergenza Covid-19, in tutti i settori. E’ quanto vissuto anche da Almet Italia, storica azienda specializzata nella distribuzione di semilavorati d’alluminio con quartier generale a Bologna, un fatturato annuo di circa 60 milioni di euro e controllata, dal 2008, dal gruppo Amari Metals. L’offerta spazia su un’ampia gamma di prodotti in alluminio che comprende lamiere, piastre, barre, tubi e profilati. Molti dei semilavorati (disponibili a magazzino), dei particolari e dei prelavorati su disegno del cliente sono innovativi e destinati a settori che vanno dalla meccanica ai trasporti.

La solidità del Gruppo e gli ottimi risultati registrati nel triennio 2016-2018 hanno dato ad Almet Italia la forza finanziaria e la massa critica per affrontare in sicurezza la crisi Coronavirus, come spiega il direttore generale Giovanni Colonnesi: “Nel 2019 siamo riusciti a consolidare gli ottimi risultati ottenuti nelle annate precedenti e il 2020 si era aperto con buone prospettive nonostante vari elementi d’incertezza, per lo più legati agli scenari internazionali. Un esempio è il tema dei dazi e del protezionismo: le potenziali conseguenze negative non ci toccano direttamente, perché il nostro business è rivolto esclusivamente all’Italia, ma riguardano i nostri clienti che sono esportatori”.

Almet Italia ha affrontato la Fase 1 della crisi seguendo due linee guida principali: “L’azienda dà lavoro a un centinaio di persone e la prima preoccupazione è stata quella di garantire la salute e la sicurezza dei nostri dipendenti”, spiega Colonnesi, “attraverso misure drastiche di igienizzazione e messa in sicurezza dei locali e degli strumenti di lavoro, uso di dispositivi di protezione individuale e rotazione delle persone negli ambienti introducendo lo smart working dove possibile. Abbiamo anche deciso di stipulare un’assicurazione supplementare a favore di ciascun dipendente per coprire eventuali costi nella malaugurata ipotesi di un contagio”. La seconda direttrice è stata di garantire, nei limiti del possibile e nella stretta osservanza delle leggi, la continuità delle forniture ai clienti attivi nelle filiere strategiche. Pochi sono stati infatti i giorni di chiusura. In effetti, tra i clienti di Almet Italia si contano numerosi big di svariati settori – dalle macchine automatiche all’automotive, passando per i trasporti navali e ferroviari – che fanno proprio dell’export un fiore all’occhiello. “Ci rivolgiamo non solo alla grande industria, ma anche alla realtà che per quest’ultima lavorano”, precisa Colonnesi. “Forniamo anche i terzisti e siamo in grado di coprire l’intera filiera. Almet Italia è presente in tutti i distretti economici più importanti, da Nord a Sud. Ovviamente siamo in grado di rispondere e comprendere le esigenze anche delle realtà più piccole. Le regioni settentrionali hanno il peso più rilevante nel nostro giro d’affari, perché in quelle c’è più densità di imprese. Emilia Romagna, Lombardia e Veneto sono trainanti anche per noi e rappresentano le aree dalle quali ci aspettiamo lo sviluppo maggiore in futuro”.

Almet Italia, accanto ai clienti anche durante l’emergenza Covid-19

L’azienda è strutturata in tre filiali: a Bologna ci sono la sede, uno stock centrale di materiale e una filiale alla quale fa capo l’area adriatica. Le altre sono a Firenze (per la zona tirrenica) e a Treviglio (Bergamo), riferimento per tutto il Nord Italia, dal Piemonte al Triveneto. “I nostri punti di forza sono la capillarità, la vicinanza al cliente e l’elevato livello di specializzazione di ciascuna filiale, aspetto che permette di soddisfare le peculiari necessità dei diversi distretti industriali che popolano il nostro Paese. Tutto ciò, unito alla lunga presenza sul mercato, è frutto di una strategia che si è rivelata nel tempo vincente. Questa suddivisione geografica ci ha permesso anche di affrontare l’emergenza Covid-19 continuando a fornire un ottimo servizio ai nostri clienti. Ora, con l’allentamento delle misure antipandemia, siamo pienamente operativi nel totale rispetto dei protocolli per garantire la nostra priorità massima: la sicurezza. Fin dal primo momento abbiamo ragionato su una delle conseguenze maggiori per il business di tale situazione e cioè la distanza fisica dai nostri clienti. Abbiamo lavorato al nostro interno proprio al fine di ridurre i disagi che tale situazione inevitabilmente crea. Per esempio abbiamo introdotto massicciamente le videoconferenze per comunicare con i clienti e coinvolto la nostra forza vendite in un percorso formativo per poter affiancare i clienti utilizzando tutti gli strumenti digitali disponibili, con l’approccio un partner con cui condividere la scelta del prodotto o delle soluzioni più adatte”.

Le attese verso il futuro, considerando lo scenario del mercato e le conseguenze dell’emergenza sanitaria, sono comunque incoraggianti: “Di natura sono ottimista”, conclude Colonnesi, “e sono convinto che, dopo qualche mese duro, ci sarà un periodo positivo. Salvo ulteriori difficoltà, mi aspetto un buon secondo semestre per la nostra economia. Per quanto riguarda Almet Italia, continueremo a raccogliere i frutti del lavoro svolto in questi anni”.