Assofond, il congresso è on-line: “Una sfida innovativa”

L’emergenza sanitaria non ha impedito la realizzazione del 35° Congresso nazionale di fonderia, che si è svolto on-line dal 12 al 17 novembre con un focus particolare su innovazione e capitale umano

L’attuale Lock Down anti Covid19 ha praticamente stravolto i modi, i tempi ed i metodi della comunicazione tra le persone e tra le aziende. Oggi tutti i convegni, incontri, manifestazioni fieristiche di rilievo e non solo, hanno dovuto adattarsi alla nuova realtà virtuale. Anche il consueto Congresso nazionale di fonderia, il tradizionale appuntamento promosso da Assofond – l’associazione di Confindustria che rappresenta il settore fusorio italiano – non ha fatto eccezione; anzi ha approfittato dell’opportunità per estendere la partecipazione e l’invito a molte più persone e aziende. Sicuramente un segno di vitalità in risposta alle difficoltà di comunicazione attuali. Dedicato alle fonderie di metalli ferrosi, non ferrosi ed alle innovazioni di settore, il convegno è giunto alla sua 35ma edizione, e l’evento, che si tiene ogni due anni, è effettivamente avvenuto totalmente online con partecipazione libera e gratuita.

“L’emergenza sanitaria impone delle restrizioni e noi ne approfittiamo per trasformarle in sfide innovative”, commenta Roberto Ariotti, presidente di Assofond. “Innovazione e capitale umano saranno peraltro al centro di buona parte delle relazioni che caratterizzeranno le prime giornate di congresso. Avevamo imboccato questa strada già prima della pandemia, i fatti ci hanno imposto un’accelerazione in tal senso. Le fonderie oggi sono un asset determinante per differenti e numerose filiere produttive. Sono un modello di sostenibilità ambientale. Sono alla base del manifatturiero. Anche quello di maggior diffusione quotidiana. ‘Là dove non te l’aspetti, la fonderia c’è’, è il motto che abbiamo ideato due anni fa, in occasione del rebranding di Assofond. Oggi, con il nostro Congresso, vogliamo ribadire questo messaggio”.

Andamento dell’indice di produzione industriale delle fonderie italiane
Andamento dell’indice di produzione industriale delle fonderie italiane

Un comparto strategico per il sistema-Italia

L’industria italiana di fonderia italiana conta oggi su oltre 1.000 aziende, che producono circa 2 milioni di tonnellate di getti di metalli ferrosi e non ferrosi, per un fatturato complessivo di 6,5 miliardi di euro: numeri che la collocano al secondo posto in Europa dietro la Germania e al decimo posto al mondo.
Il comparto è strategico per la manifattura italiana e mondiale: la tecnica di fonderia è infatti l’unica attraverso la quale è possibile realizzare componenti ad alta specializzazione per settori quali l’industria dei mezzi di trasporto, la meccanica, l’edilizia, la produzione di energia elettrica, e molti altri ancora. Le fonderie rappresentano, inoltre, un avanzato sistema di economia circolare: riutilizzano i rottami metallici per dar vita a nuovi prodotti, a loro volta riciclabili al 100% e riutilizzabili per creare nuovi manufatti. “L’innovazione tecnologica è cruciale”, spiega Ariotti, “in un settore come il nostro, che si basa su un processo produttivo utilizzato da secoli ma realizzato oggi con impianti all’avanguardia, che rendono possibile la realizzazione di prodotti anche molto complessi. Il Congresso è la migliore occasione per fare il punto sugli ultimi ritrovati tecnologici, oltre che su temi più generali, come ad esempio la sostenibilità. Gli obiettivi sfidanti del Green Deal Europeo possono, infatti, essere raggiunti solo con la tecnologia e la capacità d’investimento dell’industria, che deve essere messa nelle condizioni di lavorare per la decarbonizzazione e lo sviluppo di nuove tecnologie più efficienti e sostenibili. Le fonderie, in quest’ottica, sono dei formidabili facilitatori della transizione, dato che realizziamo, fra l’altro, componenti indispensabili per produrre energia rinnovabile, o per mettere sul mercato mezzi di trasporto meno inquinanti. Il tutto utilizzando in larga parte materiali riciclati (come noto a modestissimo contenuto di CO2 – ndr)”.

Entrando nel merito del calendario, le prime due giornate (12 e 13 novembre) sono state dedicate a temi di interesse comune per tutto il settore: l’ambiente, la sicurezza, l’energia, l’innovazione, la digitalizzazione. Nella seconda parte del congresso, il convegno si è focalizzato più approfonditamente su metallurgia, tecnologia e processo, sia nel settore delle fonderie di metalli ferrosi (svoltosi lunedì 16 novembre) sia in quello dei metalli non ferrosi (svoltosi martedì 17 novembre). Il congresso tecnico Assofond è da sempre un momento di incontro e di confronto sull’industria di fonderia. Anche quest’anno, nell’inedita modalità del webinar, oltre 60 relatori, tra tecnici del settore e docenti universitari, porteranno il proprio valore aggiunto alla formazione dei fonditori di oggi e di domani. “Con questo evento vogliamo mettere ancora una volta la formazione al centro”, conclude Ariotti. “Il futuro dell’industria manifatturiera passa infatti per la sua capacità di coinvolgere i giovani e di far conoscere un settore come il nostro, che può offrire a chi oggi è impegnato negli studi universitari interessanti opportunità di carriera. Proprio in quest’ottica abbiamo istituito anche quest’anno il Premio di Studio Assofond, che è stato assegnato durante la prima giornata a cinque neolaureati che nelle loro tesi di laurea hanno parlato di sostenibilità, tecnologia e innovazione applicate alla fonderia”.