Si torna alla normalità dopo una parentesi di folle caos

Il Tesoro USA ha annunciato a fine gennaio che saranno eliminate le sanzioni imposte ad aprile 2018 contro En+, Rusal e JSC EuroSibEnergo, tutte società finora controllate da Oleg Deripaska.

Tra i motivi alla base di quella pesante decisione dell’amministrazione USA, che ha creato mesi di incertezze e di sconcerto sul mercato globale dell’alluminio, oltre alle critiche sul controllo delle società da parte di Deripaska, è risultata chiara la volontà del presidente americano di rilanciare con un colpo di teatro il settore domestico dell’alluminio, un segmento che per tutta una serie di motivi strutturali, si trovava in una situazione poco brillante. Non abbiamo mancato di esprimere la nostra posizione critica sugli aspetti tecnici di questo conflitto commerciale che ha danneggiato in pratica tutti, a cominciare dalla stragrande maggioranza della filiera USA del metallo leggero: solo alcune produzioni statunitensi di metallo grezzo hanno tratto qualche beneficio dalla guerra di dazi e sanzioni, tutto il resto del sistema ha pagato a caro prezzo le scelte dell’amministrazione. Ad ogni modo, come da copione, dopo qualche passo indietro di Deripaska, (le due società En+ e Rusal hanno accettato tra l’altro di accogliere nei cda figure indipendenti provenienti da USA e UE), si è finalmente arrivati alla decisione di eliminare progressivamente il provvedimento, non senza alcune difficoltà di politica interna visto che i parlamentari democratici americani erano contrari all’annullamento delle sanzioni.

Dal nostro punto di vista, guardando al quadro della filiera industriale dell’alluminio in EU ed al pesante e crescente deficit di metallo primario domestico, una situazione che pare irreversibile, guardiamo con sollievo all’uscita dal tunnel delle sanzioni contro Rusal che quantomeno riporta un po’ di normalità ad un panorama confuso ed incerto che rischiava di creare severe difficoltà di approvvigionamento agli operatori europei. Non va infatti dimenticato che la Russia, insieme ai Paesi del Golfo, è una fonte insostituibile di metallo primario di qualità per i trasformatori e gli utilizzatori di alluminio in Europa, è il maggior fornitore di pani 99.7, fornisce circa due terzi delle placche di laminazione di importazione extra europea, è il primo esportatore di vergella, tra i maggiori esportatori in EU di leghe primarie da fonderia getti, alimenta quasi il 15% del fabbisogno EU di billette per estrusione. E’ semplice concludere che sarebbe impossibile fare a meno dell’alluminio primario di Rusal, ed è bene che gli operatori industriali dell’alluminio in Europa abbiano la consapevolezza che il metallo ecosostenibile russo è una vera e propria risorsa per il vecchio continente ed una straordinaria opportunità per un solido e durevole rapporto di partnership tecnica e commerciale.