MICROingranaggi compie cinquant’anni

MICROingranaggi festeggia quest’anno il suo primo mezzo secolo di storia. Per aprire ufficialmente le celebrazioni, il 2 marzo ha organizzato una open house nel cuore dell’officina, alla presenza di dipendenti, media del settore, associazioni di riferimento e istituzioni. Cinquant’anni di crescita ininterrotta, grazie ad investimenti in tecnologia, personale qualificato e formazione e una ricetta a garanzia della longevità: tendere costantemente al cambiamento.

di Silvia Crespi

Quest’anno MICROingranaggi compie cinquant’anni. L’evento di apertura dei festeggiamenti ha avuto luogo proprio in officina, nel cuore dell’attività: presenti tutte le maestranze, la stampa di settore, le istituzioni e le associazioni di categoria con cui l’azienda collabora.

Cinquant’anni di attività che hanno fatto dell’azienda di Buccinasco un punto di riferimento nel panorama della micromeccanica ed elettromeccanica di precisione. “Sicuramente si tratta di un traguardo importante”, esordisce Stefano Garavaglia, CEO dell’azienda.

Dopo i ringraziamenti di rito ai propri dipendenti e collaboratori, dagli storici ai nuovi arrivati (ben 12 nuove assunzioni lo scorso anno e la presenza di ben 7 diverse nazionalità, che offrono un arricchimento culturale all’azienda) e alle associazioni come API (Associazione Piccole e medie Imprese) e FEDERTEC (l’Associazione che rappresenta l’industria Italiana della Componentistica e delle Tecnologie Meccatroniche per la Potenza Fluida, la Trasmissione di Potenza, il Controllo e l’Automazione Intelligente dei Prodotti e dei Processi Industriali) per il supporto, la vicinanza e l’attenzione offerte a tutto campo, Garavaglia ripercorre le tappe fondamentali della storia dell’azienda, fondata dal padre nell’ormai lontano 1973, dal passato, al presente, fino alle prospettive future.

Cita anche alcuni numeri, che ben testimoniano lo stato di salute di MICROingranaggi: nel 2022 sono stati superati per la prima volta gli 8 milioni di fatturato, due milioni sono stati i componenti prodotti e ben 115 i nuovi codici inseriti, un numero davvero importante che denota la continua attenzione per l’innovazione. I settori di sbocco da cui deriva la gran parte del fatturato rimangono quelli dell’automazione industriale, l’avionico e l’aerospace, seguiti da altri, tra cui il medicale, per esempio, mercato di sbocco per nuove applicazioni decisamente interessanti.

Importanti anche i numeri sul lato investimenti in tecnologia: ben 2.600.000 euro nel periodo 2018-2022, con un recupero di 1.188.500 euro grazie agli aiuti statali. “Non abbiamo mai preso in considerazione l’idea di rinunciare ad investire, nemmeno nei periodi più difficili”,  ha affermato Garavaglia. “La nostra azienda è la dimostrazione pratica che gli aiuti sono un investimento per lo stato, non un debito!”

MICROingranaggi è oggi a tutti gli effetti una Factory 4.0. Tutte le macchine sono collegate in rete con l’ERP, inclusi i magazzini automatici, l’impianto di lavaggio, i torni e le fresatrici. Una interconnessione che permette di avere un quadro aggiornato in tempo reale del processo di produzione.

Stefano Garavaglia ha ripercorso le tappe della storia di MICROingranaggi, fondata dal padre nel 1973.

Puntare sulla formazione e sul trasferimento di competenze

La cultura della formazione è parte integrante della strategia dell’azienda, così come il trasferimento di competenze dai dipendenti ‘senior’ agli ‘junior’. Oggi la formazione in MICROingranaggi ha un nome e una struttura: la MICROacademy, nata lo scorso anno, si occupa di formazione trasversale, quindi non legata esclusivamente all’ingranaggio. “Per attività come la nostra, è molto difficile trovare personale già formato ed è questa la ragione per cui puntiamo decisamente sulla formazione interna. L’obiettivo? Tenere stretto il personale formato, una capacità di cui andiamo molto fieri”, spiega Garavaglia. “Ma per raggiungere questo obiettivo è fondamentale offrire un ambiente di lavoro ottimale, motivare e responsabilizzare ogni singolo addetto. Il 2022 è stato anche l’anno della certificazione GPTW (Great Place to work) e dell’attribuzione del Rating di legalità, a conferma che stiamo lavorando nella giusta direzione”. 

Puntare sul cambiamento in un’ottica di miglioramento

Alla conferenza ha fatto seguito un’interessante tavola rotonda, dal titolo Per migliorare bisogna cambiare. Oltre a Stefano Garavaglia erano presenti Stefano Vavassori, Direttore Generale di API, Gianmarco Senna, imprenditore e politico e Andrea Scanavini, Vice-presidente onorario ASSIOT, l’Associazione Italiana Costruttori di Organi di Trasmissione.

Il cambiamento è una condizione necessaria”, ha affermato Garavaglia. “Non si può pensare di cambiare rimanendo nella propria comfort zone. Occorre fare networking, ma con i tempi giusti di intervento. Le aziende, infatti, hanno bisogno di tempo per gestire i cambiamenti e l’importante è saper anticipare”.

Ma come possono le associazioni aiutare le aziende nel percorso verso il cambiamento? “Il ruolo delle associazioni è fondamentale a livello di supporto operativo e di definizione delle strategie”, ha affermato Vavassori. “L’associazione deve fungere da cerniera, da ponte tra scuola e impresa. Occorre far conoscere agli studenti la realtà delle PMI di oggi, sia per allineare i programmi scolastici, sia per rendere attraente queste realtà produttive agli occhi degli studenti”.

 “A livello pratico – interviene Senna – è fondamentale guardare sempre avanti, investire nel futuro, sfruttando il più possibile gli aiuti. Il collegamento tra politica e associazioni di categoria è fondamentale, per esempio, per alleggerire le imprese di tutte le attività burocratiche”.

Il cambiamento passa per le nuove tecnologie, che devono però essere gestite e guidate dalle persone”, aggiunge Scanavini. “Il fattore umano deve essere tenuto in grande considerazione, ma non sempre ciò accade e una PMI è sicuramente una realtà più adatta rispetto a una grande azienda. Nelle PMI è più facile generare passione tra i dipendenti, far sì che ognuno si senta protagonista e responsabile del proprio progetto”. “Nella nostra azienda si verifica proprio questo”, conclude Garavaglia. “Credo che la valorizzazione del personale sia fondamentale. L’alchimia è immedesimarsi nelle esigenze degli operatori e essere sempre a conoscenza di ciò che fanno”.

Alla conferenza ha fatto seguito un’interessante tavola rotonda, dal titolo “Per migliorare bisogna cambiare”.

E per i prossimi cinquant’anni?

Ma come vede MICROingranaggi i suoi prossimi cinquant’anni? “La sfida più grande sarà continuare a crescere, non accontentarsi mai, ma pensare ogni giorno a qualcosa di più grande, di più impegnativo, ‘alzare l’asticella’ come si direbbe in gergo sportivo. Per crescere dovremo ampliare sia i mercati, sia l’offerta motion, puntare a mantenere o migliorare la competitività, perseguendo una sempre maggiore efficienza in produzione attraverso la riduzione degli sprechi, ottenendo nuove certificazioni, con un occhio sempre attento all’evoluzione del mercato. Anche la riduzione del costo del lavoro è fondamentale per mantenere la competitività, ma per questo servono aiuti governativi strutturati. Tendere costantemente al cambiamento, uscire dalla comfort zone è la vera ricetta per la longevità di un’azienda. Ma per fare il salto di qualità servono anche le coalizioni tra aziende con produzioni complementari… sarà questa la direzione che MICROingranaggi dovrà prendere e che interesserà il suo prossimo mezzo secolo di attività”.

CINQUANT'ANNI DI MICRO INGRANAGGI
Presenti all’evento erano tutte le maestranze, la stampa di settore, le istituzioni e le associazioni di categoria con cui l’azienda collabora.
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