Automazione: alcuni trend imperdibili del 2023

La storia dell’automazione è paragonabile a un treno in corsa che non può essere fermato. E che non dobbiamo perdere. Facciamo una breve panoramica sulle tendenze del prossimo futuro, dai cobot alla manutenzione predittiva fino alla tecnologia low-code.

Alcuni ricercatori prevedono che il mercato mondiale dell’automazione crescerà dai 9,8 miliardi di dollari del 2020 a 19,6 miliardi entro il 2026 (dati Markets and Markets). Quindi, la questione non è più se adottare l’automazione, quanto piuttosto a quali tendenze guardare. Durante la pandemia, un numero crescente di aziende ha iniziato a considerare l’introduzione dell’automazione nei propri processi di produzione o di business. E, benché parte del personale possa ancora essere preoccupato per la perdita di posti di lavoro, è ormai dimostrato che l’automazione dei processi può proteggerli dal “burnout” lavorativo, migliorando al contempo la loro produttività. A sua volta, il management può abbracciare i vantaggi dell’automazione delle vendite comunicando al personale un messaggio positivo su questi processi, e anche attirare nuovi talenti. Vediamo allora qualche esempio dei nuovi trend tecnologici che stanno alimentando l’evoluzione in corso.

La crescita della digitalizzazione

Una recente ricerca pubblicata da “Harvard Business Review”, ha rivelato che poco meno di tre quarti delle aziende esistenti oggi stanno investendo in iniziative di trasformazione digitale. Questo movimento verso soluzioni digitali, che conosciamo meglio come la “Quarta rivoluzione industriale”, implica un rapido cambiamento tecnologico nel modo in cui lavoriamo, viviamo e interagiamo grazie alla crescente interconnettività e all’automazione intelligente. Aziende grandi e piccole puntano oggi a raggiungere la trasformazione digitale, ovvero l’integrazione della tecnologia digitale in tutte le loro aree, con cambiamenti fondamentali nel modo in cui operano e offrono valore ai clienti. Ciò richiede normalmente l’adozione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico, lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi digitali, e l’uso di strumenti digitali per migliorare i processi e le operazioni interne.  Uno studio di Markets and Markets rivela che il mercato raggiungerà quota 1.250 miliardi di dollari nel 2026 con un tasso di crescita composto annuo del 19% e una crescita complessiva che sfiora il 140%.

L’iperautomazione è il nuovo step

La “Robotic Process Automation” (RPA) è stata uno dei concetti più popolari nel 2022, e nel 2023 sarà seguito dall’iperautomazione. Mentre l’RPA può automatizzare un processo semplice, come l’invio di una risposta su Twitter, l’iperautomazione utilizza l’intelligenza artificiale e il machine learning per espandere le capacità dell’RPA in base alle conoscenze che le vengono impartite, permettendo quindi di affrontare compiti molto più complessi. L’iperautomazione richiede una visione dell’azienda nel suo complesso, dei processi esistenti e di ciò che può essere migliorato, nonché di ciò che è già automatizzato e di ciò che può essere automatizzato in modo orchestrato. È necessario acquisire tutte le risorse per creare una roadmap di implementazione che generi maggiori opportunità di business, migliori la produttività e riduca i costi. Quindi, l’iperautomazione si riferisce non solo a un insieme di strumenti, ma anche allo sviluppo di strategie e modelli di governance per rilevare, analizzare, progettare, automatizzare, misurare, monitorare e rivalutare. Un obiettivo chiave dell’iperautomazione e dell’innovazione aziendale nel suo complesso è comprendere la gamma dei meccanismi di automazione, come si relazionano tra loro e come possono essere combinati e coordinati.

Cobot: al fianco degli operatori

I robot sono utilizzati da anni nell’automazione, ma in passato non sempre hanno lavorato a fianco degli operatori umani per problemi di sicurezza. I cobot (collaborative robot) colmano questa lacuna, proprio perché sono progettati per interagire fisicamente con gli umani. Invece di sostituire questi ultimi con un’alternativa autonoma, i cobot aumentano e potenziano le possibilità umane con capacità di forza, precisione e gestione dati maggiori, offrendo quindi valore aggiunto alle imprese che li adottano. Come possiamo leggere su Wikipedia, la differenza principale fra i robot e i cobot è che i robot industriali tradizionali funzionano in modo ripetitivo e di solito vengono installati in una posizione fissa. D’altra parte, i cobot sono compatti e occupano poco spazio, il che permette di collocarli facilmente in luoghi diversi. Va inoltre notato che i cobot sono progettati sia per lavorare autonomamente, sia per interagire con le persone. La tecnologia odierna ci permette di programmarli in modo semplice e intuitivo. Secondo Interact Analysis, nel 2021 i cobot hanno registrato un incremento del 44,6%, dovuto al discreto tasso di crescita da cui sono partiti nel 2020 e al grande impulso ricevuto dalle aziende dopo aver conosciuto e compreso i vantaggi forniti dai cobot. La stessa Interact Analysis prevede che il mercato dei cobot manterrà un tasso di crescita annuale del 20-30%, fino al 2026.

Una questione di manutenzione

Il software di manutenzione predittiva, strettamente legato al Machine Learning e all’Intelligenza Artificiale (IA), permette di stimare quando un’apparecchiatura potrebbe guastarsi in modo che si possa programmare una manutenzione correttiva prima del guasto, nel momento più conveniente ed economico, consentendo di ottimizzare la durata dell’apparecchiatura. La manutenzione predittiva monitora continuamente le apparecchiature e le loro prestazioni durante le operazioni quotidiane attraverso controlli come l’analisi delle vibrazioni, l’analisi a infrarossi e l’analisi acustica sonica. I sensori preposti osservano le eventuali deviazioni rispetto al normale funzionamento e inviano avvisi in tempo reale circa la possibilità di guasti futuri. Un rapporto di IoT Analytics ha stimato che il mercato della manutenzione predittiva, che nel 2021 valeva 6,9 miliardi di dollari, raggiungerà i 28,2 miliardi di dollari entro il 2026.

Low-code development technology

Concludiamo questa breve rassegna citando la tecnologia low-code, essenziale per aumentare l’accessibilità dell’automazione e dell’IA. L’uso delle soluzioni di automazione, IA e modellazione basata sui dati può offrire alle aziende un notevole vantaggio competitivo. Tuttavia, molti di noi non hanno le capacità tecniche necessarie per operare con tali strumenti, caricando ulteriormente l’IT, gli sviluppatori e i data scientist. Oggi, le funzionalità low-code e no-code che si stanno diffondendo su molte piattaforme consentono agli utenti di qualsiasi livello di generare le applicazioni di cui hanno bisogno con una semplice interfaccia visiva drag-and-drop, anziché richiedere una programmazione complessa. In sostanza, le applicazioni low-code vengono create utilizzando un ambiente di sviluppo visivo con strumenti come modellatori drag-and-drop, servizi intelligenti, componenti e connettori predefiniti che riducono la necessità di scrivere codici e aumentano significativamente la velocità con cui le applicazioni possono essere create e distribuite. Wix e WordPress sono due esempi molto noti di tecnologia low-code. Secondo Gartner, il mercato globale di quelle che gli analisti definiscono genericamente “low-code development technology” passerà dai 22,4 miliardi di dollari del 2022 ai 26,9 miliardi del 2023, per sfiorare i 32 miliardi nel 2024.