Le proposte di Centroal sul PNRR

Osservazioni e proposte del Centro Italiano Alluminio nelle discussioni delle Commissioni Ambiente di Camera e Senato sul Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza, uno degli strumenti per il rilancio economico del Paese e sostenibile per l’ambiente

Come sappiamo, da quasi settant’anni Centroal rappresenta all’interno di Assomet la catena del valore dell’industria italiana dell’alluminio, una rete composta da circa 600 piccole-medie aziende operanti principalmente nei settori automotive, edilizia e packaging. Il ruolo fondamentale svolto dall’alluminio nell’ambito della transizione ecologica e della salvaguardia ambientale è un dato di fatto inoppugnabile, basti pensare che in Italia viene prodotto solo metallo secondario, da riciclo, le cui performance in termini di sostenibilità, decarbonizzazione ed efficienza energetica sono ben note, considerato che per ottenerlo viene impiegato solo il 5% dell’energia necessaria a produrre alluminio primario. Assumono, quindi, fondamentale importanza anche per le istituzioni le osservazioni e i suggerimenti forniti da Centroal in merito alle parti del Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza. In questi mesi abbiamo dialogato con le rappresentanze politiche di tutti i principali partiti politici, depositato le nostre proposte alla Commissione Ambiente della Camera e portate in audizione alla Commissione Ambiente del Senato.

Elemento per facciate continue realizzato in alluminio a bassa impronta di carbonio Hydro Circal® 75R (foto: cortesia Hydro WICONA)
Elemento per facciate continue realizzato in alluminio a bassa impronta di carbonio Hydro Circal® 75R (foto: cortesia Hydro WICONA)

Economia circolare e decarbonizzazione: valorizzare i materiali riciclabili

Su proposta del Ministero dell’Ambiente (ora della Transizione Ecologica), il PNRR prevede l’adozione di una strategia per l’economia circolare. Tale strategia punta a ottenere, tra l’altro, la riduzione dell’uso di materie prime non rinnovabili, la diminuzione del volume dei rifiuti e il loro riutilizzo e riciclo, l’introduzione di sistemi di tracciabilità dei flussi di materiali. Il primo strumento individuato dal PNRR consiste nell’ammodernamento e nella realizzazione di nuovi impianti, in particolare nelle grandi aree metropolitane del Centro e Sud Italia, per la valorizzazione dei rifiuti, in linea col Piano d’azione europeo per l’economia circolare. Centroal condivide gli obiettivi e l’idea di una strategia che sia in grado di dare coerenza agli interventi a favore dell’economia circolare, tuttavia rileva ancora un’eccessiva genericità di quanto scritto a questo proposito nel Programma. Ritiene, tuttavia, che sia fondamentale per il Paese valorizzare gli investimenti in attività di recupero e riciclo dei rifiuti, nonché in meccanismi di promozione dei prodotti costituiti da materiali riciclati e riciclabili quali l’alluminio.

Ciò può essere realizzato attraverso:
● una riduzione delle aliquote IVA per i prodotti realizzati con materiale riciclato e riciclabile;
● una normativa a supporto dell’economia circolare che consenta il recupero, anche energetico, di tutti gli scarti interni di produzione;
● l’incentivazione di tutte le soluzioni tecnologiche per la riduzione della CO2 e per la diminuzione degli impatti ambientali;
● l’incentivazione dell’innovazione tecnologica degli impianti di selezione e valorizzazione dell’alluminio da raccolta differenziata per il miglioramento quantitativo e qualitativo delle attività di riciclo;
● la valorizzazione e la promozione del ruolo positivo e del contributo del packaging in alluminio ai fini della prevenzione, diretta e indiretta, della produzione di rifiuti.

BENEFICI ALLUMINIO Centroal2021
BENEFICI ALLUMINIO Centroal2021

Il ruolo dell’innovazione tecnologica

E’ prevista l’istituzione di un fondo operativo destinato a favorire lo sviluppo dell’economia circolare. Ciò sembra aprire la strada a un supporto, tramite bandi, agli investimenti delle imprese del settore. Centroal propone l’inserimento nel PNRR di un progetto di sostegno pubblico agli investimenti realizzati dalle imprese produttive per rinnovare o sostituire i propri impianti e garantire ancora maggiore capacità di riciclo ed efficienza energetica. Per la filiera dell’alluminio ciò consentirebbe di intervenire sui forni fusori, rafforzando l’anello più importante dell’economia circolare: la trasformazione dei rottami/rifiuti in nuova materia prima. E fornirebbe al sistema alluminio italiano una maggiore competitività e produzione di manufatti da riciclo e la riduzione dell’import di alluminio primario.

Edilizia: efficientamento energetico e ambientale

L’efficientamento energetico in edilizia, fondamentale in chiave di decarbonizzazione, è completamente basato sull’estensione del Superbonus “energetico”al 110% e per la messa in sicurezza degli edifici. Centroal, pur esprimendo totale apprezzamento per questa misura, propone una valorizzazione dei materiali riciclabili attraverso una premialità maggiore (ad esempio, intervenendo sui ‘criteri ambientali minimi’ che oggi prevedono una percentuale di riciclato nei manufatti del 15%). Occorrerebbe un sistema di certificazione che quantifichi e valorizzi la percentuale di riciclato presente nei materiali utilizzati in edilizia.

Piano Ripresa Nazionale
Piano Ripresa Nazionale

Trasporti: il rinnovo del parco veicoli

Nel PNRR è previsto il rinnovo, in funzione della sostenibilità, del parco dei mezzi di trasporto pubblico locale così come dei veicoli privati. Centroal afferma che l’alluminio offre un contributo fondamentale alle politiche di decarbonizzazione del settore automotive, strategico per il rilancio del Paese. Sarebbe quindi in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo prevedere misure innovative quali, ad esempio, forme di premialità per l’impiego di materiali da riciclo allo scopo di incentivare gli investimenti in componentistica sempre più leggera ed eco-compatibile.
Si ritiene utile a questo scopo la stabilizzazione del “Fondo per l’acquisto di autoveicoli a basse emissioni” che, ad oggi, è previsto cessare a fine 2021, così come il supporto agli investimenti delle imprese che, per svolgere attività di trasporto in ambito urbano, rinnovano il parco veicoli commerciali abbattendo le emissioni dannose.

Energia: non penalizzare il presente in attesa di ulteriori sviluppi tecnologici

Il Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza è impostato sull’implementazione dell’utilizzo di idrogeno nell’industria ‘hard-to-abate’, focalizzandosi in particolare sull’idrogeno “verde”, che deriva dall’elettrolisi che utilizza energia rinnovabile. Appare strategico anche l’impiego del biogas e l’obiettivo di aumentarne la quota di utilizzo in sostituzione del gas naturale fossile. In quest’ottica Centroal, pur riconoscendo le grandi potenzialità dell’idrogeno, osserva che la sua produzione è legata allo sviluppo di tecnologie e di sistemi di trasporto non ancora del tutto maturi. Non va quindi penalizzato l’impiego di gas naturale da parte del nostro sistema industriale; la filiera dell’alluminio, così come numerose altre, lo impiega in modo prevalente e, viste le tecnologie attualmente disponibili, lo ritiene insostituibile poiché è il combustibile più adatto ad accompagnare la transizione low-carbon, come riconosciuto nel Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (PNIEC) ed è fondamentale per il Paese in termini di approvvigionamento e sicurezza delle forniture. L’auspicio è quello che il PNRR applichi il principio della “neutralità tecnologica”, dando spazio a più fonti energetiche e valorizzando il ruolo del gas come più sostenibile e cruciale nel processo di transizione energetica al 2050.
Abbiamo anche evidenziato che, al fine di ridurre il gap di competitività sul suo prezzo fra l’Italia e i principali hub nord-europei, appare urgente dare piena attuazione alla rideterminazione dei corrispettivi a copertura degli oneri generali del sistema del gas applicati al settore industriale. Ciò è già previsto dall’art. 21 della Legge 167/2017 ed è in linea con le norme sugli aiuti di Stato in materia di energia e ambiente definite a livello europeo. Infine Centroal ha rinnovato la richiesta di una maggiore attenzione ai settori a rischio delocalizzazione (quale è definito a livello comunitario quello dell’alluminio) per i quali l’Italia, nonostante alcuni primi provvedimenti assunti a partire dall’autunno 2019, non prevede ancora forme di compensazione dei costi indiretti ETS adeguati ad assicurarne la competitività rispetto ai concorrenti degli altri maggiori Paesi manifatturieri della UE.