Francesco De Lillo, Amministratore Unico di Titan Engineering.

Titan: Trent’anni di soluzioni per la connessione

Parte del Gruppo Pneumax, quest’anno Titan Engineering compie 30 anni. Ripercorriamo i principali eventi della storia dell’azienda, dal 1993 specializzata nel campo della raccorderia pneumatica con un’offerta di soluzioni sia standard, sia customizzate. Nel corso degli anni Titan Engineering si è trasformata da attività commerciale ad attività produttiva, trasferendo al proprio interno il know-how frutto di collaborazioni sviluppate a tutto campo, direttamente o tramite la casa madre con cui lavora da sempre in stretta sinergia.

Quest’anno Titan Engineering festeggia 30 anni di attività. La società del gruppo Pneumax realizza, dal 1993, raccordi e com- ponenti per la connessione dei circuiti pneumatici.
Il nome Titan, utilizzato da molte altre aziende della zona, è legato al Monte Titano, sul quale, e intorno al quale, è nata la Repubblica di San Marino, dove l’azienda è stata fondata e tutt’ora risiede in uno stabile di tre piani per complessivi 3.500 m2. Sotto diversi aspetti si tratta di un’area strategica: sono presenti aziende leader di uno dei principali settori dell’industria italiana, quello delle macchine per la lavorazione del legno e affini (alluminio, vetro, ecc.) ed è un importante bacino di destinazione delle attività dei distributori.
Nata con l’obiettivo di fungere da centro di coordinamento logistico per la distribuzione di diverse tipologie di componenti pneumatici, l’azienda è cresciuta nel tempo focalizzando sempre più l’attenzione sulla raccorderia pneumatica. Proprio in quegli anni questa tipologia di prodotto viveva una fase di evoluzione, comune all’intero comparto della pneumatica: da un lato lo sviluppo costante del mercato italiano, dall’altro l’ingresso di nuovi player, anche stranieri, nel settore.
Correva l’anno 1993 e dopo 30 anni di attività, Francesco De Lillo, Amministratore Unico, sintetizza la storia di un’azienda che ha saputo rinnovarsi e adattarsi via via agli eventi, citando una frase di Bruce Lee tratta dal libro ‘Pensieri Illuminanti’: “Sii come l’acqua che si fa strada attraverso le fessure. Non forzare, ma adattati all’oggetto, e troverai un modo per aggirarlo o attraversarlo. Se nulla dentro di te rimane rigido, le cose esteriori si riveleranno”.

Un componente base che si è fortemente evoluto nel tempo

La pneumatica industriale tratta di impianti funzionanti ad aria compressa e di tutti i componenti che ne costituiscono il cinematismo. Il raccordo è uno di questi. “Pur essendo il componente più elementare della filiera – spiega De Lillo – il raccordo è stato interessato da una forte evoluzione: nel corso degli anni la filosofia di aggancio del tubo si è spostata progressivamente verso il sistema automatico (push-in) abbandonando il sistema a calzamento (push-on). Contemporaneamente, anche l’uso dei materiali ha avuto un’evoluzione, anche per effetto della crescente presenza di concorrenti stranieri “overseas”. I tecnopolimeri hanno iniziato a prendere sempre più piede, in alternativa, non in sostituzione, dell’ottone, peculiarità dei prodotti italiani per la forte tradizione legata alla lavorazione di questo materiale, a sua volta derivante dal mondo della rubinetteria”.

Una stretta sinergia con la casa madre supporta la crescita

Oggi Titan Engineering è parte di Pneumax, il Gruppo internazionale con sede in Lurano (BG).
“Si definisce così una retta immaginaria che attraversa tutta la pianura padana, – continua De Lillo, vero asse di una area industriale fra le più importanti d’Europa, dove sono fiorite, oltre ai produttori delle macchine per la lavorazione del legno, tutte le più importanti realtà dell’industria italiana (macchine automatiche, packaging, ceramica, food-tech, lavorazioni meccaniche, ecc.), dove la pneumatica ne è componente vitale”.
In questo scenario il primo decennio di vita dell’azienda è stato caratterizzato da un percorso di crescita ‘naturale’ che ha riguardato l’ampliamento della gamma, l’evoluzione dei servizi di supporto alla vendita e, come logica conseguenza, l’inserimento di nuovo personale per consolidare una struttura aziendale con funzioni e competenze aggiuntive sempre più specializzate.
In questo periodo l’apporto della Casa Madre Pneumax ha riguardato principalmente il coinvolgimento di tutta la rete distributiva e, nello specifico, un’attenzione crescente verso il raccordo automatico in ottone.
Il secondo decennio è stato quello della metamorfosi: l’azienda ha avviato la trasformazione da attività commerciale ad attività produttiva, trasferendo al proprio interno il know-how generato nel corso degli anni grazie alle varie collaborazioni sviluppate a tutto campo, direttamente o tramite la casa madre. Il percorso di crescita è proseguito con l’avvio della produzione di una nuova gamma di componenti in tecnopolimero.
In questo periodo l’apporto di Pneumax ha riguardato principalmente la revisione del sistema di innesto del tubo nel raccordo, privilegiando un proprio sistema (l’attuale RAP) e investendo nel kit stampi necessari per produrne i componenti. Questa operazione è stata portata avanti grazie alla partnership con l’azienda produttrice, proseguita negli anni fino a diventare un fornitore strategico.
Gli anni più recenti hanno coinciso con un cambio di passo dell’area commerciale e con la creazione dell’attività di Ricerca & Sviluppo, trasformando l’azienda da “reattiva” rispetto alle richieste dei clienti a “proattiva”, con un approccio più focalizzato a seguire, e anticipare ove possibile, i trend di mercato.
Tutto ciò ha portato a una evoluzione sia dei processi produttivi che dei prodotti.
La produzione è stata potenziata inserendo macchine di assemblaggio robotizzate di ultima generazione completamente automatizzate e l’organizzazione è stata ottimizzata per ottenere certificazioni tra cui la ISO 9001. Allo stesso tempo lo sviluppo prodotti ha seguito driver legati a settori specifici: è il caso, per esempio, dei raccordi FCM dedicati al settore alimentare che richiedono certificazioni come MOCA e NSF.
“Possiamo affermare – conclude De Lillo – di essere partiti in 3 e di essere diventati 33 e che ognuno degli uomini che via via è arrivato ad arricchire la nostra famiglia è stato l’artefice di questo percorso; La mission riportata nei nostri cataloghi è proprio questa: è l’uomo, attraverso il suo ‘lavoro’, la parte attiva e fattiva della nostra azienda”.