Aumentare la competitività per affrontare i mercati

A cura di Alessandro Carmona, Vicepresidente FEDERTEC

Dopo la notevole crescita dei mercati mondiali nel 2021 e 2022, in parte prevedibile dopo l’anno ‘critico’ della pandemia che ha portato al blocco dell’economia di intere nazioni (il nostro PIL aveva registrato un crollo dell’8,9%, il dato peggiore nella storia della Repubblica Italiana), ci si aspettava una flessione per il 2023, come conseguenza quasi naturale. Sorprendentemente, invece, lo scorso anno il PIL italiano è cresciuto di quasi un punto percentuale, un dato migliore sia rispetto alle previsioni, sia nei confronti di altre nazioni solitamente più performanti di noi: il PIL della Germania, ad esempio, nel 2023 ha segnato una variazione negativa dello 0,3%. Lo stesso andamento è stato registrato anche nel campo delle trasmissioni di potenza, meccaniche e fluidiche, cioè il settore rappresentato da FEDERTEC, i cui risultati preconsuntivi sono stati presentati ai soci e alla stampa lo scorso 27 marzo, nella tradizionale Giornata Economica di inizio anno. La produzione nazionale è cresciuta dell’1,5%, superando la soglia dei 14,6 miliardi di euro, record storico per il comparto, trascinato da uno dei punti di forza: le esportazioni hanno raggiunto la soglia dei 9 miliardi di euro, con un aumento di quasi 3 punti percentuali rispetto al 2022. Ciò dimostra ancora una volta la capacità delle aziende italiane di presidiare sia il mercato domestico che i mercati esteri, con prodotti e sistemi di qualità, riconosciuti per le ottime caratteristiche tecniche e prestazionali. La domanda che ora tutti si pongono (e alla quale vorrebbero una risposta) è la seguente: come sarà il 2024? Di certo le prospettive non sono rosee, visto anche il perdurare delle tensioni geopolitiche internazionali che non consentono di essere ottimisti per il prossimo futuro. Nel contempo vi sono incertezze anche per le elezioni che si terranno in Europa e negli USA, che potrebbero cambiare sensibilmente la rotta finora tracciata dai governanti del nostro continente e di quello americano negli ultimi anni. Verrà, per esempio, confermata in Europa la via della green economy oppure si farà un passo indietro? L’eventuale secondo mandato di Trump porterà davvero a nuovi dazi sulle importazioni? Tutto ciò, sommato ai livelli di inflazione attuali, ai tassi di interesse che resteranno invariati fino all’estate, incidendo negativamente sugli investimenti aziendali, alla volatilità dei prezzi delle commodities energetiche, non permette di avere un quadro sufficientemente preciso e stabile. Nella mia nuova veste di Vicepresidente FEDERTEC, con delega a “Competitività & Impresa” ritengo che le associazioni abbiano il compito di fornire alle aziende le informazioni necessarie e garantire le opportunità per poter fronteggiare al meglio un contesto economico sempre più incerto e complicato, mettendo loro a disposizione strumenti che permettano di mantenere salda la rotta. Un nuovo strumento a disposizione dei soci FEDERTEC è la consulenza e l’informazione sui temi in ambito finanza e finanza agevolata, ambiente e formazione, grazie all’accordo di collaborazione recentemente sottoscritto con le associazioni ACIMAC-AMAPLAST-UCIMA. FEDERTEC sta inviando aggiornamenti settimanali sui temi di interesse e ai soci viene offerta la possibilità di partecipare a conferenze specifiche e di accedere a consulenza dedicata. FEDERTEC sta anche potenziando la sua Academy per la formazione tecnica di settore. Cito in particolare l’interessante percorso su tre livelli, dedicato al fluid power, che dal mese di Aprile 2024 fornisce le conoscenze teoriche e le competenze pratiche oleodinamiche al fine di poter sostenere l’esame per ottenere la certificazione CETOP, riconosciuta in ambito Europeo.In questa strategia rientra anche la collaborazione tra associazioni, ancor più significativa e utile se in filiera, allo scopo di supportare al meglio i propri soci e fornire occasioni di incontro e crescita professionale, sia dal punto di vista tecnologico che commerciale, con l’obiettivo primario di valorizzare sempre più il tessuto imprenditoriale italiano, già riconosciuto e apprezzato nel mondo. Sono certo che le peculiarità delle nostre imprese permetteranno di ottenere buoni risultati anche nel 2024, confermando l’Italia tra i leader mondiali a livello manifatturiero.