
Con un’esperienza quasi cinquantennale nella progettazione e costruzione di modelli per fonderia e prototipi, Artigiana Modelli coniuga artigianato, tecnologia e visione imprenditoriale. Con il supporto delle macchine RCR, Artigiana Modelli si conferma partner strategico per le fonderie italiane.
di Alberto Marelli
Nel cuore pulsante della Toscana, dove l’arte manifatturiera si tramanda da generazioni, Artigiana Modelli rappresenta dal 1976 un punto di riferimento nella progettazione e costruzione di modelli per fonderia e prototipi in legno, resine, leghe e metalli.
Fondata a Brozzi, alle porte di Firenze, l’azienda ha mosso i suoi primi passi grazie all’iniziativa di due imprenditori artigiani. Successivamente, la società è cresciuta fino all’attuale gestione a tre soci: Andrea Marcantonini, Andrea Romanelli e Massimo Villecco.
“Dopo essere stato dipendente, sono diventato socio dell’azienda – spiega Villecco – e nel tempo si sono aggiunti anche Marcantonini e Romanelli. Oggi lavoriamo con 17 dipendenti e serviamo principalmente il mercato italiano”. Alla fine degli anni ’90, l’azienda si è trasferita nell’attuale sede a Signa (FI), in un primo capannone, a cui nel tempo se ne sono aggiunti altri tre: due attigui al primo e uno in zona dedicato alla logistica.
Artigiana Modelli coniuga esperienza, tecnologia e passione, offrendo soluzioni su misura per le esigenze delle fonderie, settore che richiede precisione, esperienza e capacità di innovazione.

Un settore che cambia, una visione che resiste
Il comparto della fonderia sta attraversando una fase di profonda trasformazione: molte modellerie stanno scomparendo, così come diverse fonderie. “Siamo rimasti in pochi – afferma Villecco – e nel futuro questo rappresenterà un problema strutturale per l’intera filiera della meccanica. La fonderia è l’inizio della meccanica: se viene meno, l’intero settore ne soffrirà”.
In questo contesto, Artigiana Modelli continua a distinguersi grazie a una combinazione vincente di artigianalità, tecnologia e affidabilità. Le commesse variano molto: si va dall’automotive al settore energia, dall’oleodinamico alla meccanica generale, fino all’industria militare.
La capacità di adattarsi a ogni esigenza è uno dei tratti distintivi dell’azienda.
Tecnologia e flessibilità al centro del processo produttivo
Il cuore della produzione è l’officina, supportata da un ufficio CAD interno e diverse postazioni di montaggio.
Il processo inizia con la ricezione della “matematica” del pezzo dal committente, che viene poi sviluppata per creare il modello fisico.
“Realizziamo modelli molto diversi tra loro – spiega Romanelli – da piccoli componenti a fusioni su staffe da 7 metri. Questa flessibilità è la nostra forza: non ci siamo mai focalizzati su un solo settore o materiale. Abbiamo sempre cercato di diversificare l’attività, anche offrendo un servizio di co-design”. Spesso, infatti, il cliente arriva con competenze limitate in ambito fonderia, e l’azienda è in grado di accompagnarlo nella scelta del fornitore più adatto e nella definizione del tipo di modello da realizzare.
Uno dei maggiori ostacoli è rappresentato dalla necessità di consegne rapide: “I tempi tecnici esistono, ma la pressione è costante. Le nuove macchine ci aiutano molto, ma il ritmo rimane serrato”, sottolinea Villecco.


La forza di ripartire: l’incendio e la rinascita di Artigiana Modelli
Un evento drammatico ha colpito Artigiana Modelli due anni fa: un incendio ha distrutto parte del reparto produttivo. La reazione dell’azienda e del settore è stata esemplare: “Le fonderie ci sono state vicine”, sostiene Villecco. “Ci hanno affidato numerose commesse, in certi casi pagandole in anticipo. Nel giro di un mese, il 50% dell’officina era di nuovo operativa”.
Grazie alla struttura su più capannoni, l’azienda ha potuto riorganizzare rapidamente il layout: il reparto incollaggio è stato spostato per far spazio alla fresatura. Una lezione di resilienza che ha rafforzato l’azienda: “Siamo usciti da un periodo buio più forti di prima”, spiega Villecco.
Affidabilità e supporto a lungo termine
Uno dei pilastri tecnologici dell’officina è rappresentato dalla collaborazione con RCR, costruttore italiano di macchine utensili e impianti industriali automatizzati.
Artigiana Modelli dispone di otto centri di lavoro a tre assi, in gran parte con architettura a portale, tra cui spiccano due centri di lavoro RCR: VPC 2500 a tavola mobile e GS 3000 a traversa mobile.
“Collaboriamo con RCR da 15 anni – spiega Villecco – e possiamo affermare con certezza che le loro macchine rispondono pienamente alle nostre esigenze”. Le lavorazioni spaziano su una vasta gamma di materiali, con un occhio particolare ai modelli di grandi dimensioni.
Ma il supporto RCR va ben oltre la fornitura. L’azienda si occupa anche della manutenzione e retrofit delle altre macchine utensili in officina. “Tutti gli elettromandrini sono stati uniformati con attacchi HSK63, migliorando l’intercambiabilità degli utensili. In caso di guasto, RCR fornisce muletti che permettono di riprendere rapidamente l’attività: nel giro di due giorni siamo in grado di ripartire”, afferma Villecco. “Da sottolineare, inoltre, che tutte le macchine sono state equipaggiate con il controllo numerico Z32 di D.ELECTRON, un CNC estremamente flessibile e di semplice utilizzo”.
Oggi, in collaborazione con RCR, Artigiana Modelli lavora alla completa carteratura di tutte le macchine. L’ultimo centro di lavoro installato, il modello VPC 2500, è fornito di tettuccio apribile elettricamente, a dimostrazione di una costante attenzione all’ambiente di lavoro.
Versatilità e precisione in ogni dettaglio
Il primo modello RCR installato in Artigiana Modelli è stato il centro di lavoro a traversa mobile GS 3000, modello particolarmente indicato per la realizzazione di stampi in acciaio e modelli in resina.
La struttura monolitica è riempita con un filler di minerale legato di composizione proprietaria, garantendo stabilità termica, minima dilatazione e massimo smorzamento delle vibrazioni.
Le corse della macchina sono: X 3.000 mm, Y 2.500 mm, Z 1.200 mm.
Il centro di lavoro è equipaggiato con un magazzino utensili configurabile, posizionato fuori dal campo di lavoro e movimentato da un asse lineare, situato posteriormente alla macchina. Da sottolineare la totale apertura delle porte anteriori che facilitano il carico anche di pezzi di elevate dimensioni. Inoltre, l’asse lungo del piano macchina è nella direzione parallela al mandrino posizionato orizzontalmente; ciò ne consente l’aumento delle dimensioni per la lavorabilità del pezzo.
Oltre che a lavorazioni con elevata asportazione, il centro GS 3000 permette di realizzare finiture di alta precisione come incisioni, grazie al mandrino dotato di elevata potenza e alto numero di giri (42 kW, 24.000 giri/min).


Architettura a portale
Il secondo modello RCR presente in officina è il centro di lavoro VPC 2500.
I centri di lavoro verticali VPC (Vertical Precision Center) di RCR garantiscono prestazioni cinematiche e dinamiche di elevato valore grazie a una progettazione della struttura a portale che ha privilegiato la massima rigidezza della stessa. Anche in questo modello, l’elevato smorzamento alle vibrazioni è garantito dalla struttura macchina riempita con filler di minerale legato di composizione proprietaria.
A ciò si aggiunge l’innovativa tecnologia ibrida della slitta dell’asse Z. Rispetto alle tradizionali soluzioni basate su slitte con scorrimenti in turcite o guide lineari, RCR ha scelto di adottare per il RAM ottagonale la soluzione ibrida turcite/guide lineari, ottenendo così un’ottimale combinazione tra smorzamento delle vibrazioni e precisione. Le facce opposte della slitta sono alternate da guide lineari e turcite. Questa soluzione ibrida consente di aumentare il volume di truciolo asportato e la velocità di avanzamento, il tutto senza penalizzare la precisione delle lavorazioni.
La famiglia dei centri di lavoro VPC si compone di macchine a portale a tavola mobile ad alta velocità, disponibili in varie dimensioni e configurazioni; l’ampia gamma di elettromandrini, teste tilting e tavole girevoli direct drive, trasformano il centro VPC in una sofisticata macchina a 5 assi che consente sia la sgrossatura pesante che la finitura.
Il centro VPC è disponibile anche in versione “Linear”, azionata cioè da motori lineari.

L’importanza della manualità e della formazione
Nonostante l’impiego di macchine utensili di nuova generazione, in modelleria la mano dell’uomo è ancora essenziale. La parte dimensionale viene gestita dalle macchine utensili, ma molte fasi richiedono precisione manuale e competenze specifiche. “Per formare un modellista servono almeno dieci anni – sottolinea Villecco – e anche allora non ha finito di imparare”.
Proprio per questo, l’azienda investe in formazione dei giovani, anche se non è sempre facile trattenerli. “Il rischio è che, dopo anni di formazione, vadano a lavorare altrove. Ma dobbiamo comunque trasmettere il sapere per garantire la continuità”.
Artigiana Modelli: un futuro che parte dalla qualità
In un mercato in continua evoluzione, dove le modellerie si riducono e la fonderia italiana fatica a trovare nuova linfa, Artigiana Modelli continua a distinguersi come partner affidabile per le fonderie che cercano qualità, puntualità e soluzioni su misura. Un esempio virtuoso di come la tradizione artigiana toscana possa evolversi e prosperare nell’industria moderna.



