Misura di livello radar: il segreto sta nell’essenziale

Maggiore velocità, IO-link a bordo, dimensioni compatte: per soddisfare queste esigenze in ambiti che richiedono elevati standard igienici, VEGA ha sviluppato un nuovo sensore radar per la misura continua di livello. Ne abbiamo parlato con Daniele Romano.

È sul mercato VEGAPULS 42, il nuovo sensore di livello radar studiato da VEGA appositamente per processi che richiedono elevati standard igienici, un’automazione affidabile in presenza di rapidi cambiamenti di livello, e ovunque sia necessario un monitoraggio continuo. Può essere impiegato con una grande varietà di prodotti, liquidi e oli, e offre affidabilità di misura anche in caso di installazioni interne al serbatoio. «Questa soluzione integra il nostro portafoglio di strumenti IO-Link. Per molte aziende è ormai diventato uno standard, un protocollo intelligente che permette la diagnostica e una sostituzione rapida. Con VEGAPULS 42 vogliamo risolvere esigenze di misura complesse in modo più veloce, semplice ed economico» ci racconta Daniele Romano, Marketing Manager e Business Development Manager in VEGA Italia. Il sensore è stato ottimizzato e realizzato per serbatoi con un’altezza non superiore ai 15 metri, e temperature fino a massimo 150°C, per impieghi in cicli di produzione, processi di dosaggio o processi a valle, ad esempio negli impianti di convogliamento e riempimento. Il chip radar di VEGA vanta inoltre un ottimo campo dinamico, ampiezza di banda, e conta sull’esperienza maturata da più di 1 milione di sensori radar installati. Infine, gli attacchi di processo modulari oltre a garantire semplicità di utilizzo, consentono di ottimizzare il magazzino e la gestione delle scorte. Altre caratteristiche tecniche da tenere in considerazione sono: la custodia interamente in metallo, il display grafico di grandi dimensioni, la visualizzazione a 360° dello stato, il collegamento tramite connettore M12, la precisione di misura ± 2 mm, la classe di protezione IP66/67/69.

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Daniele Romano, Marketing Manager e Business Development Manager in VEGA Italia.

I vantaggi della tecnologia radar

Con VEGAPULS 42, l’azienda si concentra sempre più su settori particolarmente sensibili dal punto di vista igienico come l’industria alimentare, farmaceutica e il packaging di fine linea. Per tali ambiti la tecnologia radar è la scelta ideale per la misura di livello continua e senza contatto, in quanto non è influenzata dalle condizioni ambientali e di processo. Un plus decisamente importante. VEGA ha maturato un’esperienze di oltre trent’anni nel campo della misura di livello radar, e ora ha deciso di trasferire questo bagaglio di conoscenze nella factory automation. «La sfida dei prossimi anni è quella di estendere l’uso della tecnologia radar, ormai utilizzata ovunque, anche in questi settori dove fino a ora è stata impiegata solo in alcune applicazioni specifiche. Siamo sicuri di introdurre una novità importante per i clienti. Non vogliamo però essere solo fornitori di tecnologia, ma offrire un pacchetto completo» sottolinea Daniele Romano. 

Dall’automazione di processo alla factory automation

Ma facciamo un passo indietro: «Nel 2020 abbiamo lanciato la linea Basic pensata per l’automazione industriale» continua Romano. «La nostra specializzazione è nel processo industriale, in particolare in impianti chimici, petrolchimici, farmaceutici, della carta e del cemento, dove le condizioni sono particolarmente critiche. Quando abbiamo deciso che la stessa tecnologia, ormai pronta e consolidata, poteva essere impiegata anche nella factory automation, ci siamo accorti che alcune caratteristiche dei sensori non erano adeguate: in primis, dovevamo ridurre le dimensioni, perché le linee di confezionamento e di lavorazione di alcuni prodotti alimentari e farmaceutici erano più compatte, e perché le condizioni di processo erano meno impegnative rispetto a quelle a cui eravamo abituati. Raramente ad esempio la temperatura supera i 150°C. Questa scelta chiaramente ha determinato un risparmio economico, e ci ha portato ad eliminare alcune caratteristiche inutili nell’ambito della factory automation». In poche parole, VEGA ha puntato sull’essenziale, eliminando funzionalità che nell’automazione industriale risultano superflue. Certificazioni come ATEX e SIL ad esempio non sono necessarie. Nei settori di interesse di VEGAPULS 42, che come abbiamo detto sono farmaceutico, alimentare e packaging di fine linea, basta che il sensore soddisfi i requisiti essenziali, a tutto vantaggio degli ingombri e dei costi ridotti. Detto questo, le funzionalità chiave sempre offerte da VEGA sono rimaste intatte: la precisione, l’affidabilità della misura, la possibilità di rilevare ostacoli interni e smascherarli. 

Il campo di misura è fino a 15 m, e il range di temperatura fino a 150°C. radar Misura di livello radar: il segreto sta nell’essenziale 2 7
Il campo di misura è fino a 15 m, e il range di temperatura fino a 150°C.

Una lettura ogni 50 millisecondi

Tutto ciò ha permesso di concentrare l’attenzione su quello che è invece un requisito fondamentale: la velocità. Spiega Daniele Romano: «La velocità di campionamento e di lettura deve essere maggiore perché l’applicazione non riguarda più serbatoi di stoccaggio altissimi, ma serbatoi piccoli o buffer dove il riempimento e lo svuotamento avvengono rapidamente. VEGAPULS 42 è estremamente veloce: effettua 18 letture al secondo, 1 lettura ogni 50 millisecondi circa, caratteristica importante appunto si hanno piccoli buffer o si vogliono effettuare misure su piccoli contenitori ad esempio su una linea di confezionamento che corre veloce». VEGA ha così riversato in VEGAPULS 42 tutta l’esperienza accumulata nell’automazione di processo. I sensori sono stati sviluppati con bluetooth nativo, IO-link, e una protezione che può arrivare all’IP69K. Inoltre è stato introdotto l’anello luminoso, che ha una importante funzione diagnostica. Si può scegliere fra 256 colori che, in base alla personalizzazione fatta dal cliente, indicano ad esempio lo stato di funzionamento del sensore o il raggiungimento di determinate soglie. Standardizzando i colori, basta uno sguardo per capire se la misura è in corso, o se eventualmente è presente un’anomalia nel processo.