La digitalizzazione del manifatturiero

La digitalizzazione rappresenta un cambiamento radicale. Il processo di implementazione delle nuove tecnologie nel settore manifatturiero è in atto: IoTicontrollo aiuta a interpretarne le peculiarità attraverso l’impiego delle tecnologie IoT più recenti 

Quella che viene definita come “industria manifatturiera” include una pluralità di mercati e relativi ambiti. La trasformazione della materia prima in prodotto avviene in molteplici settori, e dall’ultimo censimento Istat emergono: alimentare, bevande, tessile, abbigliamento, pelle, legno, carta, stampa, coke e petroliferi, chimica, farmaceutica, gomma e plastica, minerali non metalliferi, metallurgia, prodotti in metallo, elettronica, apparecchiature elettriche, macchinari, autoveicoli, altri mezzi di trasporto, mobili, altre manifatturiere, riparazione e manutenzione di macchinari e apparecchiature. L’industria manifatturiera è in continua evoluzione, e deve adattarsi da una parte alle mutevoli esigenze del consumo, dall’altra all’implementazione di tecnologie di produzione sempre più innovative e complesse. Negli ultimi anni, quando si parla di innovazione per il manifatturiero si pensa subito al Piano nazionale Industria 4.0, e in particolare all’implementazione della digitalizzazione nei processi produttivi. I temi dell’automazione, della robotica, dei sistemi di produzione non solo si arricchiscono di una dimensione legata al valore dei dati, ma permettono di attuare una visione integrata, completa e globale (in digitale) di tutti gli asset dell’azienda. La digitalizzazione del settore manifatturiero rappresenta quindi un cambiamento radicale, che sta trasformando il modo di lavorare delle fabbriche, e che permette di cambiare il rapporto fra prodotti e consumatori.

Le nuove tecnologie del futuro

Secondo una ricerca di McKinsey, già qualche anno fa a guidare l’Industria 4.0 erano quattro importanti cambiamenti: il vertiginoso aumento del volume di dati, della potenza di calcolo e della connettività; la necessità di sviluppare analytics e soluzioni di business intelligence; le nuove forme di interazione uomo-macchina come le interfacce touch e i sistemi di realtà aumentata; uno sviluppo di nuove soluzioni di robotica avanzata, e l’innovazione a livello di sensoristica IoT (Internet of Things). Queste tecnologie cercano di emergere da anni e, sebbene alcune non siano ancora pronte per essere adottate su larga scala, tutti dovranno tenerne conto nell’immediato futuro. Tuttavia, non ci si aspetta di vedere implementati questi cambiamenti con la stessa velocità del settore consumer, e soprattutto gli investimenti non saranno tali da sostituire completamente i macchinari della catena di produzione.

La possibilità di monetizzare i dati

L’Industria 4.0 permetterà di lanciare servizi pay-by-use e a sottoscrizione, trasformando i macchinari CAPEX (CAPital EXpenditure) in OPEX (OPerating EXpenditure). Molte aziende manifatturiere infatti sviluppano una grande esperienza sui loro prodotti e relativi processi, ma non sanno trarre valore dai dati accumulati. Per questa ragione, potrebbero monetizzare attraverso la concessione della proprietà intellettuale dei loro prodotti, offrendo consulenza per dare valore alla loro esperienza. Un ultimo aspetto dell’industria del futuro infatti sarà la possibilità di monetizzare i dati. Tutto questo permetterà di aprire nuove prospettive anche in termini di modelli di business, come nel caso della servitization. Parliamo della possibilità di attuare forme di service transformation in cui il valore per gli utenti e i clienti non sta più nel possesso, ma nei servizi che arrivano grazie all’utilizzo di un prodotto che resta in capo ad altri soggetti, e che grazie ai dati e alle reti permette di remotizzare il funzionamento e la gestione dei prodotti.

Oggetti che interagiscono fra loro e con la realtà circostante

Con l’obiettivo di velocizzare questa trasformazione già in atto, IoTicontrollo, società specializzata nella realizzazione di apparati per il mondo dell’IoT, propone una soluzione che vuole introdurre all’interno degli oggetti la possibilità di interagire fra loro e con la realtà circostante. In questo modo, il mondo fisico può evolversi grazie a una progressiva digitalizzazione verso uno stato diverso, più sicuro e monitorato. Tutto ciò è possibile grazie all’IoT e all’uso di reti a bassa potenza e ampio raggio (LPWA, low-power wide-area). Gli oggetti saranno così connessi a livello mondiale con grande semplicità ed efficienza, con batterie della durata di dieci anni e costi certi di connessione sia indoor sia outdoor. Ecco i principali vantaggi della tecnologia LPWA: efficienza energetica; lunga durata delle batterie (fino a 10 anni); facilità di sviluppo e supporto perché basata sull’infrastruttura cellulare; copertura outdoor e indoor (cantine, tombini e via dicendo); connessione sicura e protetta; capacità di connessione di 100.000 dispositivi per singola cella; bassi costi dei componenti; nessuna limitazione del duty cycle; dimensioni ridotte; frequenza libera; copertura rete praticamente a livello mondiale. Grazie all’utilizzo di software cloud di ultima generazione, i dati potranno essere gestiti e visualizzati secondo specifiche esigenze, attraverso interfacce e applicativi desktop o mobile. Infine, i prodotti di IoTicontrollo sono forniti di apposita SIM, in versione plastica oppure on-chip, in base alla tipologia di impiego, condizioni ed esigenze operative. Oltre alla consulenza diretta, IoTicontrollo ha organizzato un roadshow itinerante gratuito, che vede la prossima tappa svolgersi a Padova il 2 marzo.