Lubrificanti e deformazione, una combinazione vincente
La scelta del lubrificante e il modo in cui viene applicato sono determinanti nel mondo dello stampaggio e della deformazione dei metalli. Bellini, specialista in oli lubrificanti industriali, ha organizzato un evento per parlare degli sviluppi in questo ambito.
Bellini è una realtà bergamasca che produce oli lubrificanti industriali. La ricca gamma dei prodotti va dai lubrificanti e i fluidi ai lubrorefrigeranti fino ai grassi industriali, passando dall’automotive al tessile. L’azienda ha sviluppato anche una linea di lubrificanti per stampaggio e deformazione. Alla base, la consapevolezza che le prestazioni del lubrificante devono andare di pari passo con il miglioramento del processo produttivo nel suo complesso.
Proprio a questo ambito è stato dedicato lo scorso ottobre un evento nella sede di Zanica, zona industriale alle porte di Bergamo, dal titolo “Dal lubrificante al sistema di applicazione. Una nuova visione della deformazione plastica”. Non solo la scelta del lubrificante ma anche il modo in cui viene applicato svolge un ruolo determinante. Incide infatti sulla qualità del prodotto finito e sulla durata degli stampi, influenzando aspetti fondamentali come la sicurezza sul lavoro e la sostenibilità ambientale.
Le evoluzioni del settore dalla tecnologia all’ambiente
L’intervento di Marco Bellini, CEO e Presidente dell’azienda, ha toccato diversi punti, a partire dalle funzioni dell’olio da stampaggio. La prima è quella di lubrificare, creare cioè un film stabile fra utensile e lamiera per ridurre attrito e usura, e garantire una resistenza meccanica del film. Deve raffreddare, ovvero controllare la temperatura per mantenere costanti le condizioni di attrito e la microstruttura del metallo. Deve garantire pulizia, con la rimozione di trucioli, polveri e ossidi superficiali, senza carbonizzare o lasciare residui appiccicosi. Infine, deve proteggere dalla corrosione il pezzo stampato. Il tutto senza recare danni all’operatore e all’ambiente.
Gli oli da stampaggio si dividono fondamentalmente in tre categorie: oli interi (prodotti a base minerale o bio), evaporabili (prodotti a base idrocarburica o a base acqua), gel e paste. Marco Bellini ha parlato di elettrificazione, che non condiziona negativamente il volume degli oli da stampaggio, per poi passare ai bio-lubrificanti come valida alternativa agli oli minerali, e agli evaporabili a base acqua in grado di sostituire i prodotti a base solvente con COV.
Durante la giornata non è mancato un intervento accademico: Matteo Strano, Docente e Ricercatore in Sistemi e Tecnologie di Lavorazione presso il Politecnico di Milano, ha parlato di evoluzione tecnologica a supporto della sostenibilità nello stampaggio a freddo della lamiera. Fra le motivazioni che spingono verso la sostenibilità ci sono incentivi e normative, la domanda da parte del mercato verso una supply chain green, l’aumento della competitività e la riduzione dei costi.
Infine, la giornata ha visto anche l’intervento di un ospite speciale, Dietronic, che con Lorenzo Midali ha presentato l’azienda lodigiana specializzata nei sistemi automatici a spruzzo per lubrificazione e applicazione antirust, con uno sguardo sulle sue soluzioni di ultima generazione.



