Barbara Colombo nuovo Presidente UCIMU

Si è svolta oggi l’annuale assemblea dei soci di UCIMU – Sistemi per Produrre che quest’anno prevedeva il rinnovo delle cariche sociali e l’elezione del nuovo presidente che, per la prima volta nella storia dell’associazione è una donna. Barbara Colombo, amministratore delegato di Ficep, azienda di famiglia alla terza generazione, attiva nel settore della produzione di macchine utensili per lavorare i profili di acciaio e la lamiera e per lo stampaggio a caldo è stata infatti scelta questo pomeriggio nell’ambito dell’assemblea dei soci UCIMU come Presidente dell’Associazione per il biennio 2020-2021.

Barbara Colombo, cui facciamo le nostre congratulazioni e i più sinceri auguri di buon lavoro, succede, a Massimo Carboniero, Presidente uscente che nel corso dell’assemblea pubblica svoltasi nella mattinata – che tra le altre cose ha ospitato il Presidente di Confindustria Carlo Bonomi – ha presentato i dati di mercato della macchina utensile nel 2019.

Lo scorso anno, la produzione di sole macchine utensili, si è attestata a 5.890 milioni di euro, registrando un calo del 3,8% rispetto al 2018. Il risultato è stato determinato principalmente dalla riduzione delle consegne dei costruttori sul mercato interno, scese, del 6,5%, a 2.526 milioni. Più contenuto è risultato il calo dell’export che si è attestato a 3.364 milioni di euro, l’1,7% in meno rispetto all’anno precedente. Nel 2019, principali mercati di sbocco dell’offerta italiana sono risultati: Stati Uniti (421 milioni +19%), Germania (376 milioni, -4,7%), Cina (303 milioni, -11%), Francia (234 milioni +2,8%), Polonia (173 milioni, -24,5%), Spagna (144 milioni, – 0,1%), Russia (119 milioni, +19,4%), India (99 milioni, +17,4%). In calo il consumo che, sceso del 7,5%, a 3.970 milioni di euro, interrompe il trend di crescita che durava da quattro anni.

A noi di PubliTec piace pensare all’elezione di Barbara Colombo come l’inizio di una nuova fase di rinnovamento e crescita del mercato che tutti auguriamo e auspichiamo, il che significherebbe esserci lasciati alle spalle questo lungo periodo di difficoltà, ulteriormente aggravato dalla pandemia mondiale.

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