Un quarto trimestre ancora in crescita

Nel quarto trimestre 2021, l’indice degli ordini di macchine utensili elaborato dal Centro Studi & Cultura di Impresa di UCIMU – SISTEMI PER PRODURRE segna un incremento del 49,4% rispetto al periodo ottobre-dicembre 2020. In valore assoluto l’indice si è attestato a 129,1 (base 100 nel 2015). Si tratta di un valore record che mai era stato registrato nella storia.

Il risultato è stato determinato sia dal positivo andamento degli ordinativi raccolti sul mercato estero, sia dagli ottimi riscontri del mercato interno. In particolare, gli ordinativi raccolti all’estero sono cresciuti del 29%rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il valore assoluto dell’indice si attesta a 101,5. Sul fronte interno, gli ordini raccolti hanno registrato un incremento del 96,9%, per un valore assoluto dell’indice pari a 243,9.

Alcune problematiche da risolvere

Non è solo il quarto trimestre ad aver segnato una performance eccezionale, lo è l’intero anno e lo sono tutti i quattro trimestri del 2021, messi a confronto con i rispettivi periodi di riferimento. Ha commentato Barbara Colombo, presidente UCIMU – Sistemi Per Produrre: “Il 2021 è stato un anno decisamente soddisfacente per i costruttori italiani di macchine utensili come dimostra l’andamento dell’indice ordini nei 12 mesi, la cui crescita è stata determinata, da un lato, dalla parziale ripresa dell’attività sui mercati esteri e, dall’altro, dalla vivacità della domanda italiana sostenuta, anche, dagli incentivi governativi di Transizione 4.0. Questa inaspettata crescita di ordinativi, tutti concentrati in un lasso di tempo assai ridotto abbinata alla grande difficoltà di reperimento di materie prime e componenti elettriche ed elettroniche, dovuta all’interruzione delle catene di fornitura specialmente legate al Far East, sta però mettendo a dura prova le nostre aziende che sono costrette a posticipare le consegne dei macchinari ordinati dai clienti, in attesa che giungano i materiali. Oltre a ciò due sono le grandi problematiche che i costruttori italiani devono fronteggiare e su cui chiedono particolare attenzione da parte delle autorità di governo. La prima riguarda i costi di produzione che l’industria si trova a sostenere, mentre la seconda riguarda la necessità di presidiare i mercati esteri cui è destinata più della metà della produzione di settore. Per questo auspichiamo un intervento delle autorità di governo preposte affinché sia resa più fluida la burocrazia legata a viaggi e trasferte”.

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