Sicurezza a 360°

Nel corso dei suoi primi cinquant’anni di vita festeggiati quest’anno, tante cose sono cambiate in Repar2 (la ragione sociale, la sede aziendale, il range di prodotti sempre più ampio e rigorosamente conforme alle più recenti Norme di sicurezza della Comunità Europea, …), ma l’intenzione è rimasta sempre la stessa: puntare tutto sulla sicurezza.

Lo stabilimento di Repar2 a Gorla Minore, in provincia di Varese.
Lo stabilimento di Repar2 a Gorla Minore, in provincia di Varese.

Tanti auguri a Repar2, che quest’anno festeggia il suo primo mezzo secolo di attività. Era il 1970, infatti, quando Pier Luigi Carnovali in società con un altro imprenditore decidono di unire le rispettive forze e competenze per costituire una nuova realtà produttiva, con un modello di business davvero unico per quell’epoca: lo sviluppo e la produzione di protezioni per macchine utensili. Nel corso di questi cinquant’anni, tante cose sono cambiate (la ragione sociale, la sede aziendale, il range di prodotti sempre più ampio e rigorosamente in linea con quelli che sono i requisiti di legge a livello di Comunità Europea e Direttiva Macchine), ma l’intenzione è rimasta sempre la stessa: puntare tutto sulla sicurezza. Lungimirante è stata quindi la vision dei due soci fondatori, che hanno intravisto sin dagli albori le grandi potenzialità di questa nicchia di mercato che con il tempo ha assunto un valore fondamentale, diventando di fatto un requisito strategico e imprescindibile all’interno di ogni realtà produttiva. “Repar2 è un’azienda totalmente Made in Italy specializzata nella produzione di un’ampia gamma di protezioni – standard e personalizzate – molto apprezzate nel mercato interno così come in Europa e in tutti i Paesi del mondo”, afferma con orgoglio Marco Ottavio Carnovali, figlio di Pier Luigi Carnovali e oggi saldamente al timone dell’azienda di famiglia. “Un anniversario come questo, avrebbe dovuto essere celebrato con tutti gli onori del caso. Sfortunatamente quest’anno non è stato possibile organizzare un evento come avremmo voluto, ma siamo comunque riusciti a festeggiare anche se in forma ridotta – insieme ai nostri dipendenti e alle loro famiglie – in un momento in cui le restrizioni imposte dalla pandemia non erano ancora così severe”.

Ed è proprio a Marco Carnovali, che rappresenta oggi la memoria storica in azienda, a cui abbiamo chiesto di ripercorrere le pietre miliari che hanno scandito la nascita e la crescita della società. “Grazie alla felice intuizione di mio padre e dell’altro socio fondatore che hanno deciso di puntare tutto sulla sicurezza in un’epoca in cui (si parla dei primi mesi del 1970) praticamente nessuno o pochi lo facevano, l’azienda è stata protagonista di un rapido sviluppo. Fu così che è iniziata la produzione dei primi schermi per torni, fresatrici e trapani destinati a equipaggiare le macchine utensili delle marche più diverse. In quegli anni, la nostra zona era popolata da grandi produttori di torni, fresatrici e trapani con cui abbiamo collaborato nel tempo per studiare e mettere a punto i primi modelli di ripari. Per i torni, abbiamo così realizzato una copertura a cupola copri-mandrino e un riparo sul carro porta utensili, mentre per le fresatrici abbiamo costruito su misura degli schermi da installare sulla tavola”.

Una doppia collaborazione come punto di svolta

La “grande spinta”, come ama definirla Marco Carnovali, è avvenuta però verso la metà degli anni ‘70 e i primi anni ‘80, quando cioè l’azienda inizia a realizzare e a fornire le sue protezioni a due aziende molto importanti all’epoca: la Riva e la Nomo. “Le fresatrici della ditta Riva erano denominate le “Ferrari” delle fresatrici allora disponibili. Essere fornitori di due ditte come la Riva di Varese e la Nomo di Oggiono (in provincia di Como) significava avere parecchio lavoro, perché le due aziende avevano un portfolio prodotti davvero ampio che, messi insieme, voleva dire una “marea” di macchine, come si suol dire”. Una curiosità che forse pochi sanno è che quando l’azienda venne costituita, la ragione sociale non era Repar2 bensì Repar. È diventata Repar2 solo in un secondo momento, come ci spiega lo stesso Carnovali. “Il cambio del nome con l’aggiunta del “2” ha un motivo ben preciso.

Quando uno dei due soci fondatori è venuto a mancare, in azienda è subentrato il figlio del secondo titolare che, con la supervisione del padre, ha iniziato a intraprendere il suo personale cammino di crescita e formazione all’interno della società. Si trattava quindi di un nuovo inizio, ma nel rispetto e in riconoscenza del lavoro svolto dal socio scomparso è stato deciso di modificare il nome originale aggiungendo il “2” a simboleggiare la seconda generazione imprenditoriale”. Inizialmente l’azienda apre l’attività in una piccola sede a Legnano, ma crescendo il giro d’affari si è reso necessario trovare una nuova ubicazione. Fu così che negli anni ’80, Repar2 si trasferisce in una sede più ampia a San Giorgio su Legnano, nella “patria” dei produttori storici di torni come OMAP e Padovani. In quegli anni, oltre a continuare a lavorare con i più importanti costruttori di macchine, l’azienda inizia a collaborare anche con gli istituti di istruzione superiore (ITIS-IPSIA) di quasi tutta Italia, riuscendo a mettere in sicurezza diverse macchine utensili installate nelle officine degli istituti tecnici del nostro Paese. Nel tempo, Repar2 continua a crescere così come cresce l’esigenza di poter disporre di maggiori spazi produttivi. In quest’ottica, l’azienda si trasferisce dapprima a Rescaldina, per poi insediarsi nel 2007 nella sede attuale di 1.500 m2 a Gorla Minore.

Alla conquista del mercato estero

Dopo essere andati alla conquista del mercato interno, è la volta di quello estero la cui importanza strategica è sottolineata dallo stesso Carnovali: “Se la prima tappa fondamentale della nostra crescita è stata la collaborazione con aziende del calibro di OMAP e Padovani e che ci ha dato grandi soddisfazioni e un’incredibile visibilità, la seconda tappa fondamentale nel nostro percorso di crescita è stata la volontà di creare le basi per poter commercializzare i nostri prodotti anche all’estero, in tutta Europa e non solo. Questa attività, che ha avuto inizio negli anni ‘90, viene affidata alla signora Castelluccio della EIG che, in maniera egregia, è riuscita a creare una rete di vendita a livello mondiale particolarmente florida.

Nella seconda metà di quest’anno la signora Castelluccio ha lasciato l’attività, passando però prima il testimone alla signora Corea, che – seguendo il percorso già tracciato dalla signora Castelluccio – sta proseguendo il suo operato conseguendo anch’essa ottimi risultati”. Agli inizi l’azienda ha un solo dipendente ma quando i numeri e le quantità delle protezioni prodotte aumentano, aumenta di conseguenza anche l’organico: da 5 dipendenti negli anni ‘80/’90 si è arrivati oggi a un totale di 14. “Oltre ai dipendenti ci avvaliamo anche di una serie di validi collaboratori esterni per ciò che concerne la carpenteria dei nostri prodotti sia nell’ambito della piegatura delle parti in plastica sia della verniciatura, che arrivano in azienda dove vengono ultimati e assemblati. Ci tengo a sottolineare che tutti i prodotti Repar2 sono Made in Italy, certificati e distribuiti in Italia e nel mondo”.

Un miglioramento continuo della qualità

L’orgoglio di essere italiani e la qualità del Made in Italy sono due temi particolarmente cari a Marco Carnovali, che si ritrovano anche nello slogan della compagna promozionale dell’azienda, che recita: “Repar2 – Tutta l’eccellenza del Made in italy che ci ha resi Leader nel mondo in 50 anni di attività”.
Se il traguardo dei 50 anni è stato raggiunto, quali sono le prospettive per il futuro? “Il nostro obiettivo prioritario è il costante miglioramento della qualità dei prodotti, nell’ottica di fornire un’ampia gamma di protezioni standard sempre pronte all’uso in grado di assicurare un montaggio rapido, un facile utilizzo, massimo comfort oltre che un ottimo rapporto qualità/prezzo. Il nostro obiettivo è però anche quello di fornire prodotti di nuova concezione e realizzati completamente su misura. L’engineering delle nostre protezioni viene eseguita internamente all’azienda tramite l’utilizzo di sistemi CAD. Ciò ci permette di monitorare e intervenire su tutti i prodotti sin dalle prime fasi di progettazione in modo da soddisfare qualsiasi esigenza in termini di sicurezza anche quella più particolare, specifica e inusuale. L’eccellenza a cui da sempre miriamo, ci ha consentito di crescere costantemente sino a diventare la prima azienda europea completamente Made in Italy, rigorosamente conforme alle più recenti Norme di sicurezza della Comunità Europea. I prodotti Repar2 sono infatti conformi alla Direttiva Macchine 2006/42/CE (D.Lgs n.81/2008)”.

Le nuove frontiere per chi produce protezioni per torni

Ampio è il programma di protezioni proposto da Repar2, standard e personalizzate, destinate a equipaggiare torni, fresatrici, rettificatrici, trapani, stozzatrici, segatrici, presse, affilatrici, tutte realizzate all’interno del moderno stabilimento di Gorla Minore, vicino a Varese. Disponibile anche una vasta gamma di protezioni perimetrali, pedane antiscivolo e in legno e lampade industriali a LED di ultima generazione. Descrivere ogni singolo prodotto presente a catalogo sarebbe impossibile, per intuibili motivi di spazio. Dei tanti, una segnalazione particolare meritano le protezioni scorrevoli per torni serie Minor e Major. “Oggi non è più sufficiente dotare il tornio di una semplice cupola come si faceva in passato, perché la protezione deve essere robusta e deve proteggere dalle proiezioni accidentali di materiale tramite l’impiego di uno schermo con un certo tipo di caratteristiche.
Questo è il motivo per cui abbiamo deciso di realizzare le protezioni Minor e Major”, ha spiegato Carnovali. 1 MinorAER/SPECIAL-LLS e 1 Major-LLS con sistema di illuminazione a LED24V (LLS system) sono i nomi che identificano delle protezioni di tipo scorrevole su manicotti a sfera da montarsi sulla testa del tornio. Realizzate in lamiera, nella parte superiore e anteriore sono dotate di ampie finestre con schermi in policarbonato per consentire una completa visibilità. Sono complete di impianti di microinterruttore adattabile a ogni tipo di tornio, grazie alla doppia possibilità di posizionamento.
In questi modelli, il diametro di protezione è 700, 800, 1.000, 1.200 e 1.500 mm, mentre la larghezza è pari a 400 mm. Sono disponibili misure speciali su richiesta.

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