50 anni!

A cura di Mauro Rizzolo, Presidente ASSIOT Consigliere FEDERTEC

Una poesia di Ernest Hemingway inizia con “Tu non sei i tuoi anni” e continua elencando tutti i motivi per cui “sei molto di più”: questi concetti mi vengono in mente quando penso al fatto che quest’anno ASSIOT festeggia i 50 anni dalla sua costituzione, avvenuta nel dicembre del 1971 grazie a una lungimirante iniziativa di alcune aziende del settore. I 50 anni sono un traguardo importante, è il momento in cui si fa inevitabilmente un bilancio: giorni buoni e cattivi, scelte compiute, strade intraprese, errori e traguardi raggiunti, sia piccoli che grandi. Quando una persona raggiunge i 50 anni di età, probabilmente è spaventata da questa fatidica data perché la considera come la fine della giovinezza e l’inizio della vecchiaia, ma in realtà non è così. A 50 anni inizia la fase della giovinezza matura, quella in cui si è più saggi e consapevoli non solo delle proprie possibilità e potenzialità, ma anche soprattutto di cosa si vuole. A cinquant’anni non ci si accontenta più di stare accanto a persone non gradite. Non si è più disposti ad accettare di fare cose che non si amano. Si è pronti a seguire senza paura e timori i propri desideri più intimi e ad assecondare sé stessi. Insomma, quest’età porta in superficie il vero “Io”. Questo paragone è assolutamente calzante con la realtà ASSIOT: siamo nella fase in cui intendiamo perseguire senza paura la strada di una nuova forma di aggregazione, che ha come contenuto l’insieme di tecnologie e competenze e non più solamente di prodotto: stiamo quindi seguendo con determinazione la strada per portare in superficie la “vera ASSIOT”.
Va anche detto che, in un mondo in cui l’estensione dei mezzi di comunicazione, dei processi di mediatizzazione e di informatizzazione porta a rapide e profonde trasformazioni delle forme dell’interazione sociale, ci si interroga da più parti se siamo di fronte a un forte impoverimento delle forme di interazione interpersonale, a favore invece di una crescente atomizzazione e disgregazione dei rapporti, individualismo e isolamento in orizzonti egoistici. Allo stesso tempo però assistiamo, quasi per reazione, allo sviluppo di forme nuove e vive di solidarietà, attraverso tipologie varie e diffuse di aggregazioni sociali più o meno formalizzate, di associazioni, di gruppi di volontariato.
Ecco quindi che, anche in questa analisi, le associazioni emergono come valore importante di reazione e di sviluppo: questo aspetto lo stiamo comprendendo bene soprattutto in questo periodo caratterizzato dalla pandemia.
Mi sento quindi di affermare con assoluta certezza che il futuro delle associazioni non è in discussione, ma è parte integrante dello sviluppo per tutti noi.
Siamo stati, assieme ad ASSOFLUID, promotori della costituzione di FEDERTEC, che vuole ridisegnare il concetto di associazionismo andando a rappresentare in modo univoco un ecosistema che include gli attori della filiera tecnologica che contribuiscono a creare valore, assicurando allo stesso tempo ad ogni cluster tecnologico la corretta visibilità ed il mantenimento della propria identità specifica: il percorso è iniziato da poco ed è foriero di un futuro roseo.

Buon futuro a tutti!