Innovazione e produttività nella pannellatura

Per fare il punto sullo stato dell’arte raggiunto in questi 30 anni nel settore della pannellatura e ipotizzare come saranno le pannellatrici del futuro, Deformazione ha intervistato quattro aziende protagoniste in questa lavorazione. 

Tra le macchine per la lavorazione della lamiera, le pannellatrici continuano a rivestire un’importanza strategica per le aziende, oggi come in passato. Ma rispetto al passato, le pannellatrici di nuova generazione sono ancora più performanti e innovative. A illustrare i plus di questo tipo di macchine sono: Massimiliano Mantovani, responsabile tecnico commerciale Alpemac per le pannellatrici RAS; Piero Merlino, co-fondatore Evomach; Nicola Artuso, product manager di Salvagnini; Laura Perini, lead management and business Development presso TRUMPF. 

Alcuni operatori del settore ritengono che la pannellatrice sia una macchina complessa e non adatta a tutte le aziende. Per quali esigenze e lavorazioni la vostra proposta di pannellatrice è considerabile la soluzione ottimale? 

ALPEMAC: Questa affermazione può forse valere per le pannellatrici tradizionali ma certamente non per le pannellatrici a bandiera dove l’assenza di ingombri e altezze utensili di oltre 200 mm (per alcuni modelli addirittura fino a 600 mm) permettono di lavorare la lamiera con una libertà creativa senza eguali: pentagoni, esagoni, pezzi conici, pieghe interne, pieghe raggiate, bordi aperti o chiusi, pieghe sfalsate, piccolissime pieghe a “U”, pieghe in vicinanza del centro lamiera, pieghe in negativo come ultima piega, pezzi con angoli obliqui. Un singolo set di utensili standard in dotazione è ciò che serve per avere la massima flessibilità di design. Se ci riferiamo alla Multibend Center, ammiraglia della gamma RAS ed espressione massima di questa tecnologia, parliamo di una macchina automatica, veloce, con il più alto livello di flessibilità, ripetitività e precisione per piegare pannelli tradizionali fino a 3.060 mm di lunghezza e 203 mm di altezza sui quattro lati ma anche particolari di diversa natura. Ciò vale sia per macchine con automazione di asservimento sia per la versione ECO, più installata e apprezzata tra i “terzisti”, dove è l’operatore a caricare i formati di lamiera e a scaricare i pezzi piegati. Questo perché la Multibend-Center è dotata di cambio utensili automatico e piega tutti gli angoli con un’unica tipologia di utensile; la macchina si regola in automatico allo spessore della lamiera. Gli utensili utilizzabili in modo universale riducono quindi il dispendio di riallestimento nonché i costi di investimento e di esercizio. Inoltre, non sono necessari utensili speciali per eseguire l’operazione di piega e schiaccia che è facilitata proprio dal sistema a bandiera che utilizza gli utensili superiori come premilamiera controllati. Anche le pieghe raggiate avvengono mediante l’azione di piega combinata con avanzamento automatico della lamiera a piccoli step. Questi, combinati con la corretta angolazione della bandiera, assicurano un ottimo risultato estetico. Le righe di piega sono praticamente invisibili tant’è che diversi clienti mandano direttamente in verniciatura i particolari una volta piegati. 

EVOMACH: Come tutte le macchine moderne e tecnologicamente avanzate le macchine Schröder hanno quasi infinite possibilità di programmazione, e diventa quindi, indispensabile avere un controllo numerico con un’interfaccia semplice e intuitiva come la nostra. Ciò permette l’inserimento facilitato di questa tecnologia nelle aziende, operazione aiutata anche dal fatto che le nostre macchine sono molto flessibili e performanti, totalmente elettriche, con bassi consumi e costi di manutenzione molto contenuti grazie alla loro solidità costruttiva. Per riassumere tutte queste qualità in un esempio pratico, cito sempre il curioso caso di un nostro cliente a cui abbiamo consegnato una Power Bend Professional alcuni anni fa: il titolare di una ditta aveva avuto un diverbio con il responsabile della pressa piegatura che stava acquisendo troppo peso e sbilanciava le decisioni strategiche della azienda, anche per questo motivo cercava un macchinario in grado di essere utilizzato da operatori con un basso grado di esperienza e che possibilmente portasse un risparmio in termini di personale per numero pezzi prodotti. La macchina avrebbe dovuto avere anche un impegno economico non troppo superiore a una pressa piegatrice attrezzata. A questa equazione quasi impossibile ha trovato risposta in una Power Bend Professional Schröder da 4 metri. A settembre ha assunto un ragazzo volenteroso e intraprendente che faceva il barbiere fino a un mese prima, a metà ottobre è arrivata la Schröder e a fine mese produceva da solo il doppio dei pannelli prodotti da due piegatori esperti con una pressa piegatrice. A oggi aggiungiamo che non ci sono stati ancora interventi di manutenzione straordinaria.

SALVAGNINI: La pannellatrice Salvagnini è una soluzione ideale per decine di applicazioni differenti, ben oltre quelle che richiedano un classico pannello piegato su quattro lati. Flessibile e reattiva grazie ai suoi utensili universali, la nostra pannellatrice si adatta in modo semplice ed efficace a tutti i contesti produttivi, cui garantisce alta qualità, assoluta ripetibilità e alta cadenza produttiva. Permette di governare agilmente uno scenario industriale complesso come quello attuale, caratterizzato da lotti produttivi sempre più ridotti e tempi di consegna sempre più urgenti. Sono i numeri a confermarlo: oltre il 20% delle nostre pannellatrici sono installate in aziende che lavorano in conto terzi, quelle con la maggior variabilità produttiva. Se pensiamo che sono oltre 4.000 le pannellatrici Salvagnini installate nel mondo, quelle attive nel settore dei terzisti sono centinaia. A conti fatti, la pannellatrice non è complessa, anzi: è una soluzione tecnologicamente avanzata e proprio per questo molto semplice da usare. E che sfrutta al massimo il software: la suite di programmazione STREAM e STREAMBEND, il CAM dedicato, sviluppano automaticamente i programmi di piegatura a partire da un modello 3D e migliorano la reattività e riducono costi, errori operativi e inefficienze di processo. 

TRUMPF: La piega è una tecnologia fondamentale, che rappresenta spesso un collo di bottiglia nella lavorazione della lamiera. L’ampio diffondersi di impianti di taglio laser sempre più performanti e la carenza di personale qualificato, rendono questa fase ancora più delicata. Con la pannellatura il foglio viene posizionato orizzontalmente e fissato tra i premilamiera: gli utensili superiori e inferiori sono montati direttamente sul telaio di piegatura. La piega risulta dall’unico movimento dell’utensile, mentre il pezzo rimane in posizione orizzontale e non necessita di essere sostenuto e accompagnato nella piega; questo, in particolare nella lavorazione di pezzi complessi e di grandi dimensioni, consente di non avere impegnati più operatori in un duro lavoro di movimentazione delle lamiere e riduce i costi di produzione. La tecnologia consente inoltre di gestire un range di lavorazioni non coperte dalla piega tradizionale, consentendo soluzioni costruttive innovative e spesso vincenti, in un mercato dove la differenziazione dell’offerta e la flessibilità consentono di vincere commesse di lavoro rispetto ad altri fornitori.

Quali sono le caratteristiche distintive e i plus della vostra soluzione per la pannellatura?

ALPEMAC: Il sistema di piegatura tangenziale o a bandiera che dir si voglia espresso dalle pannellatrici RAS, che Alpemac commercializza in Italia da più di vent’anni, rappresenta la più raffinata tecnologia per realizzare pieghe in positivo e negativo senza graffiare il materiale. È la natura stessa della piegatura tangenziale a fare la differenza; la pannellatrice RAS, infatti, non piega la lamiera in aria ma la accompagna durante la deformazione. È quindi possibile processare qualsiasi materiale compensandone la variabilità intrinseca per assicurare una ripetibilità dei pezzi e precisione assoluta. Il lato di riferimento del processo è solo l’esterno del materiale; di conseguenza, la variabilità nello spessore della lamiera non ha alcun influsso sull’angolo di piega e sulla sua ripetibilità. Inoltre, l’intero sviluppo giace nella macchina appoggiato sulla tavola di lavoro. Tra la ganascia superiore e quella inferiore sporge solo il lembo di lamiera da piegare. Quindi, la piega che verrà eseguita sarà frutto di una compensazione fatta all’inizio con il carico del formato da piegare mediante un sensore laser che rileva, controlla e corregge, in tempo mascherato, l’eventuale scostamento del materiale stesso. Ciò la ripetibilità delle quote di piegatura. Riassumendo, quindi, i vantaggi della piegatura tangenziale non sono pochi: la lamiera è sempre appoggiata e accompagnata sia nel caso di pieghe positive che per quelle negative, ciò non rovina il materiale, garantisce massima precisione e assenza di usura di macchina e utensili. A questi vanno aggiunti anche la ridotta manutenzione e il fatto che il processo è gestito da un solo operatore per nulla affaticato. 

EVOMACH: La tecnologia Schröder garantisce diversi vantaggi: permette la produzione sempre con un unico operatore, garantisce grande ripetibilità di risultato grazie a una tecnologia ibrida che coniuga al suo interno la flessibilità di una piegatrice con l’ergonomicità di una pannellatrice. Le nostre macchine danno la possibilità di realizzazione particolari non realizzabili con altre tecnologie e sono caratterizzate da una particolare semplicità di apprendimento all’uso e intuitività di programmazione. Essendo una macchina elettrica, la Schröder garantisce economia di esercizio a cui vanno sommate grande affidabilità ed economia di acquisto.

SALVAGNINI: Un primo caposaldo è quello della produttività, grazie a cicli automatici di piegatura e agli utensili di piega universali che non richiedono riattrezzaggio e processano tutto il range di spessori e materiali lavorabili. Ogni pannellatrice Salvagnini, indipendentemente dal modello scelto, è estremamente reattiva e realizza mediamente 17 pieghe al minuto. Un secondo caposaldo è quello dell’adattatività: ogni pannellatrice integra al suo interno sensoristica evoluta che alimenta in tempo reale la bending formula e definisce la forza corretta da applicare alla lamiera, garantendo precisione, ripetibilità e qualità del prodotto finito. Con la stessa logica lavora anche MAC3.0, l’insieme di sensori, formule e algoritmi che rende la pannellatrice intelligente: azzera gli scarti e riduce le correzioni, rilevando in ciclo e compensando automaticamente eventuali variabilità del materiale in lavorazione. Ma la pannellatrice Salvagnini può contare anche su un’ampia gamma di opzioni per rispondere alle più diverse esigenze produttive, può essere integrata con automazioni di carico/scarico e può comunicare con l’ERP di fabbrica in logica 4.0. Può essere integrata in celle di lavoro, in linee flessibili o in fabbriche automatiche. 

TRUMPF: Tutti i modelli di TruBend Center sono caratterizzati dall’innovativo azionamento a cuneo, che garantisce robustezza all’impianto ed elevata qualità grazie alla possibilità di piegare molto vicino al corpo macchina. Il layout delle macchine rende estremamente confortevole l’accesso alla macchina in ogni sua zona e il carico e scarico anche in manuale. Rispetto alla piega tradizionale, con le pannellatrici TRUMPF sono possibili pieghe negative, pieghe a ridosso di deformazioni o con profili stretti, pieghe interrotte. La precisione e qualità delle pieghe sono estremamente elevate e sono quasi del tutto eliminati segni indesiderati su acciaio inox e lamiere verniciate. Con i medesimi utensili, le pannellatrici TRUMPF possono realizzare un’ampia varietà di pieghe e raggiature. Il cambio utensili automatico e la programmazione rapida e intuitiva rendono le pannellatrici TRUMPF adatte anche con lotti produttivi ridotti e particolarmente indicate dove è richiesta elevata qualità dei pezzi, in particolare nella lavorazione di acciaio inox. La produzione di scatolati di elevata qualità, come nel settore del riscaldamento e dei piccoli elettrodomestici, è particolarmente adatta alla lavorazione attraverso la pannellatura. 

Come si sta evolvendo la pannellatrice? Quali sono le caratteristiche di una pannellatrice innovativa oggi?

ALPEMAC: Ritengo che ogni costruttore sia impegnato ad ampliare l’orizzonte applicativo delle proprie pannellartici cercando di erodere terreno alla pressa piegatrice convenzionale per garantire sempre più versatilità e flessibilità applicativa. Alpemac, con le pannellatrici a bandiera RAS, parte forse avvantaggiata proprio per la natura stessa delle macchine. Per tale ragione ritengo che la “sfida” sia più software che hardware; la Multibend-Center, come tutti gli altri modelli della gamma RAS, è facile da usare grazie all’innovativo software BENDEX 3D che permette di importare qualsiasi file CAD (dxf, dwg, STEP) per generare il programma di piega dando subito un feedback sulla fattibilità. Ciò assicura ripetibilità costante e certezza del risultato fin dal primo pezzo. Un bel vantaggio pensando alla preventivazione dei lavori. Forze e movimenti macchina sono, infatti, calcolati sulla base di matematiche che tengono conto di fattori come spessore, posizione della piega ed eventuali fori presenti. Le competenze di un programmatore esperto virtuale sono quindi sempre disponibili assicurando una qualità costante nel tempo. Aggiungerei poi che una moderna pannellatrice dovrebbe essere quanto più elettrica possibile per ottimizzare i consumi e ridurre anche la necessità di manutenzione. La Multibend Center, ammiraglia della gamma ed espressione massima di questa tecnologia, per esempio, è totalmente elettromeccanica; ciò significa che gestisce ottimamente sia la realizzazione di pezzi singoli che le produzioni in serie. Ogni singolo pezzo prodotto è infatti una perfetta riproduzione fedele all’originale in quanto non risente delle numerose variabili che invece influenzano le macchine idrauliche. A ciò si unisce anche l’incredibile produttività, dovuta al caricamento iper-veloce automatico degli utensili; il programmatore calcola in automatico la strategia più veloce di cambio utensili, l’alta velocità nell’esecuzione della piegatura (da 0 a 280 gradi in un secondo) e la presenza in macchina di tre pannelli contemporaneamente durante il ciclo di piega. 

EVOMACH: La caratteristica innovativa oggi della pannello piegatrice la possiamo dividere in due punti: nella sua tecnologia e nel macchinario stesso. Con la sua tecnologia siamo in grado di fornire macchine che permettono la riprogettazione del modo di produrre, riuscendo a pannellare parti che prima si eseguivano esclusivamente in piegatrice con tutti i limiti, la fatica e i pericoli per l’operatore che caratterizzano la tecnologia di piega su tre punti. Con l’innovazione legata al macchinario rendiamo inoltre economico pannellare parti che per volume di produzione non sarebbero economicamente compatibili con l’investimento di una pannellatrice classica.

SALVAGNINI: La pannellatrice è nel DNA Salvagnini. Oltre 4.000 installazioni in 79 paesi e più di 40 anni di esperienza e continua evoluzione tecnologica ci hanno portati a essere un punto di riferimento in questa tecnologia. E l’evoluzione continua, sia lato hardware che software, per migliorare le prestazioni e per estendere sempre più i campi di applicazione e la flessibilità della pannellatura. Abbiamo già parlato di tante caratteristiche che consideriamo fondamentali per una pannellatrice innovativa, ma non abbiamo toccato un aspetto sempre più decisivo: quello della sostenibilità e del consumo energetico. Le pannellatrici Salvagnini sono sempre più efficienti dal punto di vista energetico: oggi la nostra P2 ha consumo massimo di 4 kWh. La sostenibilità non è solamente un tema ambientale, è anche un tema economico: una tecnologia che riduce i consumi è anche una tecnologia più profittevole. Aggiungerei anche un’ultima evoluzione: la nostra P-Robot, un’applicazione robotizzata nata per rendere il processo sempre più autonomo. La disponibilità di personale è sempre più complicata, e P-Robot permette di dedicare gli operatori solo ad attività ad alto valore aggiunto. 

TRUMPF: L’ultima nata è la TruBend Center 7020, dotata di cambio utensili ToolMaster Bend ancora più veloce. Oltre al cambio utensili ottimizzato, l’aumentata produttività della macchina si deve alla possibilità di realizzare il 60% in più di altezza nesting rispetto ai modelli precedenti, per piegare scatolati fino a 350 mm di altezza. Vengono ridotti i tempi ciclo e la programmazione rapida e intuitiva assicura la massima efficienza. Il manipolatore rotante blocca il foglio di lamiera e lo ruota nella posizione desiderata in modo completamente automatico mentre il manipolatore a due assi posiziona la lamiera e consente di eseguire anche piegature negative.

In che modo le vostre soluzioni per la pannellatura rispondono alle esigenze dei clienti di una sempre maggiore flessibilità ed efficienza produttiva?

ALPEMAC: Le pannellatrici a bandiera RAS assicurano produttività e flessibilità, peculiarità uniche per chiunque necessiti di soluzioni capaci di reggere elevati ritmi produttivi e, al tempo stesso, di essere flessibili per passare da un pezzo all’altro nel minor tempo possibile e senza pezzi prova. Ciò significa massimizzare l’efficienza produttiva senza rinunciare alla qualità delle lavorazioni. La combinazione della precisione di rotazione e della forza di serraggio unite al set-up automatico degli utensili (che avviene in tempo mascherato) permette, con un’unica correzione sulla prima piega del primo pezzo, di realizzare l’intero lotto produttivo senza intervenire nuovamente. Ciò significa che già il primo pezzo è buono e conforme alle specifiche del cliente che ha la possibilità di realizzare rapidamente, in sequenza, lotti produttivi di pannelli uguali o di natura e geometria differente incrementando la produttività. Produttività che trae ulteriore beneficio dall’ampia gamma di automatismi disponibili per la movimentazione pezzi che, in funzione del grado di automazione e delle condizioni di produzione desiderate, possono essere combinati su lato di carico e scarico. Per avvalorare quanto detto, faccio mie le parole di un nostro cliente che a una Multibend-Center con caricatore cartesiano dei formati lamiera ne ha affiancata una seconda carico e scarico robotizzato riuscendo, in questo modo, ad “alleggerire il carico di lavoro che gravava sulla prima pannellatrice e a dedicarla così ai lotti più piccoli realizzati con estrema versatilità essendo una macchina ad attrezzaggio automatico facile da programmare con cui soddisfiamo tutte le esigenze, comprese quelle fondamentali legate alla prototipazione perché tutti i nuovi progetti nascono ovviamente da lì. Se non si hanno a disposizione le attrezzature per provare a realizzarli è difficile riuscire a inserire a catalogo nuovi prodotti e nuove soluzioni. Le pannellatrici RAS ci danno questo tipo di versatilità”. 

EVOMACH: La macchina Schröder, che non è solo una pannellatrice, ma una “pannello piegatrice” che si sta evolvendo verso una sempre più intuitiva programmazione e nella creazione di linee di prodotto che portino alla possibilità di applicare i principi della pannellatura a spessori, lunghezze di piega e altezze di bordo piegato sempre più importanti. Ad esempio, la nostra Heavy Duty arriva a piegare 16 mm su una lunghezza 3.200 mm e la MAK4EVO5050/4 piega lamiere fino a lunghezze di 5 metri con bordi fino a 500 mm. Le nostre pannello-piegatrici hanno raggiunto un grado di evoluzione molto elevato. La nostra sfida maggiore è quella di far evolvere il concetto radicato di pressopiegatura classica che tante aziende hanno verso questo modo di piegare che presenta solo vantaggi in termini di tempo, precisione, sicurezza e flessibilità di piegatura.

SALVAGNINI: Credo di aver già parlato ampiamente di flessibilità ed efficienza, ma dettaglio meglio. La pannellatrice può garantire maggiore efficienza a 3 diversi livelli. Il primo è quello della singola fase produttiva: la pannellatrice non richiede riattrezzaggi grazie agli utensili di piega universali in grado di processare tutto il range di spessori e materiali lavorabili, si adatta automaticamente in funzione delle dimensioni e della geometria del pezzo da produrre, in ciclo, senza fermi macchina o riattrezzaggi manuali. Questo rende la pannellatrice perfetta per qualsiasi strategia produttiva, per lotti, per kit, o per lotto singolo. Il secondo livello è quello del flusso di lavoro, cui assicuriamo maggior efficienza con l’automazione: proponiamo numerosi dispositivi automatici per soddisfare ogni esigenza di carico, scarico e impilamento. Questi dispositivi permettono di integrare la pannellatrice con altre tecnologie a monte o a valle: punzonatura o taglio laser da una parte, pressa piegatrice o, per guardare oltre le tecnologie Salvagnini, stazioni di saldatura robotizzata. Il terzo livello di flessibilità, quello di fabbrica, è garantito dal software: con OPS, il nostro software modulare per la gestione della produzione, possiamo integrare la pannellatrice con i sistemi ERP/MRP di fabbrica e gestire in tempo la produzione di liste di parti differenti, secondo algoritmi e logiche definite.

TRUMPF: L’ampia offerta di organi di presa, a ventose, magnete e pinze, assicura una perfetta presa anche di particolari complessi. Il controllo dell’angolo ACB Laser consente massima qualità e la possibilità di avere buono già il primo pezzo eseguito. Le TruBend Center serie 7000 possono essere anche automatizzate nel carico della lamiera grezza e nello scarico dei particolari lavorati. Come anticipato, la velocità della macchina deve essere accompagnata da un sistema di programmazione estremamente innovativo, semplice e performante per ridurre il tempo ciclo di ogni singolo pezzo e garantire la flessibilità necessaria a fronteggiare il rapido susseguirsi di pezzi da lavorare sempre diversi. 

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