Il segreto di una piegatura efficiente e flessibile

Dotarsi di un parco macchine variegato, composto quindi da presse piegatrici, da piegatrici con cambio automatico degli utensili e da pannellatrici, in modo da poter distribuire la produzione sulla macchina più efficiente per quel particolare lotto. Questa la strategia che approfondiamo con Fabio Farina di Prima Power e Alfredo Chioda di C.M.C.

In un mercato in cui alle lavorazioni di piegatura si richiede sempre maggiore produttività e flessibilità, quali soluzioni propone Prima Power? Il futuro della piegatura passerà da una sempre maggiore automatizzazione?

Fabio Farina “Mi piace definire Prima Power anche come “your bending partner”, perché può proporre una gamma ampia di macchine di piegatura. Non mi riferisco solamente alle presse piegatrici che presentiamo in declinazione elettrica, idraulica o ibrida (queste ultime due tipologie sono frutto di accordo OEM con Gasparini che ci permette di rispondere a tutte le esigenze dei nostri clienti), ma anche alle presse piegatrici asservite da un sistema cambio utensili o da un sistema di robotizzazione. Alle presse piegatrici in Prima Power affianchiamo anche una storica produzione di macchine pannellatrici  servo elettriche  declinate in modelli  semiautomatici, automatici o collegati a linee di produzione. Sul tema dell’automazione concordo con la tua lettura e vorrei sottolineare che Prima Power ha nella sua gamma una serie di presse piegatrici robotizzate. Cosa vuole dire che le abbiamo nella nostra gamma? Significa che Prima Power ha una serie di soluzioni standardizzate e canonizzate secondo il principio di moduli complementari e di alta configurabilità. Quindi, a differenza dei tanti integratori sul mercato, il cliente che si rivolge a Prima Power ha una soluzione che viene tagliata sulle sue esigenze, ma partendo dalla base di moduli standardizzati, configurati e collaudati. Non andiamo a offrire al cliente un prototipo, ma un prodotto industriale frutto del know how e dell’esperienza di Prima Power. Per poter fare questo tipo di proposta abbiamo con grande fatica standardizzato il custom. Sappiamo che il mercato non è sempre pronto a questo approccio e infatti il cliente frequentemente si vede offrire soluzioni completamente tailor-made con tutti i pro e contro del caso: in questo modo avrebbe esattamente quello che vuole, ma vuole veramente quell’impianto o si è lasciato prendere la mano? In Prima Power vediamo che spesso offrire una soluzione robusta, collaudata e standardizzata fa sentire il cliente più sicuro e tranquillo: questa è la differenza tra la filosofia di automazione Prima Power rispetto a quella di tanti concorrenti”. 

Con Alfredo Chioda, titolare della C.M.C. Srl, vorrei approfondire la sua scelta di inserire nel portafoglio macchine non solo presse piegatrici, come tipicamente fanno i terzisti, ma anche piegatrici con cambio automatico utensili e pannellatrici. Quali erano le vostre esigenze? In che modo è organizzata oggi la vostra produzione? 

Alfredo Chioda “La nostra azienda opera per lo più nel settore dell’illuminazione e delle armadiature elettriche utilizzando svariati tipi di materiali, dal ferro alla lamiera zincata, dall’acciaio inox all’alluminio. A fronte di una graduale e costante crescita della nostra azienda ci siamo ritrovati a decidere di aumentare il livello tecnologico per essere sempre più competitivi sul mercato. Essere competitivi significa andare incontro alle esigenze del cliente in modo efficace con alta qualità e sempre maggiore velocità. Ovviamente è fondamentale anche il fattore economico; la nostra azienda lavora su ordine del cliente e la commessa parte dall’ufficio tecnico, dove vengono prese le decisioni principali. Si crea il nesting di taglio, si decide quale tecnologia di taglio è più efficace, se utilizzare il laser oppure la combinata con cesoia e quale progetto di piegatura sia più efficace: piegatura tradizionale o con pannellatrice. La possibilità di scegliere la tecnologia più utile ed efficace ci dà un enorme vantaggio. Per quanto riguarda la piegatura possiamo scegliere quale utilizzare a seconda della tipologia del pezzo e del lotto. Se un lotto è composto da singoli articoli questo generalmente viene destinato a una piegatrice manuale o con singolo attrezzaggio (che è comunque un tempo morto da considerare). Diverso invece se un lotto prevede più particolari. Qui possiamo scegliere tra la pannellatrice o la pressa piegatrice  con cambio utensili che ci permette di abbattere i tempi morti e di attrezzaggio”. 

Grazie a quali tecnologie le tre diverse tipologie macchine Prima Power in uso da C.M.C. riescono a realizzare quanto loro richiesto? 

Fabio Farina “C.M.C. ha deciso di utilizzare il budget a disposizione ottimizzando gli acquisti in base ai lotti di produzione, ai cicli di produzione e al tipo di produzione. Ora possono contare su una serie di presse piegatrici elettriche, una piegatrice col cambio automatico utensili e una pannellatrice. Tutto questo perché i tranciati arrivano da macchine di varia tecnologia (laser e punzonatrici di vario tipo), quindi dall’ufficio tecnico vogliono poter destinare la produzione secondo logica e produttività della singola macchina. Nel caso del lotto piccolo, dove il tempo di attrezzaggio viene mascherato dalla produzione, si sceglie la pressa piegatrice elettrica, che ha il vantaggio della totale ripetibilità grazie alla movimentazione del portalama comandata da un sistema servoelettrico. Diverso il caso per esempio del lotto di grandi numeri con lamiera a basso spessore, magari una piega estetica, che viene invece realizzata con la pannellatrice. Il vantaggio della pannellatrice è che in tempo mascherato si riattrezza. Quindi diciamo, per fare il paragone con una pressa piegatrice, si cambiano lame e stampi mentre il pezzo si sta avvicinando alla macchina. In C.M.C. hanno installato una pannellatrice BCe di Prima Power con sistema di carico/scarico automatico. Si tratta di una macchina che funziona a ciclo continuo con sempre tre pezzi che stanno girando in macchina: il primo caricato dall’operatore, il secondo che è in lavorazione e il terzo che sta per essere scaricato. Grazie alla presenza di questa pannellatrice in azienda, Alfredo Chioda ha la possibilità di destinare a questa macchina la lavorazione a kit. Da segnalare anche la presenza di eP Genius, una pressa piegatrice Prima Power con cambio automatico utensili che unisce i vantaggi di queste due macchine visto che, grazie all’automazione, può essere destinata anche a una produzione a kit rivoluzionando così le abitudini d’uso di una pressa piegatrice. In sintesi si può dire che C.M.C. riesce a distribuire la produzione sulle varie macchine a seconda di volume, qualità e quantità dei lotti produttivi ottimizzando così l’investimento tramite un più razionale utilizzo del parco macchine”.

In che modo il cambio utensile automatico della eP Genius riesce a coniugare efficienza e flessibilità? 

Fabio Farina ”Il layout tecnologico che abbiamo scelto per implementare il sistema di cambio utensili sulle nostre presse piegatrici è frutto di una lunga analisi delle soluzioni sul mercato e di interviste ai clienti, perché bisogna essere aperti alle richieste del mercato e pronti anche ad apprezzare quello che di buono la concorrenza presenta. La filosofia che c’è dietro questo sistema di cambio utensili è estremamente semplice. Nasce dall’unione tra l’esigenza di avere la migliore tecnologia di piegatura combinata con la migliore tecnologia di cambio utensili automatico. Questo aspetto non è scontato. Il primo punto fermo come product manager che ho chiesto ai miei ingegneri quando hanno progettato questa macchina è stato infatti di dare ai clienti una soluzione di pressa piegatrice che dovesse per forza potere essere usata come macchina stand alone anche montando gli utensili a mano. Per applicazioni particolari o di emergenza, l’utilizzatore sa che può contare sulla pressa piegatrice Prima Power come qualsiasi altra macchina, liberandosi così dal blocco psicologico che l’automazione a volte porta con sé. Un altro elemento da evidenziare è che mentre la macchina compie il cambio utensili non c’è una barriera fisica che ostruisce l’area davanti alla macchina. Questo perché ci sono dei laser scanner che monitorano continuamente il perimetro attorno alla macchina lasciandola libera e accessibile in piena sicurezza. Il sistema di cambio utensili porta con sé una serie di vantaggi. Il primo è che la macchina sa sempre dove sono gli utensili e che essi sono in perfetto stato, perché verificati in automatico prima del loro riposizionamento, puliti e lubrificati in automatico. Un altro vantaggio è la possibilità di implementare la filosofia della produzione a kit tipica della pannellatrice. Un cliente che deve produrre una serie di oggetti di dimensioni variabili ma simili (sostanzialmente dei pannelli) dovrebbe a ogni piega fermare la macchina, sbloccare gli utensili, adeguare la lunghezza della lama al pezzo nuovo, schiacciare il pulsante per il bloccaggio utensili gli utensili, rimettere il pezzo ecc. ecc. Con il cambio utensili automatico, mentre l’operatore sta appoggiando il pezzo precedente la macchina monta l’utensile per la piega successiva in autonomia. Un altro vantaggio tra quelli intangibili o meno immediati riguarda i tempi certi anche in fase di preventivazione. Sappiamo che la preventivazione in pressa piegatrice è istinto ed esperienza, perché c’è una grossa parte di componente umana. Ogni software ti dà un tempo ciclo che è un tempo macchina e poi sta all’esperienza, ai database allo storico di un’azienda inserire un coefficiente dovuto alla mano d’opera. Con la pressa piegatrice con cambio utensili invece posso prevedere il tempo ciclo determinato dalla macchina più il cambio utensili. Ovvio che non posso conoscere il tempo di movimentazione manuale del pezzo, ma ho un grado di incertezza nettamente inferiore alla pressa piegatrice standard perché le operazioni di attrezzaggio pesano tantissimo proprio perché spesso imponderabili“.

La qualità estetica del prodotto finito viene richiesta sempre più spesso dal mercato. Ad Alfredo Chioda chiedo come riesce la sua azienda a rispondere a questa esigenza, mentre a Fabio Farina quali soluzioni Prima Power sono di aiuto sotto questo aspetto. 

Alfredo Chioda “In azienda abbiamo lavorazioni estetiche su acciaio inox. La macchina preferita per queste lavorazioni è la pannellatrice, ovviamente se la geometria del pezzo è compatibile con le caratteristiche della macchina. La pannellatrice permette pieghe estetiche a un livello non immaginabile con una piegatrice. Per esempio abbiamo lavorazioni con pieghe raggiate a raggio variabile con la richiesta di nessun segno di lavorazione. L’alternativa sarebbe stampo su disegno per effettuare lo specifico particolare. Con la pannellatrice riusciamo a soddisfare il cliente con tempi e costi nettamente inferiori”. 

Fabio Farina “Questo è un grosso punto a vantaggio della pannellatrice. La pannellatrice può fare pieghe che non sono fattibili con una pressa piegatrice. Possiamo per esempio realizzare la raggiatura 30 mm di 90° in 40, 50 colpi eliminando totalmente i segni di lavorazione, creando delle perfette pieghe estetiche sull’inox specchiato dove non vedi assolutamente il segno. Oltre alla tecnologia intrinseca della macchina, nel caso in cui il cliente abbia esigenze di pieghe estetiche, Prima Power può realizzare e configurare la macchina specializzandola per le pieghe estetiche con delle finiture particolari per gli utensili. Le lavorazioni estetiche sono un nostro punto di forza: abbiamo una grossa esperienza e specializzazione nella lavorazione utensili e configurazione di pressori che possono soddisfare questo tipo di clienti. Cosa si può fare invece per il cliente che ha la pressa piegatrice? Con la pressa piegatrice si può andare a lavorare sulla qualità di utensile superiore e inferiore, usando pellicole protettive o utensili in poliuretano. Nella gamma Prima Power abbiamo una soluzione per ogni esigenza anche grazie alla possibilità di customizzare i modelli esistenti per avvicinarsi alle esigenze del cliente. Per la piegatura Prima Power è infatti un player di primo livello perché ha una gamma che nessun’altra azienda sul mercato possiede. Abbiamo un’esperienza pluridecennale di produzione di macchine a Cologna Veneta (VR) dove c’è la nostra unità produttiva dedicata alle pannellatrici e presse piegatrici. Lì lavorano oltre 200 addetti che vivono con passione la mission di Prima Power di creare delle macchine per la piegatura, cioè macchine capaci di aggiungere una dimensione ai particolari che lavorano, trasformandoli da bidimensionali a tridimensionali”. 

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