Con Salvagnini la pannellatrice guarda al futuro

In occasione di EMO MILANO 2021 Salvagnini ha presentato la pannellatrice compatta P2-2120 con alcune interessanti novità, come l’opzione CUT e il MAC3.0.

La pannellatrice è la macchina che più di ogni altra rappresenta lo spirito Salvagnini, una soluzione capace di combinare tecnologia all’avanguardia, produttività, autonomia e flessibilità. Completamente automatizzata e adattativa, disponibile in 11 diversi modelli, la pannellatrice Salvagnini si conferma la protagonista assoluta nel mondo dello smart manufacturing. Più di 4000 installazioni in 76 paesi, il più grande stabilimento al mondo dedicato alla produzione di pannellatrici e più di 40 anni di esperienza e competenze parlano chiaro: Salvagnini è portavoce autorevole della pannellatura 4.0, un processo flessibile come mai prima d’ora i cui confini applicativi sono ormai estesi anche a settori ed ambiti considerati, da sempre, poco adatti a questa tecnologia.

La pannellatrice compatta P2-2120 protagonista a EMO MILANO 2021

A EMO MILANO 2021 Salvagnini ha proposto la pannellatrice compatta P2-2120, uno dei modelli di maggior successo tra quelli disponibili, capace di combinare nativamente produttività e flessibilità, realizzando mediamente 17 pieghe al minuto. P2 non richiede riattrezzaggi perché lama superiore e inferiore, controlama e premilamiera sono utensili universali in grado di processare tutto il range di spessori e materiali lavorabili. Il premilamiera automatico adatta la lunghezza dell’utensile in funzione delle dimensioni del pezzo da produrre, in ciclo, senza fermi macchina o riattrezzaggi manuali. Ma P2 si adatta automaticamente anche alle variazioni di materiale. “La pannellatrice Salvagnini è una macchina automatica sotto ogni aspetto e, come tale, ideale per una moderna smart factory,” spiega Nicola Artuso, Product Manager Salvagnini per le tecnologie di piegatura. “La P2 che abbiamo presentato ad EMO MILANO 2021, oltre ad alcune caratteristiche consolidate come l’altezza massima e la lunghezza massima di piega, che raggiungono rispettivamente i 203 e i 2.180 mm o l’ingombro a terra inferiore a 35 mq, presenta alcune interessanti novità, come l’opzione CUT e il MAC3.0.” L’utensile CUT permette di realizzare profili stretti con la precisione e la flessibilità tipiche delle pannellatrici Salvagnini: è una lama di taglio che si sovrappone alla lama inferiore di piega e che permette il taglio automatico e sequenziale di profili di lunghezze e forme diverse a partire da un singolo foglio di partenza. Questa opzione è una caratteristica distintiva delle pannellatrici Salvagnini, estremamente vantaggiosa quando i particolari hanno dimensioni troppo ridotte o sono troppo stretti per essere piegati da una pressa piegatrice o da una pannellatrice standard, come nel caso di profili particolarmente stretti.
STREAMBEND, il CAM di piegatura che fa parte della suite software STREAM, può gestire facilmente la programmazione di parti miste: caricato il programma base è possibile aggiungervi uno o più profili CUT. La programmazione è completamente automatica, e il simulatore 3D permette al programmatore di verificarne la correttezza o di modificare la sequenza di piegatura. In produzione P2 realizzerà i profili CUT per poi procedere con la parte non CUT. “L’utensile CUT è un’opzione conosciuta e richiesta, soprattutto in mercati maturi come quello europeo. Fino a pochi mesi fa era però disponibile esclusivamente per le pannellatrici P4 con lunghezza di piega 2500 mm e superiori,” aggiunge Artuso. “Oggi è finalmente disponibile anche per P2.”

Con MAC3.0 la pannellatrice P2 è ancora più intelligente

All’introduzione dell’opzione CUT è seguita quella di MAC3.0: un insieme di tecnologie integrate – sensori, formule ed algoritmi – che rende P2 ancora più intelligente. MAC3.0 permette a P2 di adattarsi al materiale in lavorazione misurandone in tempo reale la resistenza alla trazione e confrontandola con i valori di riferimento di alcuni dei materiali più comuni sul mercato. Se le caratteristiche meccaniche del materiale in lavorazione sono comprese nel range ±25% del valore di riferimento, la compensazione è totalmente automatica. MAC3.0 riduce il rischio di ottenere parti difettose e azzera rilavorazioni e sprechi di materiale, un dettaglio tutt’altro che irrilevante specie nell’attuale congiuntura economica in cui ogni chilogrammo di materia prima risparmiato si traduce in sensibili benefici economici. “Le funzionalità di MAC3.0 non si esauriscono qui,” continua ancora Artuso. “Se necessario, MAC3.0 consente anche di definirne in modo semplice e intuitivo nuovi materiali. Questo nuovo materiale potrà poi essere richiamato in pochi clic: la pannellatrice rimodulerà la forza di piegatura ed eviterà di lavorare fuori parametro. Senza dimenticare che i materiali di nuova definizione possono essere utilizzati a loro volta come punto di partenza per nuovi aggiustamenti e nuovi materiali. Una soluzione davvero interessante, particolarmente rilevante nell’attuale contesto della supply chain delle materie prime: la difficoltà nell’approvvigionamento, sommata al dinamismo del mercato e alla necessità di rispettare tempi di consegna stabiliti, spinge ad accettare compromessi sulla qualità della lamiera che rischiano però di aumentare in modo consistente gli scarti.”

La pannellatrice esposta a Milano era infine dotata di FACE, la pluripremiata interfaccia uomo-macchina Salvagnini, risultato di una lunga analisi di customer experience: i flussi di lavoro sono stati totalmente revisionati e la comunicazione con la macchina è stata resa immediata ed efficace, a tutto vantaggio del lavoro dell’operatore.

0 Condivisioni