Dopo il calo di fatturato, tornano a crescere gli ordini

Dopo il picco record del 2017, sostanzialmente confermato nel 2018, e dopo la fisiologica battuta d’arresto del 2019, lo scorso anno il fatturato dei costruttori italiani di macchine e attrezzature per plastica e gomma ha registrato una flessione dell’11,4%, con un valore complessivo di 3,9 miliardi di euro.

Secondo i dati del Centro Studi MECS-AMAPLAST, l’Associazione nazionale di categoria aderente a Confindustria, elaborati anche sulla base dei dati ISTAT, il risultato è stato determinato da una contrazione del mercato interno (-12,5%), attestatosi a 1,96 miliardi di euro, e dal calo delle vendite sui mercati esteri (-11,2%), che si sono fermate a 2,72 miliardi di euro. Completa il quadro un arretramento del 14,3% delle importazioni, scese a 780 milioni di euro.

Previsioni prudenti per il 2021

Il 2021 ha avuto, nel complesso, un inizio incoraggiante: è prevedibile un rimbalzo della produzione e dell’export, anche se pare troppo ottimistico aspettarsi entro pochi mesi il ritorno ai livelli pre-crisi, che sembra più verosimile nel 2022. La conferma delle misure governative di incentivo alla sostituzione dei macchinari in chiave transizione 4.0 potrà dare linfa al mercato interno, che più ha sofferto nei mesi scorsi. Il deciso recupero già in corso in alcuni mercati chiave, come la Cina o gli Stati Uniti, potranno fornire impulso all’export di settore. Nel complesso, le previsioni restano comunque prudenti, poiché è ancora forte l’incertezza in molti mercati, anche a causa del perdurare della pandemia, delle campagne vaccinali che procedono a rilento e della complicata ripresa degli spostamenti, soprattutto a livello internazionale. Senza dimenticare che, nell’ultimo periodo, si è acutizzato l’aumento dei prezzi dei polimeri, di altre materie prime e della componentistica, oltre che delle tariffe dei noli marittimi.

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