Che cos’è il cloud computing?

Scopriamo benefici, punti deboli e applicazioni del cloud computing, che permette di archiviare le informazioni in uno spazio virtuale. Una cosa però è certa: nel mondo industriale, le imprese devono adattarsi al cambiamento per non restare indietro.

Un termine diventato molto comune in questi ultimi anni è “cloud computing”. Lo troviamo spesso quando si parla di informatica aziendale o personale, Industria 4.0, didattica a distanza, consultazione di biblioteche e in tanti altri casi. Vediamo allora, in termini molto semplici, di che cosa si tratta.

Servizi informatici su Internet

Il cloud computing è definito come l’archiviazione e l’accesso a dati e servizi informatici su Internet, quindi non su computer locali. È inoltre la disponibilità su richiesta di servizi informatici come server, archiviazione dati, reti, database e via dicendo. Lo scopo principale del cloud computing è fornire l’accesso ai data center a più utenti, che possono anche accedere ai dati da un server remoto. In sintesi, nel cloud computing le informazioni a cui si accede si trovano in uno spazio virtuale (il cloud, appunto). Quindi, anziché mantenere i file su un disco rigido proprietario o su un dispositivo di archiviazione locale, lo storage basato su cloud consente di salvarli in un database remoto. Come sappiamo, un computer è in grado di elaborare, archiviare e recuperare programmi e dati. Nel caso di computer collegati in rete locale (LAN) o geografica (WAN), la possibilità di elaborazione/archiviazione/accesso può essere estesa ad altri computer e dispositivi remoti sulla rete stessa. Grazie alla tecnologia cloud, gli utenti collegati possono svolgere tutte queste operazioni anche tramite un semplice browser Internet. Per esempio, possono utilizzare software remoti non direttamente installati sul proprio computer, e salvare dati su memorie di massa in linea predisposte dal fornitore del servizio cloud.

I tre fattori previsti dal sistema

In sostanza, quindi, il cloud computing elimina o riduce al minimo la necessità di costose infrastrutture hardware, software e storage in loco. L’unica cosa di cui gli utenti hanno bisogno è un laptop o un desktop connesso a Internet, per accedere a server cloud che si trovano in datacenter sparsi per tutto il mondo. Più in dettaglio, il sistema del cloud computing prevede tre fattori distinti. Il primo è il fornitore di servizi, che offre servizi di server virtuali, archiviazione e applicazioni complete (ad esempio database) generalmente secondo un modello pay per use (PPU). Vi è quindi il cliente amministratore, che seleziona e configura i servizi offerti dal fornitore, generalmente aggiungendo un valore come  applicazioni software. Infine, vi è il cliente finale, che utilizza i servizi opportunamente configurati dal cliente amministratore. Il cliente finale pagherà solo per i servizi cloud che utilizza risparmiando sui costi operativi, dimensionando le sue risorse in base alle effettive esigenze aziendali.

Il cloud computing nella produzione

Il cloud computing industriale è un termine ampio che si riferisce alla tecnologia cloud utilizzata in settori ad alta intensità di risorse come produzione, telecomunicazioni, estrazione mineraria, edilizia, gestione dei rifiuti e dell’acqua e generazione/distribuzione di energia. Grazie ai servizi cloud, le imprese industriali possono organizzare i dati indipendentemente dall’applicazione e ottimizzarli per analisi sofisticate. Ma, cosa forse più importante, virtualizzando il proprio portafoglio IT possono incoraggiare l’innovazione sia nei processi aziendali che nel modello di business. La virtualizzazione è infatti la tecnologia fondamentale che alimenta il cloud computing: un software separa gli ambienti di elaborazione dalle infrastrutture fisiche, in modo da poter eseguire più sistemi operativi e applicazioni in contemporanea sulla stessa macchina. Per le imprese, passare al cloud computing rimuove alcuni costi relativi all’informatica e costi fissi. Ad esempio non dovranno più aggiornare e mantenere i propri server, dato che lo farà il provider di servizi cloud che useranno. Questo è particolarmente importante per le PMI, le quali potrebbero non essere in grado di avere e gestire una propria infrastruttura interna, ma possono esternalizzare i fabbisogni di infrastruttura in modo conveniente attraverso il cloud. Il cloud può anche rendere più facile operare a livello internazionale, perché i dipendenti e i clienti possono accedere agli stessi file e alle stesse applicazioni da qualsiasi luogo.

Quali sono i servizi cloud disponibili?

Oggi, si possono distinguere tre tipi fondamentali di servizi cloud. Il primo è denominato SAAS (Software As A Service) e consiste nell’utilizzo di programmi installati su un server remoto, cioè fuori del computer fisico o dalla LAN locale, spesso attraverso un server web. Vi è quindi il DAAS (Data As A Service) che mette a disposizione via web solamente i dati, ai quali gli utenti possono accedere tramite qualsiasi applicazione, come se fossero residenti su un disco locale. Infine, con il servizio HAAS (Hardware As A Service) l’utente invia i dati, che vengono elaborati da computer e messi a disposizione dal servizio cloud e restituiti all’utente stesso.

Le applicazioni in ambito Industria 4.0

Il cloud computing è un fattore chiave anche per le moderne soluzioni di automazione che fanno capo al concetto di Industry 4.0. Il cloud computing aiuta infatti i produttori a gestire le loro attività con una migliore intelligenza, resa possibile dall’uso esteso dell’analisi dei dati. Sta rapidamente diventando la scelta più diffusa per l’archiviazione dei dati, l’analisi e la manufacturing intelligence per la maggior parte dei produttori. Gli edge device consentono il collegamento dei dispositivi da campo presenti in un impianto industriale al cloud. La trasmissione dei dati avviene tramite connessione Internet sicura. I dispositivi edge sono dotati di una notevole capacità di collegamento verso il campo, acquisizione ed elaborazione dei dati che vengono resi disponibili agli utenti mediante applicazioni (APP) per dispositivi fissi e mobili. Ciò apre le porte alla tecnologia IIOT, ove ogni dispositivo presente in impianto è in grado di fornire informazioni sulle variabili di processo, sulle condizioni operative del processo produttivo, sullo stato di integrità dei dispositivi stessi, e di prevedere la necessità di interventi manutentivi sui dispositivi e/o sugli impianti.

Quali sono i vantaggi per le aziende?

I motivi principali per cui il cloud computing è importante per le aziende è che consente loro di scalare gli investimenti in nuove tecnologie, mantenere la flessibilità e concentrare i propri sforzi sulle operazioni aziendali, non sulla gestione di infrastrutture IT complesse.

Una volta avviata la produzione, la tecnologia cloud può apportare vantaggi al processo di produzione e stoccaggio dei prodotti. Con il software ERP (Enterprise Resource Planning), le aziende possono abbinare i loro livelli di produzione alle scorte disponibili e alle vendite. Il software è in grado di gestire i preventivi, l’acquisizione degli ordini e le richieste dei clienti. Nella sua forma più comune, un’implementazione cloud SaaS fornisce un software o, più in generale, un’applicazione al suo utente finale. L’utente finale di solito non ha bisogno di comprendere o preoccuparsi dell’infrastruttura di supporto, e utilizza semplicemente l’applicazione.

Punti critici e potenzialità

In conclusione, è utile ricordare che il cloud computing può avere anche qualche punto debole, riconducibile a perdita o furto di dati, violazioni dell’account o del servizio, interfacce e API non sicure, attacchi Denial of Service e vulnerabilità tecnologiche, in particolare su ambienti condivisi. Ciò nonostante, il futuro del cloud computing appare roseo. Secondo Gartner (società che si occupa di consulenza strategica, ricerca e analisi nel campo della tecnologia dell’informazione), per esempio, il passaggio al cloud è stato accelerato negli ultimi due anni a causa del Covid, poiché le organizzazioni hanno risposto a una nuova dinamica aziendale e sociale. 

I fornitori di tecnologia e servizi che non riescono ad adattarsi al ritmo del cambiamento del cloud corrono il rischio crescente di diventare obsoleti o, nella migliore delle ipotesi, essere relegati in mercati a bassa crescita. La domanda di capacità di integrazione, processi di lavoro agili e architettura componibile sarà alla guida del continuo passaggio al cloud.