Semplificare la tecnologia fieldbus

Il Backplane Ethernet Extension Protocol, Beep in breve, è stato sviluppato da Turck Banner per semplificare sempre più la tecnologia fieldbus. Con questa soluzione si possono connettere massimo 33 moduli I/O in una rete attraverso un singolo indirizzo IP

di Noemi Sala

Turck Banner Italia, joint venture nostrana tra la tedesca Hans Turck (produttore di sensori di prossimità induttivi e capacitivi, connettori, cavi, sistemi bus e sistemi RFID) e la statunitense Banner Engineering (produttore di fotocellule, sensori a ultrasuoni, prodotti ottici per la sicurezza, sistemi di visione e wireless) propone una novità lanciata recentemente per semplificare la tecnologia fieldbus.
Già era stata sviluppata la tecnologia di “un dispositivo –
tre protocolli”, dove i moduli I/O di Turck Banner sono in grado di operare nelle reti Profinet, Ethernet/IP e Modbus TCP, riducendo il numero di dispositivi che gli utenti devono mantenere in riserva. Ora invece parliamo dell’ultima innovazione nel settore, Beep: acronimo di “Backplane Ethernet Extension Protocol”, consente la connessione di un massimo di 33 moduli I/O in una rete attraverso un singolo indirizzo IP.

I vantaggi principali per gli utenti che impiegano questo dispositivo
Beep abilita fino a 33 moduli I/O a blocchi e fino a 480 byte di dati di processo da combinare come subnet Ethernet. Questo tipo di sottorete necessita di un solo indirizzo IP e comunica tramite una singola connessione con il controller, a prescindere dal fatto che si tratti di una rete Profinet, Ethernet/IP o Modbus TCP. In questo tipo di rete Beep, un modulo funge da master mentre un massimo di 32 moduli aggiuntivi agiscono da slave. Gli utenti possono così contare su un doppio beneficio. In primo luogo non devono acquistare gateway speciali con cablaggio proprietario per stabilire le sottoreti e ridurre gli indirizzi IP, questo perché in ogni blocco I/O il modulo può essere utilizzato come master o slave Beep. In secondo luogo, attraverso la riduzione degli indirizzi IP, l’utente può creare reti I/O ad alta densità, e collegarle con controllori a basso costo tramite un numero minore di connessioni supportate.

Grazie al server web integrato la configurazione è più semplice
Beep funziona con tutti i componenti Ethernet standard. Inoltre, la configurazione non potrebbe essere più semplice grazie al server web integrato. L’utente definisce il primo dispositivo sulla linea quale master Beep, e gli altri sono automaticamente slave. In questo caso il master salva tutti i parametri della configurazione del dispositivo. Se uno slave deve essere sostituito a causa di un guasto o per qualsiasi altro motivo, la sostituzione può avvenire con un semplice drop-in. Ciò non solo riduce i tempi ma anche i costi associati. Il nuovo slave inserito viene rilevato automaticamente dal master Beep e fornito dei parametri necessari. Non è richiesta alcuna nuova configurazione manuale. Il master Beep ha sempre un indirizzo IP statico, mentre agli slave Beep non viene assegnato nessun indirizzo IP. Le reti Beep possono anche essere azionate in sequenza lungo una linea. Sono configurati in base allo stesso principio: Master – Slave – … – Master – Slave. È possibile senza alcun problema effettuare l’operazione mista composta da reti Beep e dispositivi di altri produttori.